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Giro Bio 2010: Rabottini, strade biancorossoverdi - La tappa "eroica" al campione italiano. Betancur vince il Giro

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Matteo Rabottini © Uff. stampa della corsa

È un'impresa del campione italiano Under 23 uscente, Matteo Rabottini, a chiudere l'edizione 2010 del Giro Bio. Una volata vinta su altri sei corridori dopo una fuga solitaria tentata nei 20 km precedenti e vanificata ad un paio di chilometri dall'arrivo. Rabottini ha vinto sullo svizzero Beney e su Pizzaballa, mentre il colombiano Betancur, anche oggi protagonista, ha vinto il Giro Bio succedendo al connazionale Sarmiento.

Otto i settori "bianchi" - per un totale di 23.6 km di strade sterrate (rese celebri prima dalla cicloturistica e poi dalla classica per professionisti Eroica) - nei 153.6 km da Bagno a Ripoli a Gaiole in Chianti; un'ultima tappa che è tutto fuorché una passerella, nonostante il rassicurante vantaggio che il colombiano Betancur aveva in mattinata sui connazionali e compagni di squadra Beltrán ed Anacona.

Pioggia, tanta pioggia, sin dalla partenza: Colonna è determinato a vincere la classifica dei Traguardi volanti e non lascia nulla al caso, andandosi a prendere il traguardo parziale al km 19. Sulla scia dell'azione dell'atleta della Delio Gallina, si forma una fuga di nove corridori composta da Lasca, Boaro, Durante (i primi iniziatori), Cavasin, Pertica, Dodi, Parrinello, Chuchulin e Gargaro. È il km 39, e fino al km 95 i nove battistrada vanno di comune accordo (a parte una scivolata dell'ucraino, poi rientrato).
Poco prima di Vagliagli allungano Boaro, Parrinello, Durante e Pertica e poi è l'atleta della Trevigiani Boaro a proseguire tutto solo sul secondo tratto di strade bianche. Parrinello prova a riportarsi sotto, ma al km 116 viene ripreso da Rabottini; il tricolore Under 23 ha allungato dal gruppo e con un'azione di rimonta ora è a caccia della testa della corsa, che trova al km 125 (senza l'ausilio di Parrinello, già staccatosi da qualche chilometro).

45" il vantaggio di Boaro e Rabottini quando dal gruppo prova ad uscire Trentin, che però riesce a riprendere solo Boaro, visto che Rabottini - è il km 136 - se n'è andato tutto solo. In gruppo, intanto, si segnala l'assenza del terzo in classifica Anacona, naufragato tra fango e sterrati a più di 3' dalla testa della corsa (arriverà con 4'27" dal vincitore).
Boaro e Trentin vengono ripresi nel momento in cui dal gruppo prova la sparata Stefano Locatelli, che però è tallonato dallo stesso Betancur, che poco si fida dello scalatore bergamasco. Il colombiano, con tale azione, mette praticamente entrambe le mani sul Giro Bio: chi si sognerebbe, infatti, di "svegliare il can che dorme"?

Al km 143 Rabottini ha 17" su Betancur e Locatelli, ma il gruppo non ci sta e sono addirittura in undici a muoversi lungo l'ultima discesa: Monsalve, Stocco, Frusto, Arredondo, Santoro, Owsian, Battaglin, Marchetti, Beltrán, Trentin, Aru e Bizkarra. Al km 152 si forma il gruppetto decisivo, quello dei sette uomini che si giocherà la corsa con uno sprint ristretto: Stocco, Trenti, Owsian, Santoro, Pizzaballa, Rabottini e Beney.
Eccezionale la prova di Rabottini, ripreso appena due chilometri prima e - ai 150 metri - già con la ruota davanti a tutti; la strada di Gaiole in Chianti vira leggermente verso destra, l'abruzzese tiene una traiettoria larga in uscita ed impedisce il recupero allo svizzero Beney, mentre Pizzaballa è tenuto a margine di distanza.

Beltrán, Betancur (al centro) e Santoro, il podio del Giro Bio 2010 © Uff. stampa della corsaIn classifica generale Betancur vince con 3'50" su Beltrán e 5'18" sul potentino Santoro; più che una vittoria, un trionfo. Al 4° posto (a 7'28") troviamo Stocco - che, con Santoro, è quindi il beneficiario del contratto da pro' offerto dalla Ceramica Flaminia ai migliori due italiani della classifica finale - mentre si ferma al 5° posto la speranza di Stefano Locatelli (a 7'29"), scalatore che era uno dei grandi favoriti di inizio gara. Anacona scende all'8° posto, mentre discrete anche le prestazioni di Rabottini (10° ad una settimana dal debutto tra i pro' con la Lampre), del vincitore del Giro delle Regioni Battaglin (12esimo, ma sfortunato nella caduta a Ghedi) e l'altro scalatorino Aru, 13esimo a 12'23".

Betancur, dopo aver lavorato lo scorso anno per il compagno Sarmiento, va dunque a scrivere il proprio nome sull'albo d'oro del Giro Ciclistico d'Italia (è questa la denominazione ufficiale). Il colombiano, miglior scalatore nello scorso Giro della Valle d'Aosta ed argento ai Mondiali in linea di Mendrisio 2009, nel 2011 sarà in squadra con lo stesso Sarmiento nell'Acqua&Sapone, squadra nella quale il selezionatore colombiano Gini lavora come direttore sportivo, creando questa sorta di cordone ombelicale che lega le due entità.

Mario Casaldi

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