Il Comune di Giovinazzo affigge per errore un cartello satirico sulla ciclabile dedicata a Vincenzo Nibali

Non è Lercio, ma solo l'ennesima storia condita di sciatteria e pressapochismo di un comune italiano che supera ogni limite e diventa Commedia dell'Arte. A Giovinazzo, nel mese di gennaio, una pista ciclabile è stata dedicata al campione nostrano Vincenzo Nibali, nonchè inaugurata da egli stesso in pompa magna, per volontà del sindaco Tommaso Depalma, ex consigliere regionale della FCI pugliese. Pochi giorni fa, il Comune ha pensato bene di segnalare la pista con un cartello raffigurante il campione italiano in posa dopo il suo successo al Giro di Lombardia, corredandolo con un sedicente "trattato di pace" tra pedoni e ciclisti, allo scopo di disciplinare il corretto uso della ciclabile.

 

Evidenti sono emerse le bizzarrìe del cartello, a cominciare dalle traduzioni fin troppo fantasiose dall'italiano all'inglese ("non essere distratto" -> "don't be a jerk", che in realtà significa "non essere un co...") , ma anche le frasi in italiano risultavano poco sensate ("Non mi sentirò offeso e arrabbiato quando i ciclisti suoneranno e urleranno contro di me").

La realtà supera qualsiasi immaginazione: come scoperto da alcuni cittadini, il cartello è stato poco elegantemente copiato dal sito americano Slate [1], testata che aveva creato in un suo articolo satirico questo immaginario patto tra i ciclisti e i pedoni, volto a sorridere sulle cattive abitudini degli uni e degli altri. A renderlo sublime ci hanno pensato i promotori, con le loro irreprensibili traduzioni dall'inglese all'italiano ("I will run red lights with caution" ad esempio diventa "Attaverserò con cautela le striscie pedonali/ciclabili", oppure si invita a non portare la bici in treno/metro nelle ore di punta, quando sia il concetto di metro che quello di ora di punta siano abbastanza lontani dalla vita del comune barese...)

 

Insomma, una cantonata pazzesca da parte dell'amministrazione del ridente comune pugliese, che non si capisce come non abbia fatto neanche in fase di traduzione a rendersi conto dell'assurdità del manifesto; tuttavia, potrebbe rivelarsi un volano pubblicitario ancor maggiore del campione siciliano, già maestro di imprevedibilità e stravaganza...