Giro d'Italia 2015: Ecco le 22 squadre in corsa per la Rosa
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Il Giro d'Italia sarà orfano del suo ultimo vincitore, quel Nairo Quintana che adesso punta tutto sul Tour de France, ma sarà comunque una corsa di grande livello, per quanto riguarda i protagonisti. A lottare per la maglia rosa c'è un poker di assi: al vertice, Alberto Contador, 2 vittorie sul campo su 2 partecipazioni, intenzionato a far tris così come per Vuelta e Tour e voglioso di prendere parte a tutti i GT. Gli sfidanti sono Fabio Aru, sul podio l'anno scorso, che arriva non al meglio ma ha dalla sua la determinazione a far bene; Richie Porte, diventato il vice-Froome in casa Sky e supportato da una grande squadra; Rigoberto Urán, secondo nelle ultime due edizioni ma sempre troppo sottovalutato alla vigilia. Molto difficile che il vincitore del Giro d'Italia non venga fuori tra questi quattro: l'unico che sembra in grado di potersi inserire nella lotta è Domenico Pozzovivo, ma il lucano dovrebbe sfoderare la corsa della vita e sfruttare al meglio le sue doti di cronoman per pecorsi misti e contropiedista. È un giro insolitamente ricco di presenze di spicco tra gli uomini da classiche, come Philippe Gilbert, tornato dopo una lunga assenza, oppure Simon Gerrans, e ancora Tom Boonen e Sylvain Chavanel, all'esordio assoluto. Nel parterre dei velocisti manca un vero riferimento: quel ruolo potrebbe spettare ad André Greipel, ma dovrà vedersela con Elia Viviani, che ha finalmente un'occasione per collezionare successi di prestigio, e Michael Matthews.
Qui di seguito i roster completi di tutte le squadre, analizzati nel dettaglio e aggiornati in tempo reale da qui al momento in cui, sabato 9 maggio, il Giro d'Italia si metterà in movimento per la 98esima volta.
Ultimi aggiornamenti
7 maggio - Ufficiali anche Cannondale-Garmin e AG2R La Mondiale. BMC: Moinard per Lodewyck
6 maggio - Nella Nippo spazio a Eduard Grosu, fuori Iuri Filosi. FDJ, Réza e non Le Bon
5 maggio - Jan Polanc per Valerio Conti nella Lampre-Merida. Etixx: c'è Meersman
29 aprile - RCS pubblica la lista iscritti
AG2R La Mondiale [3] |
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IL ROSTER - Julien Bérard [4] |
L'ANALISI Una AG2R dalla lettura tattica molto semplice: tutti per Domenico Pozzovivo. Il lucano giunge al Giro in condizioni ottimali e viene anche omaggiato del dorsale numero 1. Le premesse per ottenere un ottimo risultato finale ci sono tutte, soltanto la squadra non è il massimo che si possa offrire, visto che Lavenu e soci sono giustamente orientati al Tour de France con gli uomini migliori. Pozzovivo verrà affiancato da gente d'esperienza come Hubert Dupont, più volte in top 20 al Giro, e Rinaldo Nocentini, che potrebbe anche tentare di coronare la sua carriera con una tappa, così come Matteo Montaguti, classico uomo da fughe. Ci sarebbe anche Carlos Betancur, il quale è uscito dalle Ardenne in crescita, ma dal colombiano è lecito aspettarsi tutto ed il contrario di tutto. Il resto della squadra è composto da onesti gregari, quali Axel Domont, Julien Bérard e Hugo Houle, più Patrick Gretsch che avrà il compito di arginare i danni nella cronosquadre. |
IL CAPITANO |
Androni Giocattoli [13] |
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IL ROSTER - Davide Appollonio [14] |
