Nel 2013 il Women's Tour of New Zealand, originariamente in programma dal 20 al 24 gennaio parallelamente alla corsa maschile, non si disputerà a causa dall'aumento dei costi dell'UCI per i test antidoping; la corsa a tappe neozelandese ha sempre visto un'ottima partecipazione e nell'albo d'oro figurano campionesse come Judith Arndt (due volte), Kristin Armstrong, Evelyn Stevens e Shelley Olds.
L'ultima tappa del Tour of New Zealand femminile è stato un vero susseguirsi di fuochi d'artificio, intorno alla cittadina di Palmerston, centro nevralgico della corsa. Parte subito una fuga importante, con Judith Arndt, Kristin Armstrong (vogliose di riscatto dopo essere state tagliate fuori dalla fuga decisiva di ieri), Rachel Neylan e Monia Baccaille (dapprincipio c'è anche Elena Berlato, che però si stacca presto). In diverse tentato un contrattacco, ma il gruppo riprende tutte.
Approfittando di una fuga a lunga gittata la neozelandese Emma Crum coglie il successo nella corsa di casa, giunta al quarto atto. In un primo momento avevano provato ad andare in fuga Monia Baccaille e Carla Ryan ma il loro vantaggio non era salito oltre i 20". Una caduta coinvolge, tra le altre, la nostra Gloria Presti, che però rientra in gruppo.
Una giornata segnata ancora dal vento forte, in Nuova Zelanda: la terza tappa del Tour nazionale femminile ha avuto il suo bravo ventaglio (con oltre 20 atlete dentro, quasi tutte le migliori del lotto), partito al km 44 (su 121), in seguito al forcing imposto dalle due atlete che si contendono la classifica finale della corsa, Kristin Armstrong e Judith Arndt. Una volta preso il margine sul resto della carovana, è stata la GreenEDGE della Arndt la più convinta nell'insistere nell'azione, e nel finale le ragazze del team australiano, a turno, hanno provato ad anticipare lo sprint.
Nazionale italiana decimata al Women's Tour of New Zealand. Nella seconda tappa una caduta nel finale ha coinvolto una ventina di atlete tra cui le nostre Luisa Tamanini ed Elena Cecchini. Entrambe hanno impattato con il volto sull'asfalto e sono state trasportate in ospedale. Ambedue non hanno fratture ma la Tamanini presenta parecchi tagli al volto oltre che diverse contusioni in ogni parte del corpo. Alla Cecchini nella caduta s'è sfilato il casco e l'impatto del viso con l'asfalto è stato inevitabile.
Loren Rowney, atleta della Specialized-Lululemon, ma schierata al Tour of New Zealand con la selezione australiana, si è imposta nella seconda tappa della corsa, svoltasi con un largo giro (137 km) intorno a Palmerston North, e conclusa da uno sprint di un gruppo di 28 atlete in cui la 23enne neoélite ha piegato nientemeno che Judith Arndt. Al terzo posto si è piazzata Kristin Armstrong, che ha conservato la maglia di leader della corsa (anche se il vantaggio sulla Arndt è sceso da 17 a 15"), e al quarto posto è riuscita a mettere la sua ruota la nostra Monia Baccaille.
È l'americana Kristin Armstrong la vincitrice della cronometro di 7 km che, a Palmerston North, ha dato il via allo Women's Tour of New Zealand. L'atleta schierata con la Selezione Nazionale Statunitense ha fatto segnare un tempo di 10'15", e ha preceduto di 17" la connazionale (e compagna di selezione) Evelyn Stevens. Al terzo posto si è inserita Judith Arndt (a 18" da Kristin), quindi Villumsen a 22", Gillow a 28" e Neylan a 38".
Eravamo rimasti con la vittoria di Judith Arndt in Qatar, si riprende questa notte in Nuova Zelanda con il ciclismo femminile. Dorsale numero 1 sempre per la Arndt nel Women's Tour of New Zealand, corsa a tappe articolata in cinque frazioni. La prima, che si correrà nella prima mattinata di oggi (la differenza di fuso è di 12 ore), è una breve cronometro di 7.1 km ma ci sarà spazio per tutti i tipi di corridore. Favorita la GreenEDGE-AIS, con Arndt oltre a Shara Gilllow e l'atleta di casa (seppur d'adozione), Linda Villumsen.