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21° Giro del Veneto e delle Dolomiti - Gara a tappe 2.12 Under 26 - 1-6 luglio 2005

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Dopo un anno di riposo torna in scena il Giro del Veneto Dilettanti nel modo più spettacolare possibile. In questa edizione infatti si tornano a percorrere le grandi salite Dolomitiche che andranno a decretare un vincitore dalle grandi caratteristiche tecniche e con un probabile futuro di grandi soddisfazioni. Solo per citare alcuni dei vincitori: Podenzana, Faresin, Sgambelluri, Pugaci, Pellizotti, Bondarenko, Garbelli e Pidgornyy, vincitore dell'ultima edizione disputata nel 2003. La manifestazione prenderà il via con un cronoprologo serale da Marostica Venerdì 1 Luglio, per terminare sulle rive del Lago di Santa Croce a Farra d'Alpago Mercoledì 6 Luglio.

Venerdì 1° luglio - Cronoprologo - Marostica (7 km)
Il primo atleta partirà alle ore 18.00 da Corso Mazzini, fra le mura del Castello Scaligero che assieme alla famosissima Piazza degli Scacchi caratterizza la cittadina vicentina, seguiranno tutti gli altri ogni 30 secondi. Soli 7 chilometri per assegnare la prima maglia rossa di leader, ma da non sottovalutare, basta infatti il minimo errore per perdere parecchi secondi. Primi chilometri senza nessuna difficoltà, poi un ascesa molto impegnativa con uno strappo che in poco più di un chilometro conduce all'abitato di Pianezze, posto dopo 4,3 chilometri di corsa, con un pendenza media del 7% di cui gli ultimi duecento metri prima dello scollinamento addirittura al 12%. La discesa successiva è molto tecnica, un chilometro e mezzo con alcuni tornanti e poco prima dell'arrivo, posto in corso Mazzini, quando si è già tornati nell'abitato della splendida cittadina veneta, un altro strappetto di circa 400 metri al 6% che contribuirà ancor di più a spezzare il ritmo degli specialisti.



Sabato 2 luglio - 1a tappa - Grigno-Nevegal (136,2 km)
Prima tappa e prima ed unica escursione fuori dal territorio Veneto. Partenza alle ore 11.30 da Grigno, piccolo borgo della Valsugana, centro di soggiorno estivo molto ricercato dagli amanti della speleologia per le sue numerose cavità naturali. Primo Gpm della tappa dopo neanche dieci chilometri, presso le Scale di Primolano, col pedalabile ma spettacolare strappetto certamente più famoso per la caduta rovinosa di Coppi più di mezzo secolo fa che per la sua difficoltà, che scollina in località Fastro dopo poco più di due chilometri al 3-4%.
Anche la seconda asperità di giornata, dopo 92 chilometri di corsa, sebbene molto più lunga della prima è anch'essa una salitella piuttosto pedalabile, di circa otto chilometri e mezzo, che da poco dopo l'abitato di Vittorio Veneto, città molto cara al ciclismo, quello femminile in particolare, comincia dolcemente a salire con pendenze che vanno dal 4 al 7% ed un falsopiano nel mezzo che lascia ancor più respiro di quanto le dolci pendenze e la sede stradale molto larga non facciano già. Lo scollinamento è a quota 480 metri ,presso la Sella del Fadalto.
La successiva discesa è molto dolce e breve in quanto si rimane attorono ai 400 metri di quota dove,dopo alcuni giri di circuito presso l'abitato di Rione Santa Caterina si inizia l'ultima ascesa di giornata,che porta all'arrivo, nella famosa località sciistica del Nevegal, dove spesso in passato anche il Giro d'Italia ha visto consumarsi duelli entusiasmanti su queste pendenze, anche se il versante che verrà affrontato questa volta è sicuramente il più abbordabile, con una salita vera e propria di poco più di 7 chilometri e che termina a 3 dal traguardo, in quanto da Quentin all'arrivo è tutto un lungo falsopiano. Sono sette chilometri di salita irregolare, che alterna alcuni strappi che sfiorano il 10% a momenti in cui la salita sembra quasi spianare e le pendenze si fanno molto dolci, infatti la pendenza media di questo tratto è del 5,5%.



Domenica 3 luglio - 2a tappa - Chiampo-Chiampo (144 km)
Circuito locale molto adatto agli attaccanti quello che si snoda fra Chiampo, florido centro industriale, e la sua frazione Arso. Un "Toboga" da percorrere 8 volte, pendenze per nulla proibitive, se i big lasceranno carta bianca agli uomini fuori classifica potremmo assistere a qualche azione interessante, inoltre sono presenti ben 3 traguardi Gpm che seppur simbolici mettono in palio punti utili per chi vuole puntare alla maglia verde di miglior scalatore.