L'ANALISI Un'Androni Giocattoli diversa dal solito, quella che quest'anno propone Gianni Savio: complice la maretta con la federazione venezuelana, la compagine biancorossa quest'anno sarà tutta italiana, con l'eccezione del rumeno Serghei Tvetcov, oggetto del mistero dopo che l'estate scorsa aveva fatto fuoco e fiamme nelle corse americane giungendo persino sul podio dell'USA Pro Challenge. Le eventuali sorti di classifica sono affidate a Franco Pellizotti, ma dall'ormai stagionato Delfino di Bibione sarà più lecito aspettarsi una rincorsa alla maglia azzurra, dopo essersi già fregiato della pois in carriera. Test di tenuta invece per Gianfranco Zilioli, in buone condizioni e all'esordio nei GT. L'obiettivo primario di questa squadra, composta da tanti corridori in cerca di riscatto, sarà soprattutto entrare in tutte le fughe e cercare un successo di tappa: qualcuno in passato ce l'ha già fatta, vedi Oscar Gatto, qualcun altro ci proverà senz'altro, vedi due ex-gregari come Tiziano Dall'Antonia e Marco Bandiera e tre corridori arrivati ad un passo dal ritiro, prima di esser rilanciati da Savio, come Marco Frapporti, Simone Stortoni e Davide Appollonio. Quest'ultimo sembrava inizialmente out a causa di una frattura allo scafoide subita qualche settimana fa; le buone prestazioni al Tour of Turkey hanno però dimostrato alla dirigenza del team il suo pieno recupero. |
IL CAPITANO |
Astana Pro Team |
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IL ROSTER - Fabio Aru [24] |
L'ANALISI Il Giro dell'anno scorso fece esplodere il fenomeno Fabio Aru, quest'anno lo scalatore sardo è atteso come uno dei favoriti per la corsa rosa. L'avvicinamento non è stato dei migliori, e le poche corse sulle gambe si faranno sentire, specialmente nella prima parte, ma già nel Giro 2013 Aru ha dimostrato di essere uno che sa recuperare in fretta. La fiducia che la squadra ripone in lui è dimostrata dall'organico, che per metà è lo stesso che l'anno scorso l'affiancò alla Vuelta: una squadra davvero forte, con Mikel Landa che ha saputo mettersi in mostra al Giro del Trentino, così come Paolo Tiralongo, diventato ormai uomo-ombra del giovane scalatore, Tanel Kangert che ha già trascinato Nibali nei suoi successi ed il portabandiera/portaborracce kazako Andrey Zeits. Le novità sono quasi tutte italiane: in primis, quel Diego Rosa che si è ricongiunto ad Aru dopo aver corso insieme da dilettante, che in Astana ha fatto un ulteriore salto di qualità: potrebbe essere una delle sorprese di questo Giro. Poi, l'esperienza di Dario Cataldo e Luis León Sánchez Gil, capaci in passato di correre anche per sé stessi nei GT e utili sia in pianura che in salita; infine, la qualità di Davide Malacarne. |
IL CAPITANO |
Bardiani CSF [33] |
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IL ROSTER - Enrico Barbin [34] |
L'ANALISI I Reverberi Boys sono stati oggetto di critiche per tutta la primavera, per via delle loro prestazioni deludenti, ed al Giro sono chiamati a riscattarsi: qualche buon segnale è già arrivato dal Trentino e dalla Turchia, dove Enrico Barbin ha chiuso settimo. La Bardiani può contare sul suo nucleo di corridori esperti: l'unico neoprofessionista al Giro sarà Luca Chirico, anche perché è stato uno dei pochi Bardiani a far bene in primavera. L'obiettivo per tutti gli atleti del Green Team sarà, as usual, cercare di portare a casa una o più tappe, gli unici che potrebbero tentare qualcosa di diverso sono Manuel Bongiorno, il quale potrebbe provare dopo 2 anni di esperienze a far classifica, e Stefano Pirazzi, sempre in lizza per la maglia azzurra. Gli altri cercheranno di dividersi i compiti sulla base delle loro caratteristiche: Edoardo Zardini può tentare fughe nelle tappe alpine, Enrico Battaglin (già due tappe in carriera) e Sonny Colbrelli possono dire la loro anche sugli arrivi non facili, Nicola Ruffoni si getterà nelle volate di gruppo, Nicola Boem farà da jolly. |
IL CAPITANO |
BMC Racing Team [43] |
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IL ROSTER - Darwin Atapuma Hurtado [44] |
