Valjavec scagionato dalla federazione slovena
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Secondo quanto anticipato dall'Equipe, Tadej Valjavec è in procinto di essere reintegrato nell'Ag2R. Il corridore era stato sospeso lo scorso maggio dal team francese, in seguito alle presunte irregolarità riscontrate dall'UCI nel profilo dell'atleta, nell'ambito del programma del passaporto biologico.
La federazione ciclistica slovena ha giudicato infatti prive di fondamento le accuse avanzate dall'Unione Ciclistica Internazionale, che ora potrà appellarsi al TAS contro la decisione.
Interessanti, secondo quanto trapela, le motivazioni addotte dalla federciclo slovena per l'assoluzione di Valjavec: la commissione antidoping ha infatti accolto le obiezioni dell'atleta, che sarebbe stato malato in occasione di alcuni dei test ematici cui era stato sottoposto. Valjavec si è infatti difeso adducendo tre fattori come motivanti le anomalie nei suoi valori: l'allenamento in altura, la puntura di una vespa e soprattutto un problema all'apparato digerente, da poco scoperto, e causa da anni - sempre in base alla difesa dello sloveno - di perdite di sangue nel suo stomaco.
Un caso, questo di Valjavec, che non fa che confermare il gran caos imperante nell'ambito dell'antidoping, al quale anche il passaporto biologico pare lontano a porre rimedio. Intanto ovviamente nessuno restituirà a Valjavec la possibile partecipazione al Giro d'Italia o al Tour de France; anche la Vuelta pare una chimera per lo sloveno, che del resto, in un'intervista a Siol, avrebbe rivelato di voler porre fine alla propria carriera a fine stagione, anche per i suddetti problemi di salute.