Giro delle Pesche Nettarine 2010: Hopplà! E Fedi si piglia tutto - Bel numero di Matteo a Faenza
Bastava osservare il profilo altimetrico dei 155 chilometri che da Mordano a Faenza concludevano l'edizione 2010 del Giro delle Pesche Nettarine per rendersi conto che l'ultima frazione non avrebbe tradito le attese che la volevano come quella che avrebbe scombinato definitivamente le carte. La doppia scalata del Monte Trebbio, unita alla doppia scalata del Monte Casale e al Monte Carla piazzato a circa metà tappa costituivano un mix perfetto, fatto di ascese rivelatesi spesso ostiche anche per i professionisti che si sono trovati ad affrontarle alla Settimana Coppi e Bartali o allo stesso Giro d'Italia, in grado di consegnare all'albo d'oro un vincitore assolutamente degno. Quel vincitore che risponde al nome di Matteo Fedi, già in bella evidenza nelle prime giornate e che è così riuscito a far sua l'intera posta in palio, tenendo fede (il gioco di parole ci sta tutto) ad un'ambizione che quest'anno andava ben al di là della maglia di miglior scalatore che l'aveva eletto protagonista già nella passata stagione. Maglia di miglior scalatore che, per inciso, è andata in quest'occasione al venezuelano Monsalve, generosissimo animatore della frazione conclusiva nella quale, anche per via di una sorte non proprio benevola, non è riuscito probabilmente a raccogliere quanto effettivamente meritasse.
Dopo una prima parte di gara relativamente tranquilla, la corsa ha iniziato decisamente a movimentarsi proprio nel momento in cui sono state affrontate le prime ascese, con un Matteo Mammini e un Patrick Facchini particolarmente in palla che hanno cercato di prendere il largo sulle rampe del Monte Carla (su cui è transitato per primo il toscano), dopo che Marchetti e Monsalve erano in precedenza transitati per primi rispettivamente sul Trebbio e sul Casale. La nuova scalata al Trebbio, posta al 112esimo chilometro, ha però dato la prima vera svolta alla giornata, avviando il personale show di Jonathan Monsalve, atleta da sempre avvezzo a gare caratterizzate da un profilo altimetrico complicato ed in più dotato di uno spunto veloce assolutamente notevole. Mentre l'atleta della Mastromarco se ne andava tutto solo in testa, alle sue spalle il gruppo ha iniziato sensibilmente a frazionarsi, con una prima parte composta da dieci atleti tra cui spiccavano i nomi del colombiano Arredondo, Locatelli, Bongiorno, Zardini, Majka, Colbrelli ed i sopracitati Facchini e Mammini ed una seconda parte comprendente un'altra decina di corridori tra i quali il leader Lombardi, Pasqualon, Santoro e Puccio. L'azione di Monsalve si è fatta sempre più incisiva davanti, con l'ultima scalata al Monte Casale che avrebbe decisamente blindato la sua leadership di miglior scalatore e mentre il suo vantaggio era arrivato ormai a sfiorare il minuto, alle sue spalle si è formato un quartetto di atleti al suo inseguimento, quartetto che poi si rivelerà quello azzeccato: a Fedi si sono uniti infatti Bonacci (atleta del team di casa Sc Reda Mokador), Bongiorno e il polacco Majka. Più difficili invece cominciavano a farsi le operazioni del gruppo, il cui distacco era salito a 1'20", con Mammini nel frattempo a bagnomaria tra gli inseguitori e il gruppo stesso. Monsalve ha così portato ad un minuto il suo vantaggio su Majka, che nel frattempo aveva momentaneamente staccato i suoi compagni d'avventura sul Casale, ma nella relativa discesa sono cominciati improvvisamente i guai per il portacolori della Mastromarco, finito a terra mentre si apprestava ad affrontare una curva (peggio è andata a Facchini, finito a terra anche lui con l'impietosa diagnosi che ha rivelato la frattura del femore).
Contrattempo che non ha momentaneamente arrestato la sua marcia mentre per Lombardi la situazione diventava sempre più critica, col distacco dalla testa calcolabile nell'ordine del minuto e mezzo. Majka, Bongiorno, Bonacci e Fedi intanto hanno continuato a marciare di buona lena e, approfittando della seconda caduta da parte di Monsalve (a circa dieci chilometri dalla meta) hanno ridotto sensibilmente il loro divario, inferiore ai trenta secondi. Le asperità certificate intanto si erano concluse con la seconda ascesa al Casale ma restava un ultimo dentello a complicare le cose per i contendenti: la salita di Castel Raniero, posta ai meno cinque dal traguardo, nella quale sono stati ancora il volitivo Majka e l'ottimo Bongiorno a tentare il ricongiungimento e cercando di mettere in difficoltà Fedi e Bonacci. L'atleta del Team Hopplà però non si è scomposto ed, al pari di Bonacci, ha prima raggiunto gli altri due compagni d'avventura e poi lo stesso Monsalve, che dopo uno sforzo notevole si è visto raggiunto ai quattro chilometri dal traguardo. Con i primi inseguitori distanziati ancora di oltre un minuto è diventato chiaro che la vittoria finale della corsa sarebbe stato affare tra Fedi e Bongiorno, da risolversi tutto nello sprint conclusivo. Lotta serrata ma alla fine è stato proprio Fedi a prevalere su Bongiorno e su Majka, mentre Monsalve, ormai esausto, si è limitato al quarto posto e alla soddisfazione della leadership degli scalatori. Buona la prova di Bonacci, quinto e distanziato di 4 secondi, mentre i primi inseguitori sono giunti con un distacco di 1'25", regolati ancora una volta da Sonny Colbrelli (vincitore della classifica a punti) davanti a Barbin. Ancora più indietro ha invece concluso Omar Lombardi, che ha tagliato il traguardo in 14esima posizione a 1'54", scivolando così in nona posizione. Giornata meno brillante rispetto alle precedenti per il bresciano che, comunque, con i due successi ottenuti nelle prime due giornate ha ugualmente suggellato positivamente il proprio Giro delle Pesche Nettarine.
Successo quindi per Matteo Fedi, atleta già buon protagonista in brevi corse a tappe (nel 2007 fu settimo nel Giro di Toscana) a cui probabilmente finora era un pò mancato l'acuto pesante, giunto però al momento giusto. Belle conferme anche da Francesco Manuel Bongiorno, che con la doppia piazza d'onore (di tappa e nella generale) continua sicuramente ad attirare su di sè l'attenzione soprattutto in ottica azzurra, dopo la convocazione in occasione del Giro delle Regioni, così come per il polacco Majka, già buon protagonista in queste ultime annate, soprattutto quando la strada sale. Menzione anche per Dall'Oste (maglia bianca di miglior giovane) e per Roberti (vincitore dell'Intergiro) mentre a tutti i componenti della Mastromarco è andata la maglia rossa riservata alla squadra leader della classifica a tempi.
Si chiude così un Nettarine che ha fornito spunti interessanti e che fa da ideale prologo all'appuntamento stagionale più importante per quel che concerne le gare a tappe nostrane: il GiroBio, in programma dall'11 al 20 giugno prossimi.