L'ANALISI Anche se non si tratta di una delle squadre più attese per questa corsa, la BMC potrebbe comunque dire la sua e disputare un Giro d'Italia interessante. Molti i motivi di interesse, a cominciare dal ritorno sulle strade rosa di Philippe Gilbert: l'ultima volta che passò dal Giro fu nel 2009, timbrando un bel successo in quel di Anagni, ed ora è chiamato a ripetersi. In due potrebbero seguire la classifica generale: ben quotato Darwin Atapuma per un piazzamento nei 10, Damiano Caruso invece sembra più interessato a traguardi parziali. Molto interesse anche riguardo ai giovani presenti: da tenere d'occhio soprattutto Stefan Küng, campione europeo su strada e a cronometro e quest'anno già vincente due volte grazie a fughe da lunga gittata. Ma ci sono anche il connazionale Silvan Dillier e Rick Zabel, figlio ventiduenne di Erik, entrambi discrete ruote veloci al primo GT in carriera. Completano la rosa 2 uomini di grande esperienza come Marcus Burghardt e Brent Bookwalter, pronti a servire i compagni come a sfruttare le occasioni che offrirà la strada, e i francese Amaël Moinard, che sostituisce Klaas Lodewyck, nuovamente alle prese con dei problemi cardiaci. |
IL CAPITANO |
IL ROSTER - Grega Bole [54] |
L'ANALISI Entrata nel giro del Giro grazie al nuovo sponsor Sprandi che sponsorizza anche la corsa rosa, la CCC passa per cenerentola anche a causa dell'assenza di Davide Rebellin e Stefan Schumacher, "banditi" neanche troppo velatamente dall'organizzazione. Tuttavia la compagine polacca, che fa il suo rientro alla corsa rosa a 12 anni dalla sua prima partecipazione, porta con sè un organico di tutto rispetto, composto per lo più da atleti est-europei che han militato in formazioni World Tour. A cominciare da Maciej Paterski, l'uomo più in forma, reduce dal successo al Giro di Croazia e capace di entrare nei 10 all'Amstel. Passando poi per Grega Bole, che in divisa Lampre aveva vinto a Plouay e sarà l'uomo per gli sprint delle tappe mosse, e Sylvester Szmyd, storico gregario di Ivan Basso prima e Alejandro Valverde poi. Ci sono anche il bielorusso Branislau Samoilau e Jaroslaw Marycz, forti dilettanti in Italia poi incompiuti tra i professionisti, e Marek Rutkiewicz, grande promessa del ciclismo polacco a inizio anni 2000, poi incappato nelle maglie dell'antidoping. Prima esperienza ad alto livello internazionale sarà dunque per i restanti tre, ossia il trentunenne Bartlomiej Matysiak, il più giovane Lukasz Owsian ed il bulgaro Mihaylov, il quale sarà il primo bulgaro a prendere il via al Giro d'Italia. |
IL CAPITANO |
Etixx - Quick Step [63] |
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IL ROSTER - Tom Boonen [64] |
L'ANALISI Da due anni è il secondo classificato del Giro d'Italia, Rigoberto Urán potrebbe salire sul podio per la terza volta consecutiva, e non ci sarebbe neanche da stupirsi se fosse sul gradino più alto. Se dalla sua ci sono l'età e la condizione, contro di lui gioca però il fattore squadra: la Etixx certo non brilla per le qualità dei suoi scalatori, in più ha peso per un infortunio Gianluca Brambilla in occasione della Liegi-Bastogne-Liegi. Al suo posto Gianni Meersman, uomo veloce che può ambire a traguardi per non tutti i velocisti. Restano come alfieri per le montagne i soli Maxime Bouet e David De La Cruz, i quali possono garantire supporto solo fino a un certo punto. Il Giro della Etixx risulterà interessante anche per la presenza di Tom Boonen, che ha voluto deliziarci della sua presenza a seguito della sfortunata stagione del nord. Boonen non è un corridore che adora i GT, vedremo cosa vorrà fare. Fabio Sabatini ed Iljo Keisse sono gli altri uomini veloci della squadra, mentre da Pieter Serry e Petr Vakoc, l'anno scorso in luce al Giro di Polonia, potremmo aspettarci qualche tentativo a lunga gittata. |
IL CAPITANO |
FDJ [73] |
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IL ROSTER - Arnaud Courteille [74] |
