Nel fango, ecco Fontana - Gli Italiani Ciclocross: il racconto
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Una edizione da tregenda, pioggia per tutti i tre giorni (compreso la vigilia di prove sul percorso), tanto fango che dal venerdì alla domenica è aumentato in maniera esponenziale. Il tutto ha reso comunque la rassegna molto spettacolare (per chi guarda, si intende), perché invece chi ha corso o ha... vagato... sul campo di gara, ha preso tanta tanta acqua ed ha messo in valigia, la domenica sera, qualche pantalone da portare in tintoria.
Più che un resoconto, questa è la testimonianza del sottoscritto, per la terza volta al seguito della rappresentativa piemontese, che finalmente si è pure portata a casa la maglia tricolore. Ebbene sì, anche il vostro scrivano è un po' Campione d'Italia.
Si parte la mattina presto di venerdì 4 gennaio. Sul pulmino e l'ammiraglia FCI Piemonte siedono il sottoscritto, il selezionatore regionale Dario Sottocornola, gli atleti Omar Sottocornola (Under 23), Andrea Sottocornola, Fulvio Cassano (Allievi), convocati non per nepotismo ma per meriti ascritti, Milena Gaggiotti (Under 23), Giorgio Favaretto (Juniores) Fabio Lala, Cristian Uccelli e Marta Cassano (Esordienti), Ivano Sottocornola (amatore M4) e Paola Uccelli come accompagnatrice; sul posto poi anche Stefano Boggia (Élite). Dopo il primo approccio con il bell'albergo (condiviso con le squadre di Lombardia e Valle d'Aosta) subito tante battute: «Piemontesi ben arrivati», dice il tecnico lombardo, che poi è un amico, Gino Bortoluzzo. Rispondo al volo: «Gino quanti ne porti a casa quest'anno?».
Dopo il pranzo ecco la prima capatina al circuito. Dico la verità, non è poi così bello il tracciato. Molto piatto, solo un ostacolo artificiale (una scalinata) ed alcuni tratti di argine e di terreno incolto che con la pioggia sono diventati un fangaio terribile. Insomma, nonostante la sempre perfetta organizzazione veneta, il percorso non mi ha entusiasmato.
Mentre i meccanici preparano le bici ai "nostri" ecco i primi amici: «Ciao Brescianiiii». Le sorelle Daniela e Nicoletta Bresciani, bergamasche, poi Marcelli della Colnago, Veronica Alessio: «Cavolo Vero, te lo avevo detto che pioveva». Perché Scorzè ci ha accolto col tempo brutto.
Arriva la "Banda Fiorin" col pullman tutto sponsorizzato: «Daniele - dico a Patron Fiorin - ma l'anno prossimo arrivi direttamente col treno?». E giù una risata. Stefania Vecchio si avvicina: «Stefy, quest'anno non te lo porta via nessuno». Sarò buon profeta.
Dopo i giri di prova si torna all'hotel, non dopo aver dovuto lavare le biciclette. In Hotel è tutto un divertimento. Si scherza coi lombardi. C'è Luca Damiani, tutta la Colnago: «Ueee, testone di c...», con Bettoncelli ci si saluta sempre così, ma poi sono solo abbracci. Li ho visti crescere tutti. Martina Fumagalli, allieva lombarda, gira nella hall con un pigiamone spettacolare tutto tempestato di colori: «Marty, domani una foto cosi non te la leva nessuno». Milena Gaggiotti, Under 23 pallanzese, si impossessa della mia digitale: «Alle foto ci penso io, Gianlu». C'è da fidarsi? «Va bè, Mile, ma non fare foto artistiche».
A cena davanti a me c'è Omar Sottocornola, con cui scioriniamo i "motti della trasferta", ovvero quelle frasi che serviranno per ricordare la spedizione: «Te ghe sciugà il canal» e «Emmmò vo obbbuco sto palloneee». Tutti si fa un secondo giro di penne al pomodoro.
I ragazzi vanno a nanna, e dopo la riunione tecnica tra di noi si resta nella hall: i tecnici lombardi Bortoluzzo e Brugnetti, Sergio Alessio della Desenzanese, Dario Sottocornola, Ivano Sottocornola, Vito Bernardi... che sera, quella sera, a parlare di ciclocross.
La mattina si va al circuito, piove, piove e piove: «Ueeee, socio!». Arrivano i Guerciotti, accompagnati da quel fenomeno che era Vito Di Tano, ed un saluto con abbraccio a Marcolino Fontana è d'obbligo, così come lo è per la Betty Borgia. È un dominio veneto. "Noi" piemontesi puntiamo su Marta Cassano, Esordiente che in stagione ha vinto parecchio. Non parte bene e subisce il fango. Sarà settima. Non va benissimo nemmeno Cristian Uccelli, anche se la sua prestazione, di un atleta che fa cross solo da pochi mesi, va considerata futuribile. Che tipo il Cri, come fai a non volergli bene? Arriva Ilenia Lazzaro, con Doris Armand. Anche la Lombardia non va bene.
In albergo è una serata allegra, si ride si scherza, si assiste ad atlete che vengono letteralmente scaraventate dalle camere, ma si riflette e c'è voglia di riscatto.
