Roche infuriato con Gadret: «Doveva passarmi la ruota»

Nicolas Roche

John Gadret

«Se trovano John Gadret morto nella sua stanza d'albergo, stamattina, sarò il principale sospettato».

Esordisce così Nicolas Roche nella puntata di ieri del suo "diario" per l'Irish Independent (il testo completo lo trovate a http://tinyurl.com/26sh65z [5]). Il motivo di tanta rabbia è presto detto: quando Roche, nel corso della salita finale, è rimasto vittima di una foratura, lo scalatore francese dell'Ag2R a quanto pare s'è rifiutato di cedere al proprio capitano la ruota anteriore.

«In questi due anni abbiamo avuto una normale relazione professionale e comunque mai una ragione di dissidio o antipatia. Certo è che dopo la tappa di oggi, a malapena sopportavo di averlo dietro di me nel bus e non farlo volare dal finestrino!» ha continuato Roche, chiaramente furioso per l'accaduto. Non poteva esserci momento peggiore per una foratura: «Stavo molto bene, comodamente nel gruppo di Contador, mentre alcuni miei rivali come Basso e Kloden faticavano. A sei km dalla vetta, non appena il ritmo aumenta, buco la ruota davanti. Mi sposto sul lato della strada e vedendo Gadret giusto dietro di me, gli chiedo la ruota; una richiesta normalissima quando l'ammiraglia non è vicina».

Inattesa la risposta di Gadret: «Chiedo dunque la ruota a Gadret, che per inciso era lì per aiutarmi, ma non posso credere a cosa accade poi. Ha semplicemente scosso la testa e detto "Non". All'inizio pensavo che stesse scherzando, ma ho scoperto poi la realtà quando l'ho visto allontanarsi davanti a me, mentre il team manager, Vincent Lavenu, dall'ammiraglia gli urlava di fermarsi. Alla fine, dopo quella che m'è parsa un'eternità, ho avuto una ruota dalla Mavic».

I guai tuttavia non finiscono qui per Roche: «L'assistenza Mavic non ha ruote perfettamente adatte a tutte le bici. Il cambio ha preso più tempo del necessario perché il meccanico ha dovuto allentare il perno per farci entrare bene la ruota. A quel punto ero una furia, sono risalito in sella giusto in tempo per scoprire che il freno toccava, l'ho aperto al volo e ho iniziato a recuperare terreno. Tutto ciò che avevo in mente era di raggiungere la cima prima possibile, ma certo la rabbia da sola non può far molto».

Intanto il "buon" Gadret ne combinava un'altra: «Incredibilmente, s'è messo ad attaccare Schleck e Contador nei pressi della cima, nonostante ci fosse un gruppo 5' avanti e non avesse alcuna possibilità di vincere la tappa. Vincent stava ancora urlando nelle radioline, dicendogli di tutto e ordinandogli di attendermi per la discesa e aiutarmi nel tratto verso l'arrivo. Gadret ha continuato ad ignorarlo, tuttavia».

«Gadret ha finito 3' davanti a me e ora solo due posizioni dietro a me in classifica. È il primo francese nella generale e a questo punto forse vuole essere il primo Ag2R. Quando sono arrivato al bus della squadra, lavenu stava già facendogli una bella lavata di capo e così, nonostante volessi spaccargli la faccia e avessi delle visioni di uno scalatore francese pelato che volava fuori dal vetro del bus, ho lasciato che fosse il team manager a occuparsi della questione. Sono sceso dal bus e ho raggiunto l'hotel con l'ammiraglia. Non riuscivo a stargli vicino, anche a cena dovevo faticare per non mettergli le mani addosso».

Curioso siparietto, quello tra Roche e Gadret, che rischia di diventare una gustosa sfida tutta interna al team Ag2R e che probabilmente significherà anche qualcosa in termini di ciclomercato.