L'ANALISI Mix di giovani e corridori esperti per la FDJ al Giro: non matricole, ma corridori talentuosi che tra i professionisti non hanno ancora reso al 100%. Stiamo parlando di Alexandre Geniez, l'anno scorso tredicesimo al Giro e quest'anno intenzionato a migliorare e a mettersi in mostra, sebbene non sia al meglio, e di Kenny Elissonde, girato un po' a vuoto la scorsa stagione dopo che, proprio come Geniez, era riuscito a vincere una tappa alla Vuelta 2013. C'è anche Arnaud Courteille, che l'anno scorso dovette fermarsi nella tappa di Val Martello per un principio di congelamento. Un nome interessante è quello di Kévin Réza, possente uomo veloce al debutto nella corsa rosa. Dall'altra parte, gli uomini d'esperienza: Francis Mourey è ormai un habituée del Giro, questa sarà la sua sesta partecipazione e chissà che non migliori il 20esimo posto del 2013. Veikkanen e Fischer sono i "papà chioccia" del team e veglieranno sui giovanotti. Completano la formazione un onesto pedalatore come Cédric Pineau ed Anthony Roux, talento usurato dagli infortuni ma ancora capace di dire la sua, magari con qualche fuga. |
IL CAPITANO |
IAM Cycling |
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IL ROSTER - Sylvain Chavanel [84] |
L'ANALISI Alla prima partecipazione al Giro d'Italia la IAM presenta una squadra a più punte, come da tradizione nella breve storia della formazione elvetica. La vedette è sicuramente Sylvain Chavanel: il francese, che debutta nella corsa rosa a quasi trentasei anni, potrà essere un nome da seguire con attenzione sin dalle frazioni liguri. Altro nome nobile è quello di Henrich Haussler: il campione australiano, anch'egli al primo Giro, arriva con il desiderio di tornare al successo nei grandi giri dopo la unica vittoria conquistata al Tour 2009, con un'azione d'altri tempi. Per le volate spazio al brianzolo Matteo Pelucchi, che ha tutte le possibilità di alzare le braccia su qualche traguardo pianeggiante. La classifica verrà curata dallo svizzero Sébastien Reichenbach, nome non di primo piano ma papabile per un posto tra i primi venti. L'altro scalatore del team è il neoprofessionista francese Clément Chevrier, nome su cui la squadra punta molto per il futuro. L'olandese Stef Clement, il tedesco Roger Kluge e il lettone Aleksejs Saramotins garantiscono a Pelucchi un treno di buon livello nonché una solida spina dorsale per la cronometro a squadre. L'esperto e poliedrico Jérôme Pineau, già vincitore sulle strade italiane nel Giro 2010 a Novi Ligure, chiude una solida formazione. |
IL CAPITANO |
Lampre - Merida [93] |
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IL ROSTER - Roberto Ferrari [94] |
L'ANALISI L'unica formazione italiana del World Tour si presenta alla partenza di Sanremo senza un leader indiscusso ma con diverse possibilità da giocarsi nel corso delle tre settimane. Reduce da due successi nell'ultima edizione è Diego Ulissi, a cui la Corsa rosa tanto ha dato e tanto ha tolto con i problemi che l'hanno costretto ai box per nove mesi: il toscano punta a far bene nelle tappe intermedie, provando a ripetere gli exploit del 2014. Per la classifica spazio al veterano polacco Przemyslaw Niemiec, il cui obiettivo sarà quello di finire attorno alla decima posizione. In volata sarà il trevigiano Sacha Modolo a sprintare per la squadra blufucsia, lui ancora alla ricerca del primo successo al Giro ma recentemente sbloccatosi in Turchia. Il suo pesce pilota sarà l'ottimo argentino Maximiliano Richeze, affiancato dal bresciano Roberto Ferrari. Lo sloveno Jan Polanc sostituisce Valerio Conti, giovane speranza del ciclismo italiano: è un uomo da mettere al lavoro e da mandare in fuga il più possibile. Altro nome da seguire è quelo di Tsgabu Grmay, primo etiope nella ultracentenaria storia del Giro d'Italia e buon scalatore che non disdegna di andare in fuga. Altro nome esotico è quello del cinese Gang Xu mentre il capitano in corsa sarà il sempre affidabile fiorentino Manuele Mori. |
IL CAPITANO |
Lotto Soudal |
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IL ROSTER - Sander Armée [104] |
