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Marko Kump ha già un piede tra i grandi - Intervista con lo sloveno vincitore del Trofeo ZSSDI

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La Slovenia è un piccolo paese della ex Jugoslavia, ma sforna un'incredibile quantità di talenti nel ciclismo, da Janez Brajkovic a Tadej Valjavec, da Grega Bole a Simon Spilak, da Jure Golcer a Gorazd Stangelj e da qualche anno ha cominciato a farsi largo anche Marko Kump, classe 1988, che abbiamo già potuto ammirare lo scorso anno con il 5° posto nel GP Costa degli Etruschi di Donoratico e il 2° posto nella prima tappa della Settimana Coppi e Bartali. Sono, però, davvero moltissimi i successi e le soddisfazioni che si è ritagliato lo scorso anno: una tappa al Tour de l'Avenir, una tappa al Giro di Slovenia (battendo, tra gli altri, Luca Paolini), una prova della Coppa delle Nazioni a Jonquière in Canada, il secondo posto ai Giochi del Mediterraneo e, soprattutto, un sesto posto al Campionato del Mondo di Mendrisio. E quest'anno? Quest'anno Marko ha già potuto segnare il suo nome nell'albo d'oro di una delle corse "open" più dure della prima parte della stagione, il Trofeo ZSDDI, così abbiamo voluto farci raccontare da lui come è andata e quali sono i suoi progetti per questo 2010.
Ciao Marko, parliamo appunto del Trofeo ZSSDI di domenica: quando è partita l'azione decisiva? Come hai capito che era quella giusta?
«La corsa di quest'anno è stata molto simile a quella dello scorso anno, quando mi sono piazzato al quarto posto, e così sapevo che l'azione decisiva si sarebbe svolta intorno ai 6 km all'arrivo, quando la strada comincia a salire attraverso Trieste fino all'arrivo. Dopo una forte selezione siamo rimasti davanti in quattro: Zardini e Canola, io e il mio compagno di squadra Gnezda. Il mio compagno ha deciso di attaccare ai 700m dall'arrivo e così io ho aspettato che rispondessero gli italiani, come poi hanno fatto, a 500m dal traguardo, ma le mie gambe erano ancora abbastanza fresche per tentare un contrattacco e così ho passato il traguardo per primo. Questa corsa è davvero importante in Slovenia perché in 33 anni di storia tutti i migliori corridori sloveni hanno tentato di vincerla, ma nessuno ci è riuscito, sembrava quasi che ci fosse una sorta di incantesimo. Quest'anno sono riuscito a rompere questa maledizione».
Sei molto veloce allo sprint, eppure ti abbiamo visto vincere al Trofeo ZSSDI e arrivare tra i primi al Mondiale di Mendrisio: che tipo di corridore sei, quali sono le tue principali caratteristiche?
«Devo dire che io mi adatto bene alle gare collinari, un po' movimentate proprio come lo ZSSDI e il Mondiale di Mendrisio perché sono in grado di restare con i migliori; inoltre, la mia abilità allo sprint mi permette anche di primeggiare: direi quindi che le gare mosse dove può arrivare un gruppetto di corridori allo sprint sono le mie preferite».
L'anno scorso hai ottenuto tanti ottimi risultati nel Campionato del Mondo, ai Giochi del Mediterraneo, al Giro di Slovenia, nella Coppa delle Nazioni, al Tour de l'Avenir: qual è, per te, il risultato più bello? E perché?
«L'anno scorso è stato davvero bellissimo per me, ma sono soprattutto due i risultati che sono stati importanti: il primo è la vittoria nella tappa del Tour de l'Avenir, perché è una corsa davvero importante e moltissimi grandi corridori hanno vinto lì e questo conta per me. L'altro risultato è stato il sesto posto al Mondiale di Mendrisio perché lì veramente corrono tutti i più importanti Under 23 del mondo e se vuoi ottenere un bel risultato devi essere davvero in grande forma»
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
«Il mio più grande obiettivo di quest'anno è senza dubbio il Mondiale di Melbourne e quindi tutto il mio allenamento sarà subordinato a questo, ovviamente fino a quel punto spero di ottenere comunque buoni risultati anche nelle altre gare che farò. La mia prossima corsa sarà la Settimana Coppi e Bartali, dove l'anno scorso sono arrivato secondo nella prima tappa e voglio fare bene anche quest'anno. Poi farò alcune delle prove della Coppa delle Nazioni come il Giro delle Fiandre, la Côte Picard, il Gran Premio della Liberazione, il Giro delle Regioni e il Tour de l'Avenir: cercherò di fare del mio meglio».
Fai parte di un team continental e questo ti permette di prendere parte a gare sia Under 23 che professionistiche: quali sono le principali differenze tra le due categorie?
«Si, in un team continental io posso partecipare a molte corse importanti in Italia e in Francia e questo mi permette di imparare moltissimo dai migliori corridori del mondo. La principale differenza è che nelle gare Under 23 siamo senza radioline e questo modifica totalmente l'andamento delle corse. Devo dire che questo è molto importante per la creazione dello sprito di squadra perché dobbiamo prendere decisioni rapide senza l'aiuto del team manager: non bastano le gambe, devi usare anche molto la testa e questo sarà molto importante anche quando sarò professionista».
Come mai hai scelto di correre ancora nella categoria Under 23? Pensi che i percorsi dell'Europeo e del Mondiale siano adatti a te, così da poterci partecipare?
«Ho deciso di correre ancora un anno in un piccolo team proprio per questo, soprattutto per il Mondiale in Australia: nella seconda parte della stagione tutto sarà impostato per arrivare in piena forma a quell'appuntamento. Però il Mondiale è ad ottobre e io voglio comunque fare bene in tutte le corse a cui parteciperò, anche all'Europeo».

Laura Grazioli

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