Quelle scorciatoie fiamminghe: quando la regola è aleatoria e inattuabile
Ha fatto discutere nelle settimane scorse la presa di posizione dell'UCI in merito all'utilizzo di marciapiedi e sentieri laterali da parte dei corridori impegnati in special modo nelle corse nordiche, dove l'abitudine era (e resta) radicata. Impedire l'uso di "scorciatoie" quali potrebbero essere i sentierini in asfalto o terriccio a lato dei tratti in pavé era uno degli obiettivi dell'Unione Ciclistica Internazionale, che in un primo momento aveva infatti vietato quest'usuale pratica. Solo che successivamente l'UCI ha dovuto fare parziale retromarcia, vista la difficoltà di attuare tale norma. Ora l'articolo del codice vieta espressamente "l'uso di marciapiedi, sentieri o piste ciclabili non facenti del percorso (ad esempio quelle delimitate da cordoli, banchine, dislivelli o altri ostacoli fisici) se si viene a creare una situazione di pericolo per corridori, tifosi o personale di corsa e se tale azione produce un vantaggio significativo sugli altri corridori". Come definire la situazione creatasi oggi alla Dwars Door Vlaanderen, e sintetizzata dalle foto sottostanti? Chi potrebbe affermare senza tema di smentita che percorrere quel sentierino non poteva creare situazioni di pericolo per corridori, tifosi o personale? Che facciamo, squalifichiamo tutto il gruppo?...