L'ANALISI A differenza delle ultime stagioni la Lotto Soudal, reduce da una prima parte di stagione particolarmente positiva, si presenta al Giro con una squadra di alto livello, competitiva su tutti i terreni. A far classifica è quel Jurgen Van den Broeck rivelatosi al grande pubblico sulle strade tricolori al Giro 2008: l'obiettivo del fiammingo è quello di raggiungere un comodo piazzamento tra i primi dieci condito, se possibile, da una vittoria di tappa. Il belga dividerà i galloni di capitano con il tedesco André Greipel: il Gorilla si candida ad essere il velocista da battere della corsa rosa grazie alla buona forma mostrata in Turchia e dall'alto dell'esperienza che manca a quasi tutti i suoi rivali. Il suo treno è collaudato, con il neozelandese Gregory Henderson ultimo uomo d'esperienza. Il danese Lars Ytting Bak e l'australiano Adam Hansen sono due habitué del Giro ed entrambi hanno conquistato una tappa sullo Stivale: aiuteranno Greipel nelle tappe in pianura ma avranno mano libera nelle frazioni mosse. Al fianco di Van den Broeck in salita ci saranno Sander Armée e soprattutto Maxime Monfort, corridore regolare come pochi altri. Completano la selezione i giovani Stig Broeckx e Louis Vervaeke, entrambi al primo grande giro in carriera. |
IL CAPITANO |
Movistar Team [113] |
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IL ROSTER - Andrey Amador [114] |
L'ANALISI La formazione di Eusebio Unzué dodici mesi fa partì dall'Irlanda con i favori del pronostico ed un Nairo Quintana favorito. Pronostico pienamente rispettato, con il colombiano in rosa a Trieste. Quest'anno Nairo punterà al Tour, e così la Movistar dovrà cercare di far rendere al meglio sulle tre settimane uomini che solitamente sono onesti mestieranti. Unzué si affiderà per il ruolo di capitano a Beñat Intxausti, che nel 2013 vestì la maglia rosa per un giorno. Buon passista, discreto scalatore, può fare buone cose, ma non gli si chiede la vittoria. Attorno al basco tanti uomini in grado di azzeccare la giornata, come Andrey Amador, costaricano che va molto bene anche in discesa, ed è quasi una rarità. Igor Antón, ingresso dell'ultimo minuto dopo l'ottima Vuelta Asturias, lavorerà un po' per sé e molto per Intxausti e lo stesso discorso può valere per Rubén Fernández, che in carriera ha ottenuto un Tour de l'Avenir (nel 2013). Saranno pericolosi più per le singole frazioni che per la generale Jesús Herrada, gregario infaticabile, e Ion Izagirre, che cercherà sicuramente gloria. Molto prezioso sarà infine l'apporto di Juan José Lobato, che alla Ruta del Sol ha colto due vittorie di tappa, mentre Giovanni Visconti vorrà sicuramente approfittare della libertà relativa da compiti di gregariato per conquistare, almeno per qualche giorno, quella maglia rosa già vestita otto giorni nel 2008. E Quintana? Uno è assente, Nairo, ma ci sarà il fratellino, Dayer: è un classe '92 alla seconda stagione in Movistar e sulle salite alpine potrebbe anche esaltarsi, prenderci gusto, provare a seguire le orme del fratellone. |
IL CAPITANO |
Nippo - Vini Fantini |
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IL ROSTER - Giacomo Berlato [124] |
L'ANALISI Alla prima da Professional, subito l'invito per la Corsa rosa da parte di RCS. Poteva forse chiedere vetrina migliore la Nippo-Vini Fantini? Il team della "Montagna blu" avrà come capitano uno che il Giro d'Italia già l'ha vinto, e naturalmente è Damiano Cunego. Il veronese non sarà sicuramente al livello del 2004, quando appunto si prese i gradi di capitano di quella Saeco, ma può sicuramente fare ottime cose. Del resto s'è già messo in evidenza sia al Giro del Trentino che al Giro dell'Appennino, sono tutti indizi che fanno una prova: Cunego verrà al Giro per vincere. Magari non la generale, ma qualche tappa sì. O almeno questo è auspicabile. Attorno a lui tanti giovani, per una formazione che mira a far crescere i talenti e non punta alle vittorie immediate (nel 2015 non ha ancora occupato il gradino più alto del podio). Giacomo Berlato, fratello di Elena, è un bel