Lunedì 4 luglio - 3a tappa - Forno di Zoldo-Pecol (129,2 km)
Tappa suggestiva che partendo da Forno di Zoldo si snoderà attraverso i monti: Civetta, Pelmo, Averau, Nuvolau; per poi lanciarsi nella Valle d'Ampezzo in mezzo a Sorapis e Antelao; risalire a Pecol, costeggiando per un pezzo il sacro Piave e lasciandosi alle spalle la nefasta Diga del Vajont. La prima salita di questo tappone dolomitico che prevede ben tre durissime ascese è la Forcella Staulanza, tante volte teatro di grandi imprese a due ruote. È una salita regolare, lunga ben 12 chilometri e mezzo, presenta subito un primo chilometro oltre il 10%, per poi attestarsi su pendenze del 7-8%, tranne un paio di piccoli falsopiani dove poter recuperare. Nella seconda parte, dalla località Pianaz, la salita si fa più pedalabile e le pendenze si attestano attorno al 6% fino alla cima, posta a 1773 metri, dopo quasi 850 metri di dislivello ed una pendenza media del 6.7%.
Una pedalabile discesa di una decina di chilometri circa porta poco dopo al paese di Selva di Cadore dove comincia la salita più dura di giornata, troppo spesso sottovalutata dagli organizzatori delle corse ciclistiche che passano in questi bellissimi posti, l'unica Hors 2000 della corsa: il Passo Giau, con i suoi 2.236 metri una delle cime più alte di tutte le Dolomiti venete. Sono poco più di 10 chilometri, con pendenze sempre costanti attorno al 10% e punte che arrivano anche al 14%, una salita terribile, alla cui sommità transiteranno per primi i migliori seppur sia posta dopo soli 35 chilometri dallo Start.
Durissima è anche l'ultima ascesa, che termina proprio a ridosso del traguardo, posto lungo la salita dello Staulanza, presso la località sciistica di Pecol, a 1.338 metri d'altitudine. Dopo un lungo falsopiano che da Longarone sale fino a Dont si comincia a ripercorrere i primi chilometri di giornata, che portano alla Forcella Staulanza, anche se dopo poco più di due, nei pressi di Rutorbol, si svolta a destra per affrontare quest'ascesa inedita e temuta, che dopo poco più di un chilometro di falsopiano vedrà i corridori sfidarsi su un vero e proprio muro, lungo circa un chilometro, dalla pendenza del 22%! La salita non è affatto finita perché un altro chilometro abbondante al 10% porta nell'abitato di Coi, dove comincia una rapida discesa di poco più di due chilometri che termina appena prima dello strappetto che conduce sotto lo striscione, di circa 400 metri al 5%.



Martedì 5 luglio - 4a tappa - Zoldo Alto-Forno di Zoldo (160,6 km)
Sempre in Valzoldana si correrà la quarta tappa, la più lunga del Giro, che nel finale prevede la maggiore difficoltà, con una salita durissima e ricca di storia, più o meno recente, come il passo Duran, dal versante di Agordo, senza dubbio quello più duro. Partenza in discesa da Zoldo Alto, si costeggia il Piave e poi risalendo il torrente Cordévole fino ad Agordo si imbocca il temibile Passo Duran. La salita è subito dura, anche se i primi 2 chilometri hanno pendenze più abbordabili, attorno al 7-8%, ma ad essi seguono ben 7 chilometri e mezzo con una pendenza media che sfiora il 10% e punte che arrivano anche al 15-16%. Dopo tutto questo penare, gli ultimi 3 chilometri, quando si è già a 1.500 metri di quota, l'ascesa concede un po' di respiro con un paio di falsopiani e pendenze che tornano più pedalabili, attorno al 6-7%, prima di scollinare a 1.601 metri di altitudine, dopo quasi 1000 metri di dislivello e più di 12 chilometri di durissima salita all'otto per cento.
Una tecnica discesa lunga poco meno di una decina di chilometri e successivi 3 di pianura portano all'arrivo sul fondovalle di Forno di Zoldo.



Mercoledì 6 luglio - 5a tappa - Farra d'Alpago-Farra d'Alpago (116,2 km)
Circuito di 16,6 chilometri da ripetere 7 volte attorno allo splendido Lago di Santa Croce, località molto battuta dai surfisti grazie a delle correnti d'aria molto particolari. La tappa più corta del Giro presenta una sede stradale molto ampia con lunghi falsopiani molto dolci ma che, dopo le impegnative salite dei giorni scorsi si faranno sicuramente sentire nelle gambe degli atleti.
Come la 2a Tappa si presta agli attaccanti di giornata, che potrebbero tentare di portare via un gruppetto nella breve ascesa che porta al Bivio per il Fadalto.



Le squadre iscritte
A.C. Ceramiche RB
Cyber Team Panni
Fausto Coppi Gazzera
GS Concrete S.Marco Caneva
GS Guidoni
Marchiol Ima Famila Site
Marmande 47
Rappresentativa mista SC
Mantovani/Palazzago
S.C. Centri Calzatura
S.C. Fimop Everest
S.C. Monturano
Team 2004 Lucchini Gallina
Team Aurora Named
Team Friuli Sanvitese
Team Parolin - Sorelle Ramonda
U.C. Trevigiani
Zalf Desirèe Fior


Andrea Sacconi
(Con la collaborazione di Giuseppe Matranga)



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