Il giorno dopo piove ancora più forte. Si comincia presto. Sveglia alle sei, colazione alle sei e mezza per i tecnici, un pochino più tardi per gli atleti: «Quando scendi bussami, che scendiamo insieme, tanto sono già sveglia», mi dice Milena Gaggiotti, vicina di camera la sera prima. «Va bene. Sei e 25 ti busso, notte mostro». Mattina. Sei e venticinque. Busso. Apre Milena ancora assonnata e avvolta nel pigiamone: «Meno male che eri sveglia», le dico.
Piove ancor più forte, ma sia nel Piemonte che nella Lombardia c'è certezza di riscatto. Nella gara Allievi primo anno anche "noi" piemontesi sappiamo che potrebbe scapparci un podio, poi nel pomeriggio, nella gara Élite c'è Omar Sottocornola, già azzurro una marea di volte, che corre nella gara Under 23. Andiamo a Scorzè (l'hotel era a Preganziol) dopo aver saldato i debiti con l'albergatore. E' ancora buio. Il tempo di montare gazebo vari e si comincia. «Grandissimo Ale». È Alessandro Guerciotti che ci fa l'in bocca al lupo. D'altronde la maggior parte dei selezionati nella squadra piemontese utilizza le sue biciclette.
C'è la prima gara della domenica. Gli allievi primo anno. Andrea Sottocornola si prepara sui rulli dopo aver provato il percorso impestato e la sua testa è piena di problemi: «La si deve fare a piedi, il fango è troppo. Mamma mia, non so come vado nel fango». Pure la bici ha qualche intoppo ma ci pensano i tecnici a metterla come nuova. Andiamo alla griglia di partenza. Stiamo per vivere il momento più bello delle tre giornate venete. Piove e si parte. Al primo passaggio in cui vedo Andrea (davanti ai box raggiunti col fiatone) è ottavo. Allungano in due: uno della Fiorin ed un veneto. Andrea però è pimpante, la pedalata piace. La corsa va verso il tratto fangoso, che dalla posizione in cui siamo è invisibile, lo speaker sul tracciato (che bella l'idea dei tre speaker) Roldano Brion grida: «Dopo che nel tratto a piedi la corsa si è ricompattata, ora c'è un allungo: è il numero 57 Andrea Sottocornola, Pedale Verbanese Delta, rappresentativa piemontese». Cooosa!?! Andrea è da solo?
Ci passa davanti, esce dalla curva sull'asfalto in posizione "andanseuse", la bicicletta non ha più un colore, se non quello del fango. L'impresa è vicina. Suona la campana. Ultimo giro: «Vai Andrea, spingila, vai che non ti vedono, vaii!!», grido come un forsennato. Il papà Ivano, pure lui amatore Master 4, campione regionale del Piemonte, che il giorno prima ha corso la prova Master (per tutti lui è "Mester Iveno"), segue la corsa in bici fuori dal circuito.
Andrea spunta dall'ultima curva, alza le braccia e taglia il traguardo. Gli abbracci si sprecano, sono tutti commossi. Le telefonate per annunciare il successo, le congratulazioni di Renato Di Rocco, quelle di Fausto Scotti e Billo Bielli: «Fausto, ti auguro di festeggiare alle Bandie». «Godetevela tutta raga'!». La festa con lo spumante e il brindisi per "bagnare" la maglia. Arriva il responsabile nazionale del cross, Massimo Cassano, che si congratula.
Due parole sul ciclocross nazionale. Si va a mangiare qualcosa. Nella tensostruttura ci accoglie una bella signora veneta: «Tosi, voete magnar poenta?». Come fa a non scappare una risata?
Le donne. Abbiamo Milena Gaggiotti che punta ad una buona gara. Chiamano le Juniores: «Dov'è la Scandolara?». Arriva, eccola. Vania Rossi non dovrebbe avere problemi tra le Élite. Più avvicente la prova delle Under 23: parte forte Veronica Alessio, che poi però cede. Vince Niki Bresciani.
Vania Rossi ammazza la gara Élite e domina. E tra le Juniores vince Stefania Vecchio. Glielo avevo detto, no?
Un bacio a tutte e tre: «Me lo avevi detto» dice Stefania, che proprio il giorno della gara ha compiuto 18 anni. Bel modo di festeggiare.
La gara Juniores maschile, col nostro Giorgio Favaretto in difficoltà. Vince Elia Silvestri.
Ed ora tocca agli Élite. Anche il sole spunta. Andiamo in partenza per assistere Omar Sottocornola. Manca Franzoi (siamo sicuri che alle Bandie ci sarà? Auguriamoglielo). In griglia incontriamo Pontoni: «Oh, i verbanesi - dice - eh eh, l'ultimo, l'ultimo». Il riferimento è al campionato italiano ciclocross 2004, l'ultimo della sua carriera, che vinse proprio a Verbania.
C'è Marco Aurelio Fontana, favorito numero uno. Ma occhi ad Ale Fontana, Marco Bianco, poi Visinelli, Luca Damiani, Boggia. Lo scatto di Marco Aurelio Fontana è bruciante e la gara è già finita. Non lo vedono più, se non con la maglia tricolore sul podio. «Bella lì, socio», e via col cinque per il neo tricolore. Di Tano sorride: «Vito, con sto fango te li smezzavi» È contento anche lui.
Dopo le premiazioni ed i premi ritirati si torna ed un pochino di malinconia c'è. Nel cross ci si conosce tutti, è un ambiente bello.
«Ciao ragazzi, ci vediamo a Solbiate».