corridore, bravo più in salita che sul passo, dove pure non va per nulla male. Alessandro Bisolti è un altro corridore da salite, mentre Daniele Colli si butterà nelle volate: la gamba e lo spunto, come s'è visto recentemente in Turchia, il milanese le ha. Pier Paolo De Negri è il tipico gregario capace di levarsi qualche soddisfazione e chissà che nella tappa di casa, quella di La Spezia, non cerchi di sfruttare l'ottima conoscenza del percorso per anticipare. Il rumeno Eduard Grosu, chiamato all'ultimo al posto dell'annunciato Iuri Filosi, è reduce da una primavera problematica a causa di un malanno che ne ha minato le prestazioni ma è un nome molto interessante per il futuro. Alessandro Stacchiotti ed Alessandro Malaguti sono due grandi faticatori, Manabu Ishibashi è un giapponese che non verrà sicuramente al Giro solo per la marchetta. |
IL CAPITANO |
Orica - GreenEDGE [133] |
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IL ROSTER - Sam Bewley [134] |
L'ANALISI Un'Orica che di certo non viene in Italia per cercare il successo nella generale: con chi? Per le tappe il discorso è di gran lunga differente. Il capitano degli aussie sarà quel Michael Matthews che al Giro 2014 vestì la maglia rosa per sei giorni, cogliendo anche una meravigliosa vittoria a Montecassino. Matthews è reduce da un inizio stagione meraviglioso e può combinare ottime cose. Accanto a Bling ci sarà un corridore simile, Simon Gerrans, al ritorno al Giro dopo l'esperienza del 2009 (vinse anche sul San Luca). Contro il tempo la squadra australiana potrà vantare uomini come Luke Durbridge, Michael Hepburn e Brett Lancaster (quest'ultimo sostituto dell'infortunato Svein Tuft), mai però davvero convincenti in quest'annata. Per le salite occhio alla speranza colombiana Johan Esteban Chaves ed a Simon Clarke, bravissimo ad azzeccare la fuga giusta in qualsiasi tappa. L'olandese Pieter Weening può risultare utile tanto per cogliere un bel risultato personale, quanto per la squadra, mentre un gran lavoratore risponde al nome di Sam Bewley. |
IL CAPITANO |
Southeast [143] |
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IL ROSTER - Manuel Belletti [144] |
L'ANALISI Cambierà maglia ed avrà due nuovi partner commerciali (Agrosevilla e Neri Sottoli) in occasione del Giro, ma la sostanza della Southeast non muterà. La formazione di Angelo Citracca si presenterà al via di Sanremo con Manuel Belletti quale uomo forte. Il corridore di Cesenatico s'è ben comportato al Tour of Turkey e non c'è motivo di pensare che non possa ripetersi alla Corsa rosa, dove già nel 2010 colse una vittoria di tappa proprio nella sua Cesenatico. Accanto a lui saranno da tenere d'occhio Francesco Gavazzi, veloce ma bravo a sopportare brevi strappi, Mauro Finetto, uomo con lo spunto veloce e la capacità di muoversi al momento giusto, oltre ad Alessandro Petacchi, che non ha bisogno di presentazioni. Matteo Busato ed Elia Favilli sono due giovanotti in grado di svolgere un ottimo lavoro per i loro capitani, mentre Eugert Zhupa, primo albanese professionista, non ha paura di insersi in fuga. Ramón Carretero viene da Panama, ha 24 anni e già nel 2014 corse il Giro, ritirandosi dopo una settimana: può far meglio. Infine c'è il venezuelano Jonathan Monsalve, che non sarà un'ira d'Iddio in salita ma sulle montagne del Giro può mettersi davvero in luce. |
IL CAPITANO |
Team Cannondale - Garmin |
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IL ROSTER - Janier Acevedo [154] |
