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Zsšdi nella tormenta, vince Bandiera

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Il ciclismo degli eroi non è solo quello di Coppi, Merckx o Pantani. C'è un ciclismo eroico molto più vicino a noi. Perché non si può definire altrimenti una corsa di under 23 e elite che si corre sotto la bufera di neve, la Bora e a un freddo che arriva a livello assideramento. Eppure questi ragazzi corrono. E vincono.
Marco Bandiera, portacolori della Zalf Desirèe Fior, si impone sul traguardo del trentesimo Trofeo Zsšdi dopo una gara difficile, caratterizzata da un maltempo che non ha dato tregua per un attimo. Si parte alle 13 dal lungomare di Barcola a Trieste, sotto una pioggia fitta e con il vento a favore, che consente di ottenere una media della prima ora superiore ai 46 km/h. Il gruppo contiene alcuni scatti, mentre al km 43, in prossimità del traguardo volante di Savogna d'Isonzo, prende il largo la giovane promessa Davide Malacarne (Zalf Desirèe Fior), che riesce a raggiungere un vantaggio massimo sul gruppo di 2'50".
Dopo lo sconfinamento nella provincia di Gorizia, sempre sotto una pioggia incessante, si ritorna nella provincia triestina. Malacarne è anche il primo a transitare sul Gpm di Slivia, breve salita posta al km 76 e poi nuovamente al km 91 (anche se al secondo passaggio non conta più come Gpm). Attorno al km 110, quando il plotone transita nei pressi dell'abitato di Opicina, posto sull'altipiano carsico a circa 300 metri d'altitudine, inizia a cadere un fitto nevischio, accompagnato dal forte vento gelido, che costringe moltissimi corridori al ritiro. Dei 169 partenti, infatti, solamente 23 giungeranno alla fine della competizione, arrestati chi prima e chi dopo dalle condizioni meteo che si fanno via via più dure nel corso della gara.
Qualcuno è persino costretto a richiedere l'aiuto dei vigili del fuoco di Opicina per un principio di ipotermia. A questo punto, gli organizzatori decidono di accorciare il percorso, togliendo una ventina di km, e con essi i due Gpm più importanti, quello di Prebenico e quello di Dazio.
Nel corso della discesa di Opicina, affrontata con molta cautela sia dall'attaccante che dal gruppo, Davide Malacarne viene raggiunto da Simon Špilak: il corridore del Team Adria-Mobil era stato protagonista lo scorso anno di una lunghissima fuga di oltre cento km conclusasi purtroppo a soli 500 metri dal traguardo, quando lo sloveno venne riassorbito dal gruppo.
Il tentativo di rivincita di Špilak però non ha successo: dopo aver superato Malacarne in prossimità del primo passaggio sotto il traguardo, non riesce a far aumentare il vantaggio, e nella località di Basovizza viene raggiunto da una decina di corridori, tra cui Claudio Cucinotta (UC Basso Piave), Matic Strgar (Radenska PowerBar), Marco Bandiera e Manolo Zanella (Zalf Desirèe Fior), Radoslav Rogina (KK Perutnina Ptuj) e Derik Zampedri (UC Trevigiani).
Sono Cucinotta e Strgar a darsi da fare nelle prime posizioni, ma incappano entrambi in una caduta (per fortuna senza conseguenze), che li costringe al ritiro. Quando manca un chilometro alla fine, si avvantaggiano cinque corridori: sono Bandiera, Špilak, Breno França Sidotti (GS Marchiol), Filippo Savini (Team Filmop Parolin) e Pawel Mikulicz (Norda - Atala). Bandiera e Sidotti sono i più forti, e sul rettilineo in salita che conduce al traguardo combattono per la vittoria: Sidotti sembra farcela, ma negli ultimi metri viene superato da Bandiera, mentre pochi metri alle loro spalle si aggiudica il terzo posto Savini su Mikulicz. La neve ormai è copiosa, e si accumula sulla strada.

Elisa Marchesan

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