Parigi-Nizza, Hofland vince la seconda tappa su Degenkolb, Bouhanni è terzo e si conferma leader
- Paris - Nice 2014 [1]
- Belkin Pro Cycling Team 2014 [2]
- FDJ.fr 2014 [3]
- Omega Pharma - Quick Step 2014 [4]
- Orica - GreenEDGE 2014 [5]
- Team Giant - Shimano 2014 [6]
- Aleksejs Saramotins [7]
- Alexander Kristoff [8]
- Anthony Delaplace [9]
- Bryan Coquard [10]
- Edvald Boasson Hagen [11]
- Geraint Thomas [12]
- Gianni Meersman [13]
- John Degenkolb [14]
- Marco Marcato [15]
- Moreno Hofland [16]
- Nacer Bouhanni [17]
- Thor Hushovd [18]
- Tyler Farrar [19]
- Uomini [20]
Moreno Hofland si conferma uno dei nomi nuovi dello sprint mondiale: a Saint-Georges-sur-Balche, seconda tappa della Parigi-Nizza, si è imposto appunto in volata su John Degenkolb e il leader della corsa Nacer Bouhanni. Il 22enne olandese della Belkin, già a segno alla Ruta del Sol qualche settimana fa, ha impostato una volata lunga e si è difeso dal ritorno degli avversari. Giù dal podio di giornata sono rimasti Kristoff, Hushovd e Coquard; migliore degli italiani Marco Marcato, 15esimo. In classifica Bouhanni precede di 2" Degenkolb, di 4" Hofland, di 13" Thomas e di 14" Coquard e il resto del gruppo dei migliori; Marcato è 11esimo.
La cronaca. Dopo 2.5 km di tappa sono partiti in fuga Aleksejs Saramotins e Anthony Delaplace. Il gruppo ha lasciato fare fino a che i due hanno messo insieme 11'30", vantaggio massimo raggiunto al km 31, dopodiché l'inseguimento condotto da Omega Pharma e FDJ e poi anche da Giant e Orica ha abbattuto il gap; ai -12 Saramotins ha staccato Delaplace (raggiunto dal plotone ai -9), ma ciò non gli ha permesso di portare a termine la fuga, visto che è stato ripreso ai -3.5. Intanto erano successe altre cose: sui due sprint intermedi della tappa, Gianni Meersman era andato a raccogliere due terzi posti che gli son valsi 2" di abbuono, grazie ai quali ha scavalcato Bouhanni (che lo precedeva di 1") in testa alla classifica virtuale; ma a 10 km dall'arrivo lo stesso Meersman è stato coinvolto in una caduta (con Boasson Hagen e Farrar tra gli altri), e da lì al traguardo ha fatto di tutto per rientrare in gruppo, producendosi in un prolungato "dietromacchina" con l'ammiraglia della Omega Pharma, e facendosi aiutare (anche con lanci all'americana) dai compagni di squadra che trovava per strada: l'impegno del belga non è valso comunque l'aggancio al gruppo, sfumato per pochi secondi.
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