L'ANALISI Attenzione alla Cannondale-Garmin di Jonathan Vaughters, che avrà un capitano già in grado nel 2012 di vestirsi di rosa, e sul podio finale, non per un giorno. Il canadese Ryder Hesjedal non sarà in formissima, ma può ancora dire la sua in certe frazioni impegnative. Diciamo che parte per far bene, ma nelle singole giornate anziché nella generale. Che se alla fine dovesse arrivare... Attenzione però a Davide Formolo: lo scalatore di Marano di Valpolicella già lo scorso anno fece vedere ottime cose; debutterà al Giro e chissà che non sia proprio lui l'uomo da classifica di Vaughters. Davide Villella, altro talento italiano che aspettiamo da un po', ricoprirà il ruolo del cacciatore di tappe, così come Tom-Jelte Slagter, olandese che su arrivi impegnativi (ma non troppo) sa dire la sua. E come dimenticare quel Tom Danielson che, se in giornata, può rivoltarti il Giro come un calzino. Ok, non sarà un campione, ma attenzione anche a lui. Completano il roster Alan Marangoni, gregario infaticabile, Janier Alexis Acevedo, Nathan Brown ed il portoghese André Cardoso. Squadra non certo da battere ma che può riservare belle sorprese. |
IL CAPITANO |
Team Giant - Alpecin [163] |
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IL ROSTER - Nikias Arndt [164] |
L'ANALISI ILa squadra di Marcel Kittel e John Degenkolb (oltre che di Tom Dumoulin, Warren Barguil, eccetera) non porterà al Giro le sue due punte di diamante. Ne esce un roster davvero poco interessante, in cui uno dei motivi d'interesse è quel cinese, Cheng Ji, che però non è nemmeno al debutto nella Corsa rosa. Gli unici due in grado di portare a casa qualcosa sono Luka Mezgec e Nikias Arndt. Lo sloveno è un velocista che tiene anche su brevi strappi e già nel 2014 ha chiuso il Giro d'Italia con una vittoria, in quel di Trieste, a due passi da casa. Nikias Arndt invece è un giovane (classe '92), anche lui ruota veloce, al debutto nella Corsa rosa. Da tener d'occhio nelle frazioni trabocchetto anche Simon Geschke, mentre lo svedese Tobias Ludvigsson, se ritroverà la vena, potrà dire la sua nella crono di Valdobbiadene. Tom Stamsnijder nemmeno doveva esserci al via di Sanremo, ma ha sostituito l'infortunato Tom Veelers, mentre Chad Haga, Caleb Fairly e Bert De Backer sono onestissimi gregari e nulla più. Si tratta senza ombra di dubbio di una delle squadre più insipide del Giro. |
IL CAPITANO |
Team Katusha [173] |
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IL ROSTER - Maxim Belkov [174] |
L'ANALISI Zakarin, chi cazzo è? Potremmo sintetizzare così l'organico della Katusha, formazione russa che presenta come leader un russo. Ilnur Zakarin, 25 anni, vittorioso al Giro di Romandia. Fino ad un anno fa correva (e vinceva) Grand Prix of Sochi, Grand Prix of Adygeya o Tour d'Azerbaïdjan (ma già al Giro Bio del 2012 s'era messo in luce). In Svizzera ha messo in cascina la prima vittoria importante nel World Tour e si presenta al via del Giro d'Italia con belle pretese. Sicuramente misurarsi sulle tre settimane e vedere fin dove potrà arrivare. È un corridore che se la cava egregiamente sia contro il tempo che nelle tappe che presentano salite, non sarà (ancora?) un corridore di vertice ma potrebbe diventarlo. Ha a disposizione una squadra molto forte, oltretutto. La Katusha schiererà al via uno dei gregari più esperti dell'intero plotone, ovvero Luca Paolini: praticamente un direttore sportivo con il dorsale. Alexander Porsev è un uomo veloce che potrebbe cogliere importanti piazzamenti nelle frazioni per sprinter, mentre Maxim Belkov è uomo da fughe, e là verrà mandato. Anton Vorobyev è un grandissimo passista che sa mettersi a disposizione della squadra e pure Yury Trofimov, spesso ai piani alti delle classifiche generali, sarà determinante per Zakarin (oltre a rappresentare una validissima alternativa...). Altro russo che sa lavorare ma se in giornata può far danni è Sergey Chernetskiy, mentre Sergey Lagutin sarà a fianco di Zakarin sulle salite. Completa il roster Pavel Kochetkov, un buon gregario. Attenzione alla cronosquadre dei russi, oltre al resto del Giro: nella frazione d'apertura potrebbero sfruttare qualche secondo di vantaggio sulle restanti formazioni, e poi chissà... |
IL CAPITANO |
Team Lotto NL - Jumbo [183] |
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IL ROSTER - George Bennett [184] |
