L'Italia ci prova, ma non incide - Una grande Colombia guida le pagelle
Sicard - 10
L'ultimo vincitore del Tour de l'Avenir si conferma uno scalatore con ottime doti anche sul passo. Si avvantaggia con Kreder lungo la discesa dell'Acqua Fresca nel corso del penultimo giro, per poi lasciare sul posto l'olandese un giro dopo, ma stavolta in salita. Passa con 15" di vantaggio in cima e con 42" su altri nove inseguitori. In cima a Novazzano aumenta a 33" il vantaggio su Silin e Betancur, con Kennaugh solitario a 55". Poi vince con 27" solo perché gli ultimi 300 metri se li gode alla stragrande. L'anno prossimo vestirà la maglia Euskaltel-Euskadi (è della Francia basca, corre col team continental Orbea).
Colombia - 9
Sul podio, con una bella volata, ci finisce Carlos Alberto Betancur Gómez, ma tutta la selezione messa in piedi da Gini e Cenghialta (abitualmente ds dell'Acqua&Sapone) ha l'argento vivo addosso (appunto...) sin dalle prime battute, con Sarmiento che scatta al primo giro, lo stesso Betancur - con Atapuma - durante la quarta e quinta tornata, con Quintana, ancora Sarmiento ed Henao nel gruppetto dei 15 che si era formato durante il 6° e 7° giro. Henao si scatena nel finale, ma è bravo Betancur a battezzare la ruota di Silin sulla salita della Torrazza (che porta nell'abitato di Novazzano) che gli vale il 2° posto. Praticamente manca solo Villegas.
Silin - 7,5
Tanta forza, forse spesa male, o più probabilmente utilizzata dapprima per contrastare lo strapotere delle altre nazionali, essendo comunque in grado di fare la differenza sull'ultima delle 26 salite in programma, andandosi a prendere una medaglia di bronzo che vale un po' di più del solo 3° posto. L'anno prossimo sarà nel Team Katusha.
Francia - 8
Al penultimo giro Edet ha rischiato di mandare in fumo l'ottima tattica transalpina, con Pinot a muoversi dalla media distanza (6° e 7° giro), Géniez a fungere da stopper e allo stesso tempo da diversivo nell'azione dell'11esimo giro e Courteille che non s'è mai visto in prima persona ma è sempre stato davanti, come la 16esima piazza finale dimostra.
Kennaugh - 5,5
Non è mai sembrato all'altezza delle aspettative, ed anche per il 4° posto si muove un po' troppo in ritardo. Va anche detto che la Gran Bretagna manca un po' con Rowe, ed il prossimo acquisto del Team Sky è sempre troppo isolato nei momenti decisivi della gara, che comunque subisce in maniera troppo passiva.
Kreder - 5
Sicard vince il Mondiale anche perché è bravo ad accodarsi al tentativo dell'olandese lungo la penultima discesa dell'Acqua Fresca (12esimo giro), punto in cui aveva già provato due tornate prima (10° giro). Va in netta crisi durante la penultima salita di giornata, perde contatto con Sicard ed alla fine arriverà 33esimo a 1'49". L'anno prossimo correrà con la Garmin-Slipstream.
D. Caruso - 4,5
Probabilmente ha commesso qualche errore di valutazione, o magari la gamba non era quella dei giorni migliori, altrimenti verso Novazzano sarebbe dovuto restare almeno con Kennaugh, se non con Silin e Betancur. Invece nel finale si sfalda e conquista un 10° posto che non lascia contento nessuno. Rimarrà con la squadra di Bordonali anche nel 2010.
Baugniez - 6
Il Belgio ci prova più con Vanmarcke che col campione europeo in carica Boeckmans, che forse paga il percorso troppo duro per le sue caratteristiche di passista veloce. Baugniez si lancia all'inseguimento dei 5 battistrada all'11esimo giro, per poi prendersi il 5° posto in volata su Kump.
Howard - 4,5
Fa uno splendido numero ai piedi della salita di Novazzano nel corso dell'11esimo giro per riportarsi su Géniez, Brambilla e Furdi, che in quel momento erano in testa. Però il neo acquisto del Team Columbia si sfalda troppo facilmente durante l'ultimo giro sulla salita dell'Acqua Fresca. Il miglior aussie all'arrivo sarà O'Brien, addirittura 25esimo.
