Milano-Sanremo, grandioso Cancellara, ma Gerrans lo batte. Nibali terzo, gruppo anticipato di un soffio
- MILANO - SANREMO 2012 [1]
- BMC Racing Team 2012 [2]
- Farnese Vini - Selle Italia 2012 [3]
- Liquigas - Cannondale 2012 [4]
- Movistar Team 2012 [5]
- Omega Pharma - Quick Step 2012 [6]
- Rabobank Cycling Team 2012 [7]
- Sky ProCycling 2012 [8]
- Alessandro Petacchi [9]
- Angelo Pagani [10]
- Arthur Vichot [11]
- Carlos Julián Quintero Norena [12]
- Cheng Ji [13]
- Christophe Riblon [14]
- Daniele Colli [15]
- Danilo Di Luca [16]
- Dmitriy Gruzdev [17]
- Dominique Rollin [18]
- Elia Viviani [19]
- Enrico Battaglin [20]
- Fabian Cancellara [21]
- Filippo Pozzato [22]
- Francisco Javier Vila Errandonea [23]
- Gerald Ciolek [24]
- Greg Van Avermaet [25]
- Ion Izagirre Insausti [26]
- Jelle Vanendert [27]
- John Degenkolb [28]
- Johnny Hoogerland [29]
- Juan José Oroz Ugalde [30]
- Juan Pablo Suárez Suárez [31]
- Manuel Belletti [32]
- Mark Cavendish [33]
- Matteo Trentin [34]
- Matthew Harley Goss [35]
- Michael Christiansen Morkov [36]
- Oleg Berdos [37]
- Oscar Gatto [38]
- Peter Sagan [39]
- Philippe Gilbert [40]
- Pierpaolo De Negri [41]
- Rui Alberto Faria da Costa [42]
- Salvatore Puccio [43]
- Simon Gerrans [44]
- Stijn Vandenbergh [45]
- Tom Boonen [46]
- Tyler Farrar [47]
- Valerio Agnoli [48]
- Vegard Stake Laengen [49]
- Vincenzo Nibali [50]
- Vladimir Gusev [51]
- Ángel Madrazo Ruiz [52]
- Uomini [53]
Si conclude con la vittoria di Simon Gerrans una Milano-Sanremo dal finale palpitante. Cancellara, il migliore probabilmente, chiude al secondo posto davanti a Vincenzo Nibali.
Al km 4 parte la fuga del giorno, formata da 9 uomini: Gruzdev (Astana), Suárez (Coldeportes), Pagani (Colnago), Oroz (Euskaltel), De Negri (Farnese), Cheng Ji (1T4I), Morkov (Saxo), Berdos (Utensilnord) e Laengen (Type 1). I nove toccano un vantaggio massimo di 14' dopo 60 km, poi la Sky si mette a tirare per ridurre il margine. Superato il Turchino (km 140) è la Liquigas ad andare in testa, il vantaggio dei primi continua a scendere. Sulle Manie (a 95 km dalla fine) il primo colpo di scena di giornata: Cavendish si stacca malgrado un ritmo non indiavolato in gruppo. Dopo la discesa (su cui cade il colombiano Quintero, portato poi in ospedale con sospetto di trauma cranico e frattura al gomito), il grosso del gruppo si spezza in due, e nella seconda metà rimangono tra gli altri Farrar, Battaglin, Ciolek, Colli, Belletti e Viviani.
Cavendish, aiutato da ben quattro compagni (tra cui Puccio), prova a rientrare almeno sul gruppo di Farrar, ci riesce, ma più in là di così non si va: la prima parte del gruppo è ormai andata. Meglio va a Di Luca, caduto su una rotonda dopo la discesa, ma bravo a rientrare sui migliori. Intanto i fuggitivi del mattino vengono ripresi a 60 km dalla fine (ultimo a mollare: Berdos), con la BMC che tira in testa e Gilbert che esprime plateale disappunto per la tattica della squadra. Sui capi passa a condurre la Omega Pharma di Boonen, e Petacchi vive momenti di difficoltà e si stacca sul Capo Cervo a poco meno di 50 km dal traguardo.
Sul Capo Berta (-40) una caduta a centro gruppo coinvolge Goss, vincitore dell'anno scorso; l'australiano rientra comunque subito nel gruppo sempre tirato da Vandenbergh della Omega Pharma. È la Liquigas a dare il cambio alla formazione belga appena si approda alla salita della Cipressa (-27): Agnoli detta il ritmo, ma non è un vero forcing quello della formazione italiana; e allora a 25 dalla fine, scattano prima Patxi Vila quindi Johnny Hoogerland. L'olandese, appena raggiunto il corridore della utensilnord, prova ad andarsene da solo, mentre Rui Costa prova invano a riportarsi sotto dal gruppo (già al mattino aveva fatto un'azione simile con la fuga dei 9).
Prima ancora dello scollinamento, una caduta in gruppo coinvolge alcuni corridori: Gilbert, Gusev, Riblon, Vanendert, Vichot, Rollin e Izagirre. Gilbert, che nella seconda parte dell'ascesa era praticamente in testa, si ritrova fuori dai giochi, e anche Di Luca, rallentato dal capitombolo degli altri, perde contatto, mentre la coppia di testa (Hoogerland e Vila) ha un vantaggio di una decina di secondi allo scollinamento. Ma una volta tornati sull'Aurelia, il gruppo riprende i due e c'è un semifrazionamento, con Cancellara tra gli altri nella prima parte del plotone ai -18. Ma non si trova l'accordo, e il gruppo torna compatto in attesa del Poggio, con la Farnese che si fa vedere davanti (tra i migliori ci sono ancora Pozzato e Gatto).
Con la Rabobank al comando si approccia il Poggio, ma è subito Agnoli (ancora lui) a proporre uno scatto ai 9.5 km. Madrazo (Movistar) risponde all'italiano e lo stacca, ma l'azione è destinata a sfumare sotto i colpi dei migliori che finalmente entrano in ballo: scatta ancora Hoogerland, ma è Nibali a dare una botta secca ai 7.5 km. Subito Gerrans si porta sul siciliano, imitato poco dopo da Cancellara: il terzetto scollina ai 6 km con 5" su un drappello guidato dai Katusha al lavoro per Freire: nel plotoncino sono rimasti circa 20 uomini, selezionati dal Poggio.
Cancellara tenta l'allungo del fagiano in fondo alla discesa, ai 3.5 km, ma Gerrans è bravo a chiudere. 150 metri di vantaggio per i battistrada, poi diventano 12" con Cancellara a tirare per tutti: solo Gerrans dà un cambio allo svizzero, e inevitabilmente gli inseguitori guadagnano: è Gatto a trainare tutti appena superato l'ultimo chilometro, ma il grande lavoro di Fabian davanti paga: quei pochissimi metri permetteranno ai tre di arrivare davanti, e Simon Gerrans è quello con lo spunto migliore in volata. Proprio lui vince, su un generosissimo Cancellara, e Nibali che si accontenta del terzo posto.
Il gruppo (quel che ne rimane), appena dietro, è regolato da Sagan su Degenkolb e Pozzato, mentre si segnala una caduta di Trentin e Van Avermaet all'ingresso del rettilineo finale.