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Critérium du Dauphiné Libéré 2010

La novità più grande del Giro del Delfinato 2010 è che per la prima volta sarà organizzato interamente dalla ASO. Nonostante ciò il percorso mantiene il disegno classico che lo ho contraddistinto nelle ultime stagione: un breve cronoprologo, due tappe abbastanza facile, una lunga cronometro ed infine quattro tappe abbastanza impegnative con molte salite che hanno fatto la storia del ciclismo. Per la prima volta in 62 anni di storia del Delfinato si affronterà l'Alpe d'Huez, la salita mitica del dipartimento dell'Isère: al Tour de France l'ultima volta fù affrontata nel 2008 quando Carlos Sastre s'involò lungo i 21 tornanti e andò a conquistare, di fatto, la vittoria finale della Grande Boucle.

Saranno il Lago di Ginevra (detto anche Lago Lemano) e la piccola cittadina di Évian-les-Bains a fare da cornice al prologo del Giro del Delfinato. Questa cronometro è lunga 6.8 km e non è sarà affatto facile: dopo 500 metri abbastanza facili, infatti, si inizierà a salire e per 2.4 km la pendenza media sarà del 4.3%. Dopo il Gpm di quarta categoria del Chemin de Chez Constantin ci sarà un tratto in falsopiano su cui bisognerà rilanciare bene il ritmo per poi lanciarsi in discesa verso l'arrivo. I distacchi non saranno decisivi ma possono essere indicativi sullo stato di forma dei favoriti.

1a tappa: Évian-les-Bains - St-Laurent-du-Pont
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Lun, 07/06/2010
191.5 km
Partenza: 
Evian-les-Bains ore 11.40
Arrivo: 
Saint-Laurent-du-Pont ore 16.05-16.30
1a tappa: Évian-les-Bains - St-Laurent-du-Pont
Sprint intermedi: 
Cruseilles km 64, Les Echelles km 179
Gpm: 
Côte de Mornex (558 m-4a cat.-2.3 km-5.3%) km 45, Côte de Sallenôves (460 m-4a cat.-1.4 km-5.3%) km 83, Côte de Chilly (630 m-3a cat.-1.7 km-7.7%), Côte de Miribel-les-Echelles (597 m-3a cat.-3 km-6.6%)

Da Évian-les-Bains si riparde andando verso sud-ovest e si passare vicino a Ginevra ed al confine svizzero. Una prima parte di tappa ondulata con un Gpm di terza categoria e due di quarta che faranno gola ai fuggitivi della prima ora. La strada poi spianerà un po' ma nel finale troviamo la Côte de Miribel-les-Echelles, 3 km al 6.6%: dalla cima al traguardo di Saint-Laurent-du-Pont mancheranno appena 6 km e se si sganciasse un bel gruppetto le chance di andare all'arrivo sarebbero alte.

Il percorso di questo Giro del Delfinato lascia pochissimo spazio per i velocisti e, come nella prima tappa, in questa frazione dovranno faticare non poco per arrivare a sprintare a ranghi compatti. I 177 km tra Annonay e Bourg-Saint-Andéol non sono pianeggianti: il tratto critico sarà tra il km 85 e il km 124 con due ascese di categoria molto ravvicinate; la prima, il Col du Moulin-à-Vent, misura 10.5 km (divisi in due tronconi) con una pendenza media del 4%, la seconda, il Col du Benas, saranno 10.6 km al 4.8%. Negli ultimi 50 km la strada sarà favorevole per gli inseguitori ma se il gruppo si spezza sarà molto difficile rientrare.

Una cronometro di 49 km in una corsa a tappe di 8 giorni forse è esagerata ma il Delfinato in passato ci ha già abituato a queste distanze. I primi chilometri dopo la partenza da Monteux saranno pianeggianti ma la Côte de La Roque-sur-Pernes (1.9 km al 6.8%) spezzerà il ritmo dei corridori. Dopo il passaggio da Fontaine de Vaucluse la corsa cambierà direzione e per arrivare a Sorgues ci sarà un lungo tratto molto adatto agli specialisti in grado di spingere il lungo rapporto. I distacchi saranno pensanti e qualcuno potrebbe ritrovarsi quasi tagliato fuori dalla lotta per il successo finale.

Con la quarta tappa inizia la seconda parte del Giro del Delfinato, quella più adatta agli scalatori. Per quasi 200 km questa tappa non avrà alcuna difficoltà dal punto di vista altimetrico e al km 138 si attraversa la città di Gap che vanta una grande storia dal punto di vista ciclistico. Giunto a Guillestre, anziché affrontare l'Izoard, si svolterà e inizierà l'ascesa conclusiva verso Risoul: sono 12.8 km al 7% di pendenza media, una salita abbastanza regolare che, però, se presa forte potrà fare distacchi importanti

Tappa abbastanza breve ma molto impegnativa. Il Col du Lautaret subito dopo il via verrà affrontato molto velocemente perché saranno in tanti a voler andare in fuga ed il gruppo dovrà controllare tutti i tentativi. Al km 95 inizierà la salita verso Chamrousse e qui si scatenerà la battaglia tra i migliori: la pendenza media del 7.5% su 17.5 km si presta molto agli attacchi. Dalla vetta mancheranno 31 km a Grenoble ma saranno quasi tutti in discesa e ci sarà pochissimo margine per recuperare. Da notare che tutto il tratto finale venne affrontato al contrario (da Grenoble a Chamrousse) in un'impegnativa cronoscalata al Tour de France del 2001 vinta da Lance Armstrong.

Una frazione splendida e tutta da seguire questa. Con quello che aspetterà i ciclisti l'avvio, nonostante la Côte des Fontaines, si può definire facile e quasi di riscaldamento. Decisamente più impegnativa è la lunga ascesa del Col du Grand Cucheron la cui vettà sarà appena al km 49 di gara. Dopo la discesa e una breve tratto in pianura inizierà la salita che dopo 20 km (7.2%) porterà i ciclisti ai 1924 metri del Col du Glandon. Qui ci sarà grande selezione ma difficilmente vedremo attacchi da parte dei big perché tra la fine della discesa e l'inizio dell'Alpe d'Huez ci saranno una decina di chilometri di pianura. La bagarre si scatenerà sulla mitica salita finale che rimane un traguardo ambito e prestigioso anche se affrontata al Giro del Delfinato e non al Tour de France.

Al nome Sallanches la memoria va subito al durissimo circuito iridato del 1980 su cui Hinault dominò praticamente fin dal primo giro. Quel percorso sarà protagonista anche in questa tappa perché, dopo un tratto in linea di 92.5 (con la Côte des Rafforts di 2a categoria), nel finale si affronteranno cinque giri del circuito della Côte de Domancy: 2.4 km al 9.2% di pendenza media ripetuti cinque volte faranno male e potrebbe esserci spazio anche per un clamoroso ribaltone nella classifica generale. Il Delfinato ha affrontato questo circuito anche nell'ultima tappa del 2005: quel giorno vinse Hincapie ed il leader Landaluze, seppur staccato, riuscì a conservare appena 11" di vantaggio su Botero.

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