Giro della Valcavasia: Elia Viviani beffato dopo la vittoria
Al 13° Giro della Valcavasia assegnato sul traguardo di Cavaso del Tomba in provincia di Treviso, Elia Viviani aveva meritato e ricevuto il settimo mazzo di fiori della stagione. Già gustato sino in fondo il netto successo, ottenuto primeggiando di forza in uno sprint ristretto sul trentino Andrea Piechele. Protocollo espletato sul palco con tanto di brindisi, bacio delle miss, foto di rito con tutto l’entourage Marchiol Sport presente. La beffa però si concretizza poco dopo, quando spunta il ricorso di un team sconfitto. I commissari di gara decidono così di annullare il verdetto emesso della strada ravvisando nel testa a testa finale una condotta scorretta di Viviani. Le immagini televisive però mettono tutto in dubbio. Per questo la Marchiol Sport farà contro-ricorso al Giudice unico della Fci. “C’è stato un normale contatto - commenta deluso Elia Viviani – mentre uscivo dalla ruota di Piechele per lanciare lo sprint. Lui si è avvicinato e ci siamo toccati con i manubri, nulla di più. Dopo il contatto sono ripartito e nonostante tutto ho vinto nettamente. Per i giudici invece è andata diversamente. Hanno deciso tutto loro, ma sbagliando. Io non ho commesso nessuna scorrettezza”.
Così ti hanno tolto la settima affermazione stagionale.
“Purtroppo. Ci tenevo davvero. Dopo parecchio che non vincevo ritornare al successo era un mio obiettivo di questo periodo che precede parecchia attività su pista. Pazienza. Per fortuna non era il campionato del mondo”.
Anche il ds Biagio Conte non ha dubbi sulla regolarità della vittoria.
“Ho guardato e riguardato il filmato della volata finale – commenta l’ex professionista siciliano - e spero lo faccia bene e attentamente anche chi dovrà valutare il nostro ricorso. Viviani non ha cambiato affatto direzione. Anzi nel momento che anticipa lo sprint e affianca Piechele, è proprio il corridore della Trevigiani a cercare il contatto, prima col gomito e poi con la spalla. Incassata la botta Elia è ripartito ed ha vinto meritatamente. I giudici hanno preso un clamoroso abbaglio. Le immagini sono lì a testimoniarlo, basta solo guardarle”.
Ingoiato questo boccone amaro, Elia Viviani con il compagno di squadra Davide Cimolai si è già rimesso in viaggio. Destinazione Bielorussia. Dove da mercoledì 15 a domenica 19 luglio sarà ancora tempo di campionati europei per i portacolori della Marchiol Sport. Sul velodromo di Minsk torneranno quindi in maglia azzurra Cimolai e Viviani che già settimana scorsa sono stati impegnati in Belgio con la nazionale, nella rassegna continentale strada e crono di Hoogled-Gist.
Elia Viviani in particolare è chiamato a difendere il titolo europeo dello scratch Under 23 conquistato lo scorso anno a Pruszkov in Polonia, dove il talento veronese ha messo al collo anche la medaglia di bronzo nell’inseguimento a squadre col quartetto completato da Cimolai, Marco Coledan e Omar Bertazzo. Il risultato è stato premiato dai tecnici federali ed i quattro azzurri si ritrovano ora un anno dopo per cercare di ripetere il miracolo.
“Servirà davvero – riprende Viviani appena atterrato in Bielorussia – perché senza aver preparato nulla prima, non c’è stato tempo, col quartetto andremo un po’ allo sbaraglio. Speriamo di poterci ripetere. Quest’anno nella rosa azzurra c’è anche Guarnieri, ma ad oggi non so se verrà impiegato nell’inseguimento a squadre”.
Giovedì 16 luglio è in programma il torneo dell’inseguimento a squadre (qualificazioni al mattino), nella serata di sabato 18 toccherà invece alla spettacolare finale dello scratch e domenica gran finale con la corsa a punti. Trittico di gare in cui vedremo impegnato Elia Viviani che più avanti dovrà difendere anche il titolo europeo del madison lo scorso anno centrato ad Alkmaar in Olanda.
“La gamba c’è, nella corsa a punti e nello scratch posso sicuramente dire la mia. Parto per puntare come minino al podio”.
Certo che quest’anno, tra strada e pista, il calendario nazionale ed internazionale eccelle per la poca armonia. I tricolori pista ad esempio sono a fine mese (dal 27 al 30 luglio) al Bottecchia di Pordenone. Addirittura dopo la rassegna continentale. Un paradosso.
“Cosa possiamo farci noi corridori? Questo troviamo e ci dobbiamo adeguare. Certo, ci sono troppi appuntamenti condensati in poco tempo. Un bel caos. Per me sarà un mese di luglio di fuoco. Vedremo alla fine cosa avremo raccolto”. A fine marzo Viviani ha corso i mondiali Open di Pruszkow (Polonia) chiusi con un prezioso 7° posto nel madison in coppia con Angelo Ciccone.