CicloTrekking di Primavera nel Salento - Dal 22 al 25 aprile una completa immersione nell'arte e nella cultura della Terra d'Otranto
Tutti conoscono il Salento per il suo mare e per gli splendori paesaggistici che imperlano la penisola più bella d'Italia, qui vogliamo invece fare un piccolo viaggio tra le testimonianze architettoniche, storiche e culturali che sarà possibile apprezzare nel corso del Ciclotrekking di Primavera nel Salento [1], la grande occasione che Cicloweb vi offre per scoprire alcuni degli scorci più intriganti di questa terra sospesa tra mito e magia.
Lecce, capitale mondiale del Barocco
Se esiste una forma d'arte capace di riempire i sensi di stordimento e stupore, quella è il Barocco. L'impatto delle magnifiche facciate di chiese e palazzi, delle arzigogolate strutture cinque-secentesche, delle decorazioni quasi psichedeliche di portali e rosoni, compone un unicum nell'arte italiana.
Lecce è universalmente riconosciuta come la capitale del Barocco, stile le cui testimonianze si aprono in scenari spettacolari come la magnifica Piazza del Duomo raffigurata nella foto in alto, o come la sorprendente Basilica di Santa Croce (qui a lato) che forma, con il contiguo Palazzo dei Celestini, un tutt'uno armonico e intimo, in una piazzetta da favola.
Ma Lecce non è solo Barocco: nella splendida e ariosa Piazza Sant'Oronzo si apre uno squarcio su testimonianze romane (il Teatro, letteralmente emerso dal sottosuolo) che convivono con esempi più recenti come il Palazzo del Sedile o la Colonna di Sant'Oronzo, nel quadro di uno spazio segnato dall'archittettura razionalista del ventesimo secolo: difficile trovare altrove una convivenza di stili tanto eterogenea e al contempo coerente.
Meritano senz'altro una visita anche il Castello di Carlo V, edificato tra il XIII e il XVI secolo, e le tre porte d'accesso all'incantevole centro storico: Porta Rudiae, Porta San Biagio e Porta Napoli.
Otranto, avamposto orientale d'Italia
Il profumo del mare, l'afflato della storia, la magia di un borgo di pescatori che fu crocevia di epocali accadimenti: l'invasione dei Turchi nel 1480 inferse all'Occidente una ferita che modificò gli equilibri geopolitici dell'epoca, e si dipanò proprio attraverso Otranto, da sempre considerata la porta d'Oriente d'Italia: è proprio pochissimi chilometri a sud della cittadina (presso Punta Palascìa) il punto più a est d'Italia.
Il segno di quell'invasione è ancora vivo nel tessuto urbano e architettonico di Otranto, oltre che nella tradizione popolare: le reliquie degli 800 Martiri, trucidati dai Turchi, sono tuttora conservate (in una teca al contempo orrifica e affascinante) nella Cattedrale dell'Annunziata, al cui interno si può anche ammirare l'incredibile pavimento a mosaico che raffigura l'Albero della Vita (il mosaico più grande d'Europa). Qui accanto un'immagine della Cattedrale, in stile romanico, ultimata nel XII secolo.
Ma gli scorci di bellezza assoluta si sprecano, a Otranto: dal Castello Aragonese alle imponenti mura che circondano il centro storico, sublimandosi in scenografici Bastioni a picco sul mare, dalla Chiesetta di San Pietro (rara testimonianza bizantina risalente al IX secolo) alle splendide passeggiate del Lungomare coi suoi sbocchi sul Porto Vecchio.
Gallipoli, la perla dello Ionio
Se si dice "turismo nel Salento", si dice inevitabilmente Gallipoli. L'antica "città bella" (il significato dell'etimologia del nome, di origine greca) si è affermata come una delle mete più ambite per le vacanze estive, ma il fascino della perla dello Ionio si esercita allo stesso modo anche nelle altre stagioni dell'anno, tale e tanta è la ricchezza dell'offerta che Gallipoli propone al turista.
Di particolare pregio è il centro storico, che sorge su una vera e propria isola alla cui base da un lato il Castello Angioino e dall'altra il porto fungono da vere e proprie porte verso la città vecchia. Risalente al XIII secolo e quasi interamente circondato dal mare, il Castello (raffigurato qui accanto) ha origini bizantine anche se nei secoli successivi ha subìto notevoli modifiche, con nuovi stili implementati sull'antica struttura.
Anche Gallipoli, come Lecce, ha notevoli testimonianze del Barocco, a partire dalla magnifica, imponente Basilica di Sant'Agata; le tante altre chiese del centro storico (San Francesco di Paola, Santissimo Crocifisso, Santa Maria della Purità, Santa Maria degli Angeli) sono spesso accomunate da caratteristiche facciate bianche, che richiamano col loro candore nient'altro che l'aria pura del mare.
Da visitare anche i tanti palazzi disseminati per le stradine della città vecchia, di cui risaltano i portali monumentali: l'Episcopio, Palazzo Tafuri, Palazzo Pirelli, Palazzo d'Ospina... non c'è modo di fare un passo, nella splendida Gallipoli, senza incappare in una testimonianza storica e architettonica di grande bellezza!
La Grecìa Salentina: un viaggio nel cuore del Salento
Il Salento è mare, ma il Salento è anche un affascinante entroterra che affonda le radici nell'arcaicità di riti e miti contadini perfettamente riassunti nell'ordalia della pizzica tarantata, la musica che da sempre accompagna l'evolversi delle stagioni in questa terra così legata alle sue tradizioni.
Non tutti sanno che esiste, nel cuore della penisola salentina, un'enclave ellenòfona, nella quale prima ancora che l'italiano, le persone imparavano a esprimersi - oltre che nel dialetto locale - nell'antica lingua grika, un idioma di origine greca ma con influenze leccesi e latine.
Il paese più noto dell'area è oggi Melpignano, sede del celebre festival folk Notte della Taranta, che si svolge accanto allo storico Convento degli Agostiniani (nella foto a destra). Straordinaria anche la vista di Piazza San Giorgio nel piccolo centro salentino (appena duemila abitanti).
Corigliano d'Otranto, con il suo cinquecentesco Castello de' Monti (completamente e mirabilmente restaurato), il medievale Arco Lucchetti, l'elegante Palazzo Comi, è un'altra tappa irrinunciabile del giro nella Grecìa Salentina.
Da non perdere anche una puntata a Soleto, piccolo centro nella cui città vecchia spicca l'altissima Guglia di Raimondello, risalente alla fine del '300 e voluta dal conte Raimondo Orsini per segnare un punto d'approdo visivo ideale al centro del Salento, a metà strada tra costa est e costa ovest.
[1]