L'ANALISI Formazione di rara bruttezza, l'ex Belkin, ex Blanco ed ex Rabobank si presenta al Giro d'Italia con l'ambizione di un semplice piazzamento, magari qualche fuga, difficilmente una tappa (è stata l'ultima squadra World Tour a vincere nel 2015! Il primo successo in Yorkshire). Il leader unico sarà Steven Kruijswijk, che nel 2010 (e successivamente) era una promessa, oggi è un corridore molto ma molto normale, che entra nei primi trenta di una grande corsa a tappe, e nemmeno sempre comodamente. Attorno all'ex enfant prodige olandese, Moreno Hofland, l'uomo che ha regalato la prima ed unica vittoria della squadra nel 2015: veloce, tiene sulle salitelle e può giocarsela con corridori con le sue caratteristiche. Maarten Tjallingii ha dalla sua l'esperienza (a novembre spegnerà 38 candeline) e sicuramente entrerà in diverse fughe: quella vincente potrebbe pure arrivare, tenta e ritenta. Un bel venticinquenne è Bertjan Lindeman, reduce da un podio di tappa al Giro di Romandia, sa anche lui, come Tjallingii, intrufolarsi in azioni importanti. Giovane tutto da scoprire è Nick van der Lijke, 23 anni ed il motore da cacciatore di classiche. ben più esperto, dall'alto dei suoi 32 anni, il tedesco Robert Wagner, un altro che potrebbe regalare qualche gioia di una giornata alla formazione olandese. Completano il roster il neozelandese George Bennett e la coppia olandese formata da Rick Flens e Martijn Keizer, tutti onesti pedalatori che sanno mettersi a disposizione di un capitano. |
IL CAPITANO |
Team Sky [193] |
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IL ROSTER - Bernhard Eisel [194] |
L'ANALISI Una Sky al gran completo, non fosse che per ovvie ragioni manca Chris Froome con i suoi fedelissimi. Ma la squadra che sosterrà Richie Porte nella conquista del Giro d'Italia non avrà nulla da invidiare a quella che solitamente i britannici mandavano in Francia. Porte sarà capitano unico della squadra, ha 30 anni, viene dalla Tasmania e non è mai stato così leggero in vita sua: 59 kg spalmati su un metro e settantadue. Aiuteranno l'australiano Sebastián Henao, colombiano nato nel 1993 e già presente al Giro lo scorso anno (ottime prestazioni al debutto, chiuse con un buon 22° posto). È cugino di Sergio, ma questo è un di più. Molti gli uomini da passo e da salita, rappresentati in un certo senso dal bielorusso Vasil Kiryienka, uno che inizia a tirare al chilometro zero e smette solo sotto tortura. Leopold König e Mikel Nieve sanno sacrificarsi ma possono giocare un ottimo ruolo di primo piano, dall'alto di un passato da leader in altre formazioni. Lo stesso discorso vale per Kanstantin Siutsou, altro bielorusso della Sky, altro corridore fortissimo ovunque, in grado di mettere in fila il gruppo. Due gli italiani presenti in squadra: Salvatore Puccio, ottimo gregario, uomo squadra, tuttofare, ed Elia Viviani, che cercherà di arrangiarsi nelle volate, e chissà che non estragga dal cilindro la prima vittoria al Giro. Completa la selezione l'austriaco Bernhard Eisel, solido uomo d'esperienza che tutti i team vorrebbero avere in squadra. |
IL CAPITANO |
Tinkoff - Saxo [203] |
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IL ROSTER - Ivan Basso [204] |
L'ANALISI Sarà una Tinkoff-Saxo tutta incentrata su Alberto Contador - e come potrebbe essere altrimenti? - alla ricerca della doppietta Giro-Tour (l'ultimo a riuscirci fu Marco Pantani nel 1998...). Il madrileno ha corso non troppo, non poco, il giusto, nel suo cammino verso la Corsa rosa. Contador sogna la grande impresa e, come il padrone della baracca, Oleg Tinkov, pretende il cento per cento da ognuno dei nove selezionati. Ivan Basso, già vincitore nel 2006 e nel 2010, sarà il gregario di lusso di Alberto; alla Vuelta a Andalucía la coppia ha dimostrato di poter far saltare il gruppo in salita. Insieme al varesino ci sarà il ceