Gran Piemonte 2015: Jan solo, vittoria stellare - Bakelants s'impone con uno scatto da finisseur ai meno 7, a podio Trentin e Colbrelli
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Doveva essere la giornata giusta per vedere finalmente un arrivo a ranghi compatti, ed invece anche il Giro del Piemonte ha confermato la tendenza delle classiche italiane di questo mese di settembre e ha premiato il coraggio di chi ha osato: a Ciriè ad esultare il stato il belga Jan Bakelants, 29enne portacolori dell'AG2R La Mondiale che ha trovato solo oggi la prima vittoria stagionale dopo tre secondi posti. Bakelants è un corridore che vince poco ma che ha qualità e che spesso e volentieri arriva davanti: il successo di oggi è arrivato grazie ad un remake di quella spettacolare azione solitaria da finisseur che nel 2013 gli consentì di vincere ad Ajaccio in Corsica la seconda tappa del Tour de France.
Pioggia e fuga induriscono la corsa
Dopo due anni di assenza il Giro del Piemonte, o Gran Piemonte come è stato anche ribattezzato dall'organizzazione, è rientrato in calendario con un inedito percorso di 185 chilometri con partenza da San Francesco al Campo e arrivo a Ciriè: un tracciato sostanzialmente diviso in due parti, la prima di 110 chilometri quasi interamente in pianura, più vallonato invece in finale anche se l'asperità più ardua di giornata, l'ascesa di Alice Superiore, era comunque lontana dal traguardo. A complicare le cose, però, ci si è messa la pioggia che non ha dato tregua ai corridori per tutte le quattro ore e mezza passate in sella.
La fuga del giorno è partita dopo appena 7 chilometri di gara con un folto gruppo di 13 corridori che è riuscito di forza a sganciarsi dal plotone. Tra i battistrada spiccava la presenza di Fabio Felline, corridore di casa e quindi molto determinato a mettersi in evidenza: assieme al piemontese della Trek c'erano anche il compagno di squadra Marco Coledan, Romain Campistrous (AG2R), Serghei Tvetcov (Androni), Cesare Benedetti (Bora), Gianluca Brambilla e Michal Golas (Etixx), Lawrence Warbasse (IAM), Chun Kai Feng (Lampre), Giacomo Berlato (Nippo), Alan Marangoni (Cannondale), Timo Roosen (Lotto NL) e Tao Geoghegan Hart (Sky). Per gli attaccanti un vantaggio massimo di appena 2'20" che però è bastato a mettere enorme pressione agli inseguitori nelle fasi finali di corsa.
Fabio Felline scatenato tra gli attaccanti
A 70 chilometri dall'arrivo sulla salita di Alice Superiore (7km al 5% di media) un bel forcing della Movistar aveva ridotto il plotone ad una quarantina di unità, ma al termine della discesa gli spagnoli hanno un po' alzato il piede dall'acceleratore e da dietro sono riusciti a rientrare un po' di corridori. Davanti intanto avevano perso definitivamente contatto dai fuggitivi Berlato, Coledan e Feng mentre Golas, Marangoni, Roosen e Benedetti erano riusciti a salvarsi rientrando sulla testa della corsa nel tratto in discesa.
Con il vantaggio della fuga ormai ridotto a meno di 40" grazie all'iniziativa della Lampre-Merida, Benedetti, Brambilla, Marangoni, Roosen, Hart e Felline hanno provato a rilanciare l'azione sfruttando una scivolata di Golas che ha spezzato il gruppetto, ma è stato proprio il piemontese della Trek ad attaccare ancora a 23 chilometri dall'arrivo con Brambilla e Roosen che sono stati gli unici capaci di rientrare nella sua scia: il terzetto che in quel momento sembrava spacciato è riuscito a tenere gli inseguitori ad una ventina di secondi di distanza fino agli ultimi 10 chilometri arrendendosi solamente ai meno 7 sull'ultimo lieve strappetto al 6%.
Annullata la fuga parte in contropiede Bakelants
Proprio su questa breve ascesa di 500 metri è arrivato in contropiede lo scatto decisivo di Jan Bakelants: il corridore dell'AG2R La Mondiale ha approfittato di una corsa resa molto dura dal ritmo e dal maltempo per sorprendere tutti gli avversari per guadagnare quella manciata di secondi che è riuscito a difendere fin sul traguardo grazie anche ad un finale tortuoso che lo ha fatto scomparire dalla vista degli inseguitori. Pur non essendo stato convocato per il Campionato del Mondo, Bakelants è arrivato a questo finale di stagione in buona forma come testimoniavano il 2° posto al GP de Wallonie ed il 4° posto al GP de Montréal.
La MTN Qhubeka e la Etixx-Quick Step hanno fatto un ultimo disperato tentativo di organizzare un inseguimento efficace, ma in gruppo erano rimasti in pochi e ancora meno erano gli uomini con un po' di energie da spendere: nell'ultimo chilometro Matteo Trentin ha provato una sua sparata da finisseur per provare a chiudere il gap su Bakelants, ma questa mossa coraggiosa gli ha fruttato "solo" la seconda posizione sul traguardo a 4" dal belga. Il podio è stato completato da Sonny Colbrelli che niente ha potuto contro Trentin ma che è riuscito a lasciarsi alle spalle l'ottimo Eduard Grosu (Nippo), il sempre piazzato José Joaquín Rojas (Movistar) e gli italiani Sacha Modolo (Lampre), Daniele Bennati (Tinkoff), Kristian Sbaragli (MTN Qhubeka), Andrea Fedi (Southeast) e Alberto Bettiol (Cannondale).