Slovenia - 6,5
Non aveva la compagine più forte, ma ci ha provato grazie alla verve di Furdi, più volte in fuga, e poi col colpo di pedale invidiabile di Kump (6° all'arrivo), che tra gli Under 23 già si era fatto valere in percorsi duri col 4° posto al Trofeo Zssdi, non certo una classica per velocisti: è un '88 e l'anno prossimo in Australia sarà uno degli uomini da battere.
Nepomnyachshiy - 6,5
Cognome impronunciabile, ma bel passo in salita. Prova anche qualcosa, ma è solo contro tante coppie di compagni di squadra e non è facile emergere. Il 7° posto all'arrivo è comunque molto meritato.
Castroviejo - 4
L'altro corridore dell'Orbea, anch'esso prossimo acquisto dell'Euskaltel (come Sicard), non brilla: mai nel vivo della corsa, finisce 13esimo. Ma è tutta la Spagna a fallire l'appuntamento.
Gastauer - 4
23esimo all'arrivo senza dare mai l'impressione di poter essere protagonista, è anche stato protagonista di un mezzo screzio con la sua Federciclo, che lo voleva in corsa anche domani tra i professionisti (visto che il Lussemburgo ne ha pochi).
Gia. Brambilla - 5,5
Prova a far valere le doti da scalatore fuggendo con Géniez e Furdi nel corso del terz'ultimo giro, attaccando sulla salita dell'Acqua Fresca. Dopo essere stato ripreso, però, esce dalla corsa senza provarci più. Nel 2010 debutterà coi pro' nella CSF Group-Navigare.
Germania - 3
Eppure aveva una delle selezioni più forti, ma l'impressione è che l'inserimento del professionista (e campione nazionale) Reimer abbia un po' rovinato l'armonia di un gruppo che corre praticamente sempre insieme. Il più bravo è forse Keinath, che s'infila nella fuga dei 5 che parte nei primi giri, poi si segnala il solo Nerz nel gruppo buono. Il peggiore è sicuramente Degenkolb, 3° l'anno scorso a Varese: ma è un '89, avrà modo di rifarsi.
Kristoff, Guldhammer, Van Garderen - 2
Il norvegese, il danese e lo statunitense (no, tranquilli, non è una barzelletta) erano indicati da più parti come nomi buoni da indicare nella rosa dei favoriti. I primi due pagano forse il percorso un po' duro (anche se hanno tante qualità quando sono in forma), mentre il terzo già nella cronometro di mercoledì aveva dimostrato di non attraversare un bel momento di forma. Un po' meglio di loro l'olandese Van Winden, che almeno nei 15 inseguitori dei 5 fuggitivi della prima ora c'era. Li rivedremo tutti nel Pro Tour, tra Team Sky, Team Columbia, Garmin e Rabobank.
Ratto - 6,5
Il più giovane della compagnia, dimostra di essere probabilmente il più fedele a capitan Caruso, rientrando alla fine del 12esimo giro sul gruppo degli immediati inseguitori di Sicard e Kreder e dando una trainata sulla salita dell'Acqua Fresca - all'ultimo passaggio - che ha rischiato di mescolare le carte per qualsiasi tipo di medaglia.
Pagani - 6
Fa un grande lavoro tra 9° e 10° giro, praticamente tirando per 27,8 km da solo in testa al gruppo, con Caruso alle spalle pronto a trarre vantaggio dal lavoro del proprio gregario.
Ulissi - 4,5
È il quinto che manca all'Italia, che già corre con un uomo in meno rispetto a Francia e Colombia e non può certo permettersi altre defezioni. È nei celeberrimi 15 di inizio corsa, ma poi si vede solo all'inizio del 7° giro a lavorare. Un po' troppo poco per il neo acquisto della Lampre.
Amadori (ct Italia) - 5
Non avevamo la squadra più forte, abbiamo corso con 5 atleti e non 6 (ma la scelta di non partecipare alla Coppa delle Nazioni gli è stata imposta o l'ha avallata?), e in più la scelta di schierare titolare Ulissi e non Stefano Pirazzi - forse più indisciplinato, ma con un 2009 migliore del toscano - non l'ha premiato affatto. Gli Under tornano dalla Svizzera senza medaglie, col 5° e 6° posto di Malori e Balloni a cronometro e col 10° posto di Caruso nella prova in linea.