Tirreno-Adriatico 2016: La tenacia di Van Avermaet, gli erroracci di Sagan e Stybar - Le pagelle: Gaviria riempie gli occhi, per Valverde partecipazione anonima

Greg Van Avermaet - 9
Il suo ultimo chilometro della crono conclusiva dice tantissimo di quanto il belga abbia raggiunto una dimensione di cattiveria agonistica forse mai toccata prima. Mezzo voto glielo togliamo perché non si può negare che sia stato favorito dal taglio della tappa di montagna, un altro mezzo se lo gioca per non aver dato un cambio (pur potendolo fare) nell'azione decisiva di Cepagatti, ma per il resto dobbiamo riconoscergli grande continuità ad altissimi livelli, e il merito di aver vinto una tappa non certo scontata come - appunto - quella di Cepagatti. Senza dimenticare che ha contribuito pure lui alla cronosquadre vinta dalla BMC.

Peter Sagan - 7
Sempre nel vivo, sempre coinvolto nel tentativo di conquistare il primo successo in maglia iridata; stavolta gli è sfuggito a due riprese, tra una volata sbagliata alla penultima tappa e una generale scappata via per un misero secondo. Mezzo voto in più per il grande spettacolo di Cepagatti e anche perché prende con una certa filosofia le ripetute sconfitte.

Zdenek Stybar - 7.5
La stoccata di Pomarance è stata un fantastico spettacolo di abilità in sella, oltre che una dimostrazione di forza. Ha difeso la leadership finché ha potuto, e non gli possiamo fare una colpa per non essere cronoman fino al midollo. Però la Tirreno l'ha persa per aver sbagliato tutto nella tappa di Cepagatti, e la responsabilità di quell'errore tattico che ha spianato la strada a Van Avermaet e Sagan se la deve prendere addosso, visto che era lui il capitano nel frangente, e quindi toccava a lui tirare le fila nella Etixx.

Daniel Oss - 7
Il primo leader della corsa, una delle anime della BMC, definitivamente pronto a lasciare il segno in una (semi)classica seria.

Vincenzo Nibali - 6.5
Non ha trovato il terreno per fare la differenza, anche se in un paio di occasioni (Pomarance e Cepagatti) ha messo il naso fuori, cercando di massimizzare salitelle non certo buone per le sue gambe. Ha mostrato personalità nel contrapporsi agli organizzatori in un ciclismo che alla fine tende sempre ai tarallucci&vino, in queste situazioni. Alla fine comunque è il migliore degli italiani, e la condizione è buona in vista delle classiche più adatte a lui.

Fabian Cancellara - 7
Ha corso seminascosto per una settimana, poi nella crono finale non ha potuto celare la gamba superba che si ritrova in questo periodo. Da Sanremo in avanti sarà l'avversario numero uno di molti pretendenti alle Monumento.

Fernando Gaviria - 8
Straordinario nella volata di Montalto di Castro, infaticabile nel tirare la carretta a Cepagatti (anche se l'azione era tatticamente sbagliata, si è attenuto scrupolosamente alle indicazioni dell'ammiraglia). Il ciclismo ha trovato un nuovo protagonista.

Caleb Ewan - 7
Tener testa al Gaviria di Montalto non era cosa così scontata; ma la sua buona predisposizione per gli arrivi più complicati è stata confermata anche a Cepagatti, dove la volata dei battuti l'ha vinta lui. Altro nome nuovissimo che ricorrerà per anni nelle nostre cronache.

Stephen Cummings - 7.5
Ha avuto un'occasione d'oro e l'ha massimizzata, correndo da volpone ma dando luogo a una stoccata non da sottovalutare. L'esperienza al servizio di una squadra (la Dimension Data) ambiziosissima.

Edvald Boasson Hagen - 5
L'altra faccia della Dimension Data, piuttosto fuori fuoco dopo aver vissuto un febbraio da protagonista. Non vorremmo fosse già in fase discendente in vista degli appuntamenti più importanti.

Tiesj Benoot - 5.5
Non è tecnicamente una bocciatura, ma un mezzo ammonimento. Dal nuovo virgulto del ciclismo belga ci attendevamo almeno un'emozione, e invece è rimasto inaspettatamente nei ranghi.

Diego Ulissi - 6
Ci ha provato in un paio di occasioni, ma i suoi allunghi non hanno fatto la differenza che avrebbe voluto. Si avvicina a un periodo decisivo per la sua carriera (se sbaglia tutte le classiche, ahi ahi), speriamo che abbia fatto bene i conti.

Michal Kwiatkowski - 6
Ha contribuito (beneficiandone in termini di classifica) all'azione di Cepagatti, le sue corse saranno tra un mese, per il momento sembra in ascesa anche se ancora non riempie gli occhi.

Cesare Benedetti - 7
Appena può va in fuga e alla Tirreno ha confermato tutto il bene che si può dire della sua indole battagliera. Tornando a casa con la maglia di migliore scalatore, figlia certo delle circostanze (la cancellazione di Monte San Vicino) ma anche e soprattutto della sua splendida grinta.

Alejandro Valverde - 5.5
Giudizio inficiato dal non averlo potuto vedere in azione in montagna, ma non si è mosso neanche su strappetti sui quali avrebbe potuto dire la sua. Anonima partecipazione.

Bob Jungels - 6
Alla fine spunta un podio che affonda le radici nella cronosquadre di Lido di Camaiore, e che è cresciuto giorno dopo giorno nel regolarismo della difesa della posizione. Di più era difficile chiedergli nelle tappe in linea, ma la crono finale l'ha proprio sbagliata.

Thibaut Pinot - 6.5
Il voto vira verso il positivo per il solo fatto di aver mostrato notevoli progressi contro il tempo. Per il resto, impossibile giudicare dal poco (anzi: nulla) che ha potuto esibire in salita.

Salvatore Puccio - 6
Gran lavoratore per la Sky, ha cercato gloria personale a Foligno ma gli è scappato Cummings. Peccato, quel giorno avrebbe davvero meritato di alzare le braccia al traguardo.

Gianluca Brambilla - 6
Veniva da un periodo scintillante, nella Corsa dei Due Mari ha giusto fatto intravedere qualcosa (soprattutto nella tappa di Pomarance), e ha perso la top ten in classifica nella cronometro di San Benedetto del Tronto. Anche lui, come tanti altri, avrebbe preferito trovare un percorso più selettivo.

Bauke Mollema - 6
Tra quelli che meno hanno digerito l'annullamento della quinta tappa, ha esibito una buona voglia di fare e non ha demeritato contro il tempo. Mezzo voto in meno per aver cancellato un puntuto tweet in cui criticava gli organizzatori. Chi gli ha tirato le orecchie, il team manager Guercilena o capitan Cancellara?