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Criterium del Delfinato 2011

Sarà un tracciato cittadino ad aprire, in una prova contro il tempo, il Criterium del Delfinato 2011. La città in cui la breve gara a tappe prenderà il via sarà in un certo senso il centro pulsante della corsa, visto che tra l'altro l'ultima frazione, a La Toussuire, si concluderà proprio a due passi da Saint-Jean-de-Maurienne.
Prima delle due prove a cronometro della gara, il prologo ha una classica lunghezza di 5 chilometri e poco più, ed è interamente piatto, se non vogliamo considerare seriamente la Côte de Bonrieux, che sarà superata di slancio e che servirà solo ad assegnare la prima maglia rossa a pois bianchi della classifica Gpm (anche se qualcuno potrebbe faticare a trovare il ritmo giusto, sulla via leggermente in ascesa che porta alla "sommità"). Le 12 curve del percorso non sono in realtà tantissime, e non mancano i lunghi rettilinei su cui fare velocità.

Subito saliscendi nella prima, breve (144 km) tappa in linea della corsa. Partenza da Albertville, la prima côte si affronta dopo una quarantina di km, ma è poca roba. Addentrandosi nella Savoia, i contrafforti si fanno però via via più seriosi: la Côte de Montagnole al km 53 (3a categoria, alle porte di Chambéry) e la Côte de la Bauche (4a categoria al km 79) potranno fungere da ottimo lancio per un gruppetto di fuggitivi. Ma sui lunghi falsopiani verso Saint-Étienne-de-Crossey il gruppo avrà buon gioco se vorrà recuperare prima di entrare nella regione dell'Isère. Non per uno sprint conclusivo, però: infatti la strada che si inerpica fino all'arrivo di Saint-Pierre-de-Chartreuse (traguardo valido come Gpm di 2a categoria) esclude le soluzioni massive, anche se non si tratta di una salita in grado di fare sfracelli in classifica: ragionevole una volata ristretta ai 20 più forti.

Giusto spazio anche per gli sprinter che si presenteranno ai nastri di partenza del Delfinato. I 179 km da Voiron a Lione hanno il classico sviluppo delle frazioni facili da Tour de France (in questo caso, da preparazione al Tour de France): salitella di 4a categoria in avvio, giusto per far partire una fuga di comprimari, e poi appena un paio di strappetti punteggiati da traguardi Gpm (sempre di 4a), attraverso Isère e Ain, prima dell'approdo nella regione del Rhône. A quel punto (negli ultimi 15 km) la fuga del giorno dovrebbe essere ripresa. Occhio però al traguardo: non è da velocisti puri, visto che ha un paio di tratti (ai 1400 metri fino al triangolo rosso dell'ultimo km, e poi nei 500 metri conclusivi) che tirano leggermente all'insù. Ci vorrà tanta potenza per vincere, e lanciarsi troppo in anticipo equivarrà a piantarsi al 100%.

Solido percorso intorno a Grenoble per la lunga (pure troppo, rispetto al disegno del Criterium: oltre 42 km) cronometro che al quarto giorno di gara darà un volto tutto nuovo alla classifica. Non una prova da specialisti puri, visto che le pendenze presenti sul tracciato faranno saltare qualche cronoman, e renderanno difficile ad altri trovare e soprattutto mantenere la giusta cadenza di pedalata. Dopo 4 km pianeggianti la strada diventa una salitella di circa 5 km (fino a Brié-et-Angonnes), poi dolce discesa e tanta pianura fino al km 22, dove si torna a salire (all'inizio piano, nell'ultimo km in maniera sensibile) sullo strappo di Belmont. Dalla vetta 4 km di falsopiano a salire, tre di discesa vera, 5 di falsopiano digradante, e infine gli ultimi 7 km praticamente tutti pianeggianti. Una cronometro che andrà interpretata al meglio sin dall'inizio, perché se ci si perde si rischia di non ritrovarsi più.

Ancora velocisti di scena, nella quarta tappa in linea del Delfinato. Il Col du Chat, la cui vetta (di 2a categoria) è posta ad appena 13 km dalla partenza di La Motte-Servolex (siamo ancora dalle parti di Chambéry), non farà alcuna differenza, se non nel selezionare qualche fuggitivo armato di buona volontà. Ce ne vorrà tanta, per prendere il largo in una giornata in cui il terreno (punteggiato anche da un paio di Gpm di 4a categoria) sarà ancora ampiamente favorevole agli inseguitori. E il traguardo di Mâcon non avrà nemmeno quella pendenza che possa rimaneggiare il copione di un film il cui finale è già noto: sprint di gruppo.

