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Nizzolo cerca la qualità - Occhi puntati sulla ruota veloce di Rossato

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Tra gli atleti dai quali ci si aspetta molto in questa stagione c'è sicuramente Giacomo Nizzolo: lo scorso anno ha fatto incetta di vittorie nei circuiti nazionali e regionali supportato dal suo compagno Christian Delle Stelle; ora per lui è arrivato il momento di confermarsi in prove più impegnative e di livello internazionale.
Giacomo lo scorso anno sei stato uno dei corridori più vittoriosi, quello che si apre per te è un anno molto più duro perché è quello delle conferme: come giudichi la tua stagione passata e cosa ti aspetti da questa?
«L'anno scorso le vittorie sono state maggiori di quello che mi aspettavo e dopo i primi risultati ho cercato di cavalcare l'onda, così i successi si sono susseguiti; quest'anno cercherò soprattutto di migliorare la qualità delle vittorie perché il numero sarà difficile ripeterlo».
Ci sono obiettivi a cui miri particolarmente?
«Prima di tutto mi piacerebbe prendere la maglia azzurra e poi, come ho detto prima, migliorare la qualità dei miei risultati e magari centrare una vittoria o alla Popolarissima o al Circuito del Porto, insomma corse di livello internazionale».
Come ti stai preparando alla nuova stagione e come si è svolta la tua attività invernale?
«Ho effettuato due stage in Sardegna, uno di quindici giorni e poi uno di una settimana finito in questi giorni, appena prima delle corse per scappare dal freddo del nord Italia»
Tu ora fai parte di una squadra seminuova, scaturita dalla fusione tra Bottoli, Trevigiani e Molino di Ferro; avete fatto già due ritiri, come ti trovi coi compagni nuovi e anche con lo staff?
«Diciamo che il blocco principale è lo stesso della Bottoli dell'anno scorso, quindi grossi cambiamenti non ci sono stati; l'inserimento poi dei ragazzi della Trevigiani e del Molino di Ferro è stato ottimale perché ci siamo trovati fin da subito benissimo e quindi si formerà un gruppo sempre migliore con l'andare dei mesi».
La prima corsa della squadra?
«Faremo San Geo e San Michele del Piave sabato 27 febbraio».
Tu parteciperai ad una di queste?
«Io penso che questo primo sabato di corse starò fermo, e dovrei correre domenica a Paderno. Però è ancora tutto da confermare, quindi non vorrei dire cose non vere».
Hai fatto parecchi ritiri anche con la Nazionale della pista: com'è il tuo rapporto con questa disciplina?
«Devo dire che l'ho un po' abbandonata ultimamente, anche se riconosco che è utile per un corridore con le mie caratteristiche: è chiaro che conciliare l'attività su strada con quella su pista mi riesce difficile, però cercherò di rispondere alle chiamate della Nazionale il più possibile».
Sappiamo che è difficile parlarne adesso perché siamo all'inizio dell'anno, però tu sei un corridore molto veloce e una rapida occhiata al Mondiale di Melbourne gliel'avrai data sicuramente...
«A dire il vero ho saputo poco fa che più adatto del Mondiale, per noi velocisti, sarà l'Europeo in Turchia, quindi io pensavo di puntare soprattutto a quello. Poi è chiaro che se la condizione mi e le gambe mi supporteranno, anche al Mondiale mi piacerebbe andarci. Però l'Europeo è più adatto a me».
Parliamo un po' della tua storia: quando hai cominciato col ciclismo?
«Io ho cominciato da G1 nella società che si chiama Velo Club Sovico e ho corso lì per 3 anni. Poi sono passato alla Giovani Giussanesi, in cui ho trascorso tutta la trafila fino ad Allievo; poi alla Verdellese per i due anni da Juniores e poi Under 23 con Rossato».
Hai praticato altri sport?
«Per hobby si, ma agonisticamente no»
Cosa fai di solito quando non sei in bicicletta?
«Vado in moto perché è una mia grande passione, mi piace molto sciare, poi esco con gli amici, vado a ballare: le classiche cose...».
Ci dici tre tuoi pregi e tre tuoi difetti?
«Come pregi sono generoso, onesto e altruista. Come difetti sono testardo, poi... non è facile dirli (ride)».
Non sarai ritardatario?
«Sono ritardatario eccome! E dormo troppo».
Ultima domanda: se tu fossi Amadori e ti rimanesse un solo posto libero per il Mondiale, lo prenderesti Giacomo Nizzolo?
«Al volo, al volo! Lo porterei soprattutto perché, se si dovesse sentire in difficoltà, di sicuro darebbe una mano alla squadra».
In bocca al lupo per la stagione!
«Grazie, crepi!».

Laura Grazioli

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