Tour Down Under 2016: Caleb Ewan esplode un altro colpo da maestro - Il 21enne batte Renshaw e Nizzolo. La corsa si chiude con la vittoria di Gerrans su Porte e Henao
- Adam Blythe [1]
- Alexey Tsatevich [2]
- Ben Swift [3]
- Boy Van Poppel [4]
- Caleb Ewan [5]
- Caleb Ewan [6]
- Davide Martinelli [7]
- Domenico Pozzovivo [8]
- Giacomo Nizzolo [9]
- Giacomo Nizzolo [10]
- Jay McCarthy [11]
- Lieuwe Westra [12]
- Maarten Tjallingii [13]
- Mark Renshaw [14]
- Michael Woods [15]
- Richie Porte [16]
- Sergio Luis Henao Montoya [17]
- Sergio Luis Henao Montoya [18]
- Simon Gerrans [19]
- Thomas De Gendt [20]
- Uomini [21]
C'è un motivo preciso per cui l'Australia ha stradominato il Tour Down Under 2016? Ovviamente no, i risultati di una corsa in genere sono legati anche a fattori casuali che interagiscono con gli elementi più tecnici. Però sei tappe vinte su sei (più la vittoria nella generale) è un exploit che in passato era riuscito solo una volta, nel lontanissimo 2002, un'altra epoca per il TDU: per dire, vi partecipavano solo 12 squadre, le frazioni erano solitamente più facili, il livello agonistico minore. Per la cronaca, in quell'edizione le tappe furono vinte da Robbie McEwen (ben 4), Cadel Evans e Michael Rogers (che conquistò pure la corsa).
Oggi il movimento aussie ruota intorno a una squadra del World Tour molto forte, la Orica-GreenEDGE; c'è un team anche nella categoria Professional (la Drapac), e in generale i professionisti provenienti da quel paese sono aumentati di numero e in quasi ogni squadra del WT se ne trovano. A questo stato di cose già standardizzato da tempo, stavolta possiamo aggiungere l'esplosione di qualche nuovo talento. Perché se due tappe e la generale le ha vinte Simon Gerrans, e se Richie Porte si è affermato per il terzo anno consecutivo a Willunga Hill, abbiamo salutato la prima vittoria da pro' di Jay McCarthy, 22 anni; e abbiamo preso atto della riconferma ad alti livelli di un futuro dominatore come Caleb Ewan, appena 21 anni e un'attitudine alle volate fantasmagorica. Riportiamo questo giudizio con gli occhi ancora pieni della straordinaria vittoria del ragazzino oggi ad Adelaide, nella tappa di chiusura del Tour Down Under 2016.
Andamento paradigmatico prima dello sprint
Come ogni passerella finale che si rispetti, anche la sesta frazione del TDU 2016 non ha derogato alle regole della specialità: ritmo alto nel circuito di 4.5 km (da ripetere 20 volte), una pseudofuga di pochi avventurosi giusto per tener desta l'attenzione del folto pubblico in attesa della volatona.
Dopo un primo tentativo d'attacco che non ha avuto fortuna nei primi 5 giri (coinvolti gli Astana Laurens De Vreese e Lieuwe Westra, l'Etixx Carlos Verona, il LottoNL George Bennett e il Drapac Adam Phelan), l'azione "buona" ha preso le mosse in contropiede non appena i primi fuggitivi sono stati ripresi. Ad attivarsi sono stati Thomas De Gendt (Lotto) e Maarten Tjallingii (LottoNL), e la coppia è rimasta al comando per dieci giri (passando da un vantaggio massimo di 35"); quindi, alla tornata numero 15, Tjallingii ha staccato De Gendt ed è stato raggiunto da Westra, che era a sua volta emerso dal gruppo (comunque vicino) di nuovo insieme a De Vreese.
Il gruppo ha lasciato spago per altri tre giri, dopodiché ha annullato l'azione all'inizio della tornata numero 19, a 9 km dalla conclusione.
La furiosa volata di Ewan, Nizzolo ancora piazzato
Tinkoff, Trek, IAM e Drapac avevano tirato il plotone insieme alla Orica negli ultimi giri in cui era ancora in azione la fuga, dopodiché nell'ultima tornata è stata la Sky a dare l'impressione di voler trenare seriamente, ma i nerazzurri sono stati soppiantati nell'ultimo mezzo chilometro da una vigorosa Trek, all'opera per Giacomo Nizzolo. L'ultimo uomo del velocista italiano era Boy Van Poppel, che ai 400 metri ha operato un'ottima manovra per portare avanti il suo capitano, alla cui ruota son risaliti pure Alexey Tsatevich (Katusha) e Marko Kump (Lampre), andando a mischiarsi agli uomini che erano già davanti, in scia al treno Sky: alla ruota di Swift (il velocista della formazione britannica), Ewan e Mark Renshaw (Dimension Data).
Van Poppel ha tirato tutto il rettilineo finale, in una fase in cui Ewan era addirittura in sesta ruota. Forse per il prolungarsi del suo sforzo, l'olandese deve aver diminuito di qualche chilometro orario la sua velocità ai 150 metri, ed è stato allora che Ewan è partito come una furia. Nizzolo ha sentito sferragliare alle sue spalle la bici del ragazzino della Orica, e ha capito che doveva muoversi pure lui, ma ormai era troppo tardi perché Caleb era in piena accelerazione, al punto da staccarsi letteralmente di ruota l'italiano (e favorendo con ciò Renshaw che si godeva la sua scia e risaliva fino alla piazza d'onore).
Per Nizzolo un altro terzo posto dopo quello di Victor Harbor, e per l'Italia anche un altro corridore piazzato in top ten, il giovane Davide Martinelli (ottavo). A parte i già citati, nell'ordine d'arrivo troviamo Adam Blythe al quarto posto, Tsatevich al quinto, Swift al sesto, Kump al settimo, Leigh Howard al nono e Wouter Wippert al decimo.
In classifica oggi non è cambiato niente, per cui confermiamo quella uscita dalla tappa di Willunga Hill: Simon Gerrans vince il TDU (il quarto in carriera dopo quelli del 2006, del 2012 e del 2014) con 9" su Richie Porte, 11" su Sergio Henao, 20" su Jay McCarthy e Michael Woods, 28" su Rubén Fernández e Domenico Pozzovivo (settimo e primo degli italiani), 36" su Rafael Valls, 49" su Steve Morabito, 50" su Patrick Bevin e 52" su Diego Ulissi, 11esimo.