Europei Ciclocross 2015: Il tenace Van Der Haar in formato europeo - Rimonta a sorpresa sull'incauto Van Aert. Bronzo per Alice Arzuffi nella prova femminile giovanile
- Alice Maria Arzuffi [1]
- Alice Maria Arzuffi [2]
- Clément Venturini [3]
- Corne Van Kessel [4]
- Daan Hoeyberghs [5]
- Gioele Bertolini [6]
- Jolien Verschueren [7]
- Julien Taramarcaz [8]
- Kevin Pauwels [9]
- Lars Van Der Haar [10]
- Laurens Sweeck [11]
- Michael Vanthourenhout [12]
- Nikki Harris [13]
- Quentin Hermans [14]
- Radomir Simunek [15]
- Sanne Cant [16]
- Thijs Van Amerongen [17]
- Tim Merlier [18]
- Wout Van Aert [19]
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Gli Europei di Ciclocross di Huijbergen, in Olanda, si risolvono con un duello rusticano tra le due grandi scuole di ciclocross, ossia gli olandesi contro i belgi in trasferta. Si risolve con un 3-2 per il Belgio, nobilitato dal duello Van Der Haar - Van Aert nella prima prova élite della breve storia degli Europei, la quale sembrava a 3 giri dalla fine destinata a regalare il successo al talento belga, salvo poi ribaltarsi grazie a uno scatto di orgoglio dell'olandese e di alcune incertezze di Van Aert. Per l'Italia, la giornata gira a vuoto tra gli uomini, ma se non altro non torniamo a casa con le pive nel sacco, grazie ad Alice Maria Arzuffi che porta a casa il bronzo nella prova femminile giovanile.
Prove giovanili: Arzuffi di bronzo, delude Bertolini
Siamo a pochi chilometri da Hoogerheide, e chi mastica di ciclocross può già immaginarsi il tipo di percorso che gli atleti hanno affrontato: tanta sabbia, salite e discese tecnicamente molto insidiose dove fare la differenza cercando di non cadere. Un percorso arduo per gli atleti azzurri, e difatti già gli Juniores uomini, orfani della punta Jakob Dorigoni, infortunato, finiscono lontani dalle prime posizioni: è l'unica gara senza belgi sul podio, a dominare sono gli olandesi Jans Dekkers e Mitch Groot, staccato di 15". Podio per il francese Thomas Bonnet a 42", primo degli azzurri è Antonio Folcarelli 18esimo, poi Michele Bassani è 23esimo ed il primo anno Edoardo Xilio 28esimo.
Va meglio tra le donne, dove la belga Femke Van Driessche domina e si conferma la miglior giovane in circolazione ( la settimana scorsa è stata 2° assoluta al Koppenbergcross); argento a Maud Kaptheijns a 36", mentre Alice Maria Arzuffi riesce a conquistare il bronzo a 43". Buona prova per Chiara Teocchi, che chiude ottava, mentre Sara Casasola, la più giovane in gara, è 24esima.
Chi delude abbastanza è Gioele Bertolini, lontano dai fasti sulla sabbia: in questo europeo dominato dai belgi non riesce ad andare oltre l'ottavo posto. Oro per Quinten Hermans, con 24" su Daan Hoeyberghs e 39" sulla "next-big-thing" Ely Iserbyt.
Bissa Cant, Van Der Haar beffa Van Aert
Passiamo dunque alle prove élite, senza azzurri in gara: tra le donne la Lechner è a riposo e tra gli uomini non abbiamo al momento atleti in grado di ben figurare. La prova femminile è vinta per il secondo anno di fila da Sanne Cant, al terzo successo stagionale dopo il bis del Superprestige: preceduta la connazionale Joilen Verschueren (a 8") e la tenace Nikki Harris (a 14"), al quarto anno consecutivo sul podio senza mai vincere.
La prova uomini è un inedito di questa edizione. Non è difficile immaginare il perchè: è praticamente una replica del mondiale (visto che fuori dai confini europei gli unici a essere minimamente competitivi sono gli americani) senza il prestigio del mondiale. Nonostante ciò, prova combattutissima e per niente falsata: l'unico assente è Sven Nys, costretto ad alzare bandiera bianca per problemi di stomaco.
Anche se la partenza sono altri corridori a farla a tutta (in primis Michael Vanthourenhout, inseguito da Laurens Sweeck e da un gagliardo Clément Venturini, scoppiato però nella seconda parte di gara), a setacciare la prova è la solita accelerata di metà gara di Wout Van Aert, al quale resta incollato l'unico in grado di contrastarlo al momento, Lars Van Der Haar. Ci provano Vanthourenhout e Sweeck a stargli dietro, ma il primo cade in discesa ed il secondo semplicemente non ce la fa. Entrambi vengono raggiunti e presto sorpassati da un sornione Kevin Pauwels, che assicura il bronzo a metà gara con qualche recriminazione per non esser stato attento nel momento topico.
La gara sembra chiudersi a tre giri dalla fine, quando Van Aert stacca Van Der Haar. Ma l'olandese stavolta si tiene energie per il finale e non molla del tutto, riuscendo a riagganciare Van Aert nell'ultimo giro. E qui si consuma la beffa: prima un quasi-ribaltamento su una delle discese sopra citate, poi un'indecisione in salita, e Van Der Haar guadagna quei pochi secondi necessari per staccare, definitivamente, Van Aert, che molla anche di gambe dopo aver perso di testa. È la terza sconfitta stagionale per Van Aert, sempre ad opera di Van Der Haar: ma se a Valkenburg era evidente la giornata non ottima e il Niels Albertland ciclocross lo possiamo considerare kermesse, qui la sconfitta è proprio bruciante, e da' una speranza di competitività per la prosecuzione della stagione. A cominciare da domani, quando a Ruddervoorde si consumerà la terza manche del Superprestige.
Van Aert chiude staccato 19", Pauwels di 39". Tutti gli altri arrivano alla spicciolata: quarto posto per Vanthourenhout, poi in top five un bravo Julien Taramarcaz, che si afferma come il miglior atleta in circolazione fuori dal Benelux. Dietro Van Amerongen, Sweeck e Van Kessel si rivede anche Radomir Simunek, nono dopo annate difficili. Chiude la top ten Tim Merlier.