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Tratnik, la fuga è una Liberazione

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È ancora la Slovenia a lasciare il segno nelle corse importanti della stagione, e stavolta il colpo è importante: il Liberazione, una corsa che la Slovenia stessa non aveva mai vinto: è stato Jan Tratnik a entrare nell'albo d'oro, ragazzo del 1990, arrivato in solitaria con più di 40 secondi di vantaggio sul gruppo regolato in volata da Michael Matthews (Jayco Skins), già secondo lo scorso anno, davanti a Edoardo Costanzi (Zalf Desirée Fior).
La corsa disputata sul tradizionale circuito di 6 km intorno alle Terme di Caracalla, per un totale di 23 giri, ha visto al via 196 corridori provenienti da tutti i continenti: la partenza è stata data alle 9 del mattino anticipata dal corteo di auto storiche del Velo Club Mendrisio e dalla banda della Polizia Municipale di Roma.
Le schermaglie in gruppo sono cominciate ancora nel primo giro con la Zalf Desirée Fior protagonista subito con Sonny Colbrelli in coppia col bielorusso Bazhkou, l'azione dura poco e al termine del terzo giro il gruppo è di nuovo compatto.
Il gruppo prosegue unito per qualche km e poi ricominciano gli attacchi, stavolta in undici corridori, con ancora la Zalf (Cecchin) e lo sloveno Jan Tratnik, poi vincitore, che comincia qui la sua conquista del Liberazione.
Al termine del quinto giro ai primi undici si aggiungono un altra ventina di corridori e si forma un drappello di 30 corridori che segnerà tutta la corsa fino al traguardo: in questo gruppo c'erano 3 Zalf (Gomirato, Colbrelli, Cecchin), Matthews (Jayco), Krasilnikau, Papok. Klimyankou (Bielorussia), Salazar (Colombia), Rowe e Mould (Gran Bretagna), Oliveira (Portogallo), Aldegheri (Mantovani), Leonardi e Monteiro (Marchiol), Delle Stelle e Alberio (Trevigiani).
Il drappello prosegue di comune accordo fino all'inizio dell'11esimo quando il vicecampione del mondo a cronometro di Mendrisio il portoghese Nelson Oliveira rompe gli indugi e attacca da solo e in poco tempo raggiunge un vantaggio di circa 50 secondi: la sua azione solitaria dura 6 giri quando viene raggiunto da Jan Tratnik durante la 16esima tornata. Nel frattempo nel gruppetto dei 29 l'accordo era finito e sono cominciati una serie di scatti e controscatti per raggiungere il portoghese, ma tutti senza esito.
La corsa è molto dura e a 6 giri dalla conclusione si contano già moltissimi ritiri (arriveranno all'arrivo solo 98 corridori).
La coppia di testa Tratnik e Oliveira continua ad avere un vantaggio intorno ai 30 secondi sul primo gruppo inseguitore formato da 40 corridori tra i quali tutti i favoriti: continuano da dietro gli scatti a ripetizione prima con Cecchin (Zalf) Cotesta (Palazzago) e Alberio (Trevigiani) e poi con Rowe (Gran Bretagna), Delle Stelle (Trevigiani) e Leonardi (Marchio).
A tre tornate dalla conclusione Jan Tratnik allunga sul compagno Nelson Oliveira, indiscusso protagonista del Liberazione, ormai privo di forze dopo un'azione così lunga: Tratnick guadagna rapidamente e arriva ad avere un vantaggio di 50 secondi sugli inseguitori che continuano a scattare a ripetizione senza però tenere un preciso accordo.
All'inizio dell'ultimo giro Tratnik passa con 42 secondi di vantaggio su Parrinello (Bedogni) e Rowe (Gran Bretagna): ma 42 secondi sono difficili da recuperare se non c'è accordo tra le squadre e senza un team che si occupi del ricongiugimento (per esempio l'Australia che si è mossa troppo tardi per ricucire).
Lo sloveno Jan Tratnik vince così a braccia alzate in perfetta solitudine, il 65esimo GP Liberazione regalando alla sua nazione la prima vittoria slovena. Michael Matthews termina alla piazza d'onore per il secondo anno consecutivo e al terzo posto si piazza Edoardo Costanzi della Zalf.
Questa la dichiarazione proprio di quest'ultimo all'arrivo: «Potevo fare un po' meglio la volata, comunque il vincitore è andato davvero forte, come squadra ci siamo mossi bene, abbiamo mandato in fuga 3 corridori, quest'anno son migliorato molto in salita e nel fondo e puntavo a fare bene. Peccato...».
Gianluca Leonardi della Marchiol, grande attaccante di giornata, ha dichiarato invece: «Sono stato in fuga dall'inizio, ero col mio compagno Monteiro: a 10 giri dal termine sono partiti gli scatti e il gruppo si è spezzato in due ed è finito l'accordo, poi Tratnik ha approfittato della situazione. Nel finale abbiamo provato in diversi e su di me sono rientrati anche Parrinello e Rowe, ho provato la volata per il secondo posto, ma il gruppo m'ha ripresto, peccato a un podio ci credevo».
Le fatiche per i corridori non sono finite, infatti da domani inizierà il Giro delle Regioni, prova della Coppa delle Nazioni per squadre nazionali (22 Nazionali al via), in due tappe una a Montefiascone e una a Bagno di Romagna.

Laura Grazioli

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