30 km tranquilli in apertura di quinta tappa (siamo nella regione dell'Ain), poi la Côte de Corlier sarà la prima difficoltà di una giornata che si annuncia lunga (210 km la frazione) e almeno parzialmente battagliata. Siamo in presenza di salite non lunghe e non così complicate (6 km al 5.3% di pendenza media per il Corlier; 5.5 km al 7% medio per il successivo Mont des Princes), ma le pendenze medie celano dei brevi tratti di discesa, il che significa che presentano anche dei punti che vanno ben oltre il dato medio, appunto. Discorsi non così rilevanti, in realtà, visto che lo stesso Mont des Princes svetta poco oltre la metà della tappa (km 109), quindi è da escludere che qualche uomo di classifica possa muoversi a 100 km dal traguardo. Così come è da escludere che ci si muova nei 50 km successivi, tutti strappetti e contropendenze fino a Le Sappey, ma seguiti da una discesa che favorirebbe rientri su eventuali attaccanti, e soprattutto da un falsopiano di quasi 30 km fino ai piedi dell'ascesa conclusiva: come dire, se anche scappi via, sarai ripreso. La salita che porta al traguardo di Les Gets, di 2a categoria come le due che la precederanno, è lunga 11 km, e ha un unico tratto duro, il chilometro che va dal terzo al quarto (pendenze sul 10%). Il problema è che poi spiana parecchio, e sui restanti 7 km di scalata non ci si potrà attendere chissà quale testa a testa tra i big. Come già a Saint-Pierre nella prima tappa, preventivabile una volata tra i 15-20 più forti della generale, mentre sono da escludere grossi distacchi.

6a tappa: Les Gets - Le Collet d'Allevard
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Sab, 11/06/2011
192.5 km
Partenza: 
Les Gets ore 12.05
Arrivo: 
Le Collet d’Allevard ore 17.25-18.05
6a tappa: Les Gets - Le Collet d'Allevard
Gpm: 
Côte de Châtillon-sur-Cluses (733 m-4a cat-2.1 km-4.3%) km 10.5, Col de Saint-Jean-de-Sixt (963 m-4a cat.-1.8 km-5.2%) km 48, Col de Aravis (1485 m-2a cat.-6.9 km-5.8%) km 58, Col de Tamié (907 m-3a cat.-9.6 km-4.1%) km 104.5, Col du Grand Cucheron (1188 m-1a cat.-16.2 km-5%) km 153, Le Collet d'Allevard (Arrivo-1422 m-cat. HC-11.2 km-8.4%) km 192.5

Il Delfinato 2011 riscatta comunque nei due giorni conclusivi un disegno fin qui un po' scialbo. Non si potevano certo pretendere 4 veri arrivi in salita, ma va detto che 2 su 8 giornate è in ogni caso un'ottima media, e la frazione da Les Gets a Le Collet d'Allevard è proprio un piccolo tappone alpino. Nemmeno troppo piccolo, in realtà (misura 192 km), ma per i primi 135 non ci saranno difficoltà da mani nei capelli: una côte di 4a categoria in avvio, poi il lungo ma non complesso Col des Aravis (anche se le cartine ufficiali lo "spezzano" in due, piazzando un traguardo Gpm di 4a categoria a metà salita); dalla cima, al km 58, quasi 25 km di discesa fino a Ugine, poi altra asperità (Col de Tamié, 3a categoria) particolarmente semplice, malgrado sia lunga una decina di km; quindi, puntando decisamente a sud, dalla Savoia all'Isère, 10 km di discesa e 20 di pianura prima dell'approdo al Col du Grand Cucheron, attraverso Aiguebelle. Si tratta di 16 km di scalata al 5% medio ma con punte (per quanto brevi) al 13%. Ottimo terreno per lanciare un attacco, i 25 km di discesa e brevi falsopiani che seguono la vetta (al km 153) non devono far paura. Anche perché a questo penserà la successiva salita, verso il traguardo di Collet d'Allevard, primo colle Hors catégorie del Criterium: saranno 11 km abbondanti all'8.4% di pendenza media, una salita in verità abbastanza regolare tra il 9 e l'11% fino all'ottavo chilometro, quando si addolcisce un po'. Nell'ultimo chilometro però la strada si fa di nuovo arcigna, e definitivamente chi vuol vincere non potrà bluffare.

Minitappa per un gran finale: la sintesi perfetta per definire la frazione conclusiva del Delfinato 2011, appena 117 km di sviluppo per una tappa che potrebbe rivoluzionare tutto. Per 50 km tutto sarà tranquillo, perlomeno a livello altimetrico. Ma a Saint-Étienne-de-Cuines si cambia decisamente passo, e si inizia la scalata del Col du Glandon, che si farà fino a quota 1924, per poi svoltare in direzione Croix-de-Fer, per 3 km supplementari di scalata. Il totale fa 25 km di salita veramente dura (al 7% di pendenza media), tantopiù se farà caldo. Dalla vetta, 25 km anche in discesa fino a Pierre-Pin, da dove si approccerà l'ultima scalata della corsa, verso il traguardo di La Toussuire: 14 km non eccessivamente feroci (siamo spesso tra il 5 e l'8% di pendenza, e qua e là si assommano anche un paio di chilometri in piano), con un chilometro (il decimo) al 9%. Ma in una frazione così breve, e col Glandon nelle gambe, quel decimo chilometro potrebbe provocare un notevole rimescolamento in classifica. Ammesso che non l'abbiano provocato già i chilometri precedenti.

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