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Giro Bio 2010: Colombia da urlo, delude Locatelli - Il nostro pagellone del Giro "baby"

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Betancur © GiroBio.comColombia - 10 e lode
Si sono presentati al via con la migliore formazione giovanile che avrebbero potuto portare, per difendere il successo dell'anno precedente, e non hanno disdetto le attese. All'attacco sin dalla prima tappa, i colombiani hanno spadroneggiato nelle tappe di Melette e Monte Grappa, sbugiardando chi li dava per spacciati dopo l'azione della quarta tappa. Un grosso schiaffo morale al ciclismo italiano e a chi lo gestisce: i colombiani non battono i nostri per talento, ma perchè vengono abituati alle corse a tappe (Betancur è alla settima), cosa che da noi non succede.

Carlos Alberto Betancur Gómez - 10
Un corridore niente male: vice campione del mondo, ha dominato sul Grappa pur non essendo uno scalatore puro; è un probabile futuro protagonista dei Grandi Giri, se saprà inserirsi nel professionismo meglio degli ultimi 2 talenti sudamericani venuti alla luce, Duarte e Rujano.

Eduard Alexandre Beltrán Suarez - 8.5
Più camoscio di Betancur nelle caratteristiche, ultimo arrivato nel firmamento degli scalatori colombiani: a lui, più che meritatamente, va la maglia di leader dei Gpm.

Santoro © FacebookAntonio Santoro - 8
Dopo Pozzovivo, un altro lucano si appresta a entrare nel mondo dei professionisti. La due-giorni finale in Toscana ha portato Antonio Santoro sul podio, per la gioia della toscanissima Mastromarco (voto 7.5); un grazie andrà chiaramente al compagno di squadra Monsalve (voto 7), uscito di classifica per una cotta sul Grappa e ripagato col successo per l'azione di Vinci. Il piazzamento da primo degli Italiani significa un contratto per il 2011 con la Ceramica Flaminia, così come per Stocco.

Paolo Colonna - 6.5
Santoro non è l'unico meridionale a uscire bene dal Giro Bio: l'altamurano, nei 20 a fine corsa, conquista la maglia dei traguardi volanti. Un bel premio per il Team Delio Gallina che ci ha tenuto compagnia per tutto il Giro Bio con il loro diario su Cicloweb.it.

Stefano Locatelli - 5
È il grande sconfitto, anche se è stato caricato di pressioni eccessive per un dilettante. La crisi di fame sul Monte Grappa non ha scusanti e gli deve servire di lezione, ma possiamo comunque dire di aver visto un bel corridore in prospettiva futura, aggressivo e decisamente poco calcolatore, e non va malissimo a cronometro (a Urbino è entrato nei 15). Paga il momento critico per gli scalatori e i corridori da corse a tappe in Italia.

UC Bergamasca - 7
Fa comunque una bella figura; vincente con l'omonimo Paolo Locatelli (voto 7), autore di una delle più belle azioni della corsa, e piazzata con l'amicone, compagno di stanza e "coniuge"  di Stefano Locatelli (stando a Facebook) Andrea Di Corrado, secondo a Salsomaggiore. Non fanno tanta impressione i risultati ottenuti quanto il bel clima che traspare dal diario della squadra sul sito del Giro Bio: un po' di spensieratezza è sempre utile.

Battaglin © Uff. stampa Zalf Désirée FiorEnrico Battaglin - 6
Va dato merito al vincitore del Giro delle Regioni di aver concluso la corsa e anche in buona posizione (12esimo), nonostante la brutta caduta di Ghedi della quale porterà per un bel po' i segni. Prima della caduta, terzo a Cairo Montenotte.

Andrea Guardini - 6.5
Al Giro Bio c'è stato pochissimo spazio per i velocisti: nell'unica volata a ranghi compatti si è imposto lo sprinter della Casati NGC, battendo Giacomo Nizzolo e - indirettamente - la Trevigiani Dynamon Bottoli (voto 5.5 ad entrambi), uscita senza successi parziali.

Alessandro Stocco - 6.5
Unica gioia in casa Trevigiani; quarto finale grazie a una rimonta nelle ultime tappe che l'han visto protagonista a cronometro e sullo sterrato.

Omar Lombardi - 6.5
L'ottima condizione del Pesche Nettarine è confermata dal suo successo nella prima tappa, che poi - per i motivi che hanno portato all'esclusione della Unidelta (voto 2 a tutta l'oscura faccenda) - non ha potuto aver seguito. Impalpabile invece il vincitore del Nettarine, Matteo Fedi (voto 4), uscito di scena in corsa.

Leonardi © GiroBio.comGianluca Leonardi - 7
Merita un encomio anche il secondo leader del Giro Bio, perchè a Salsomaggiore ha sì vinto tappa e maglia, ma gliele han fatte sudare non poco. L'atleta Marchiol manifesta anche discrete doti contro il tempo.

Matteo Rabottini - 7
Un altro abruzzese entra a far parte dei professionisti: il Giro Bio è stato l'ultimo atto del figlio di Luciano (vincitore di una Tirreno-Adriatico) in maglia Aran; dal 1° luglio sarà difatti un corridore della Lampre. Si congeda nel migliore dei modi: la tappa di Ghiaiole in Chianti e un piazzamento finale nei 10.

Henry Frusto - 6
Il marchigiano si è distinto per regolarità, entrando nei 20 nelle quattro tappe più importanti per la classifica. 24 anni per un dilettante cominciano però a essere tanti.

Nazionali straniere - 4.5
Tranne la Colombia, grossa delusione per come le Nazionali straniere si sono comportate al Giro Bio. C'era grande attesa per l'Olanda, ma Raymond Kreder, fratellino del pro' Michael, non si è presentato nelle condizioni migliori. Magre conosolazioni sono il successo di Dumoulin a cronometro (da tenere d'occhio per Campionati Europei e Mondiali) e la condotta garibaldina di Van Zandbeek. Non fa granché nemmeno
la compagine britannica, che ha la scusante di portare una squadra di '90 e '91. Luke Rowe si vede poco, Rowsell fa qualcosa di buono in salita. L'Argentina parte senza Diaz, la Russia non parte proprio, solo la Svizzera riesce a piazzare un uomo nei venti. Sarebbe stato piacevole vedere all'opera i tanto osannati australiani, ma hanno preferito la Turingia all'Italia.

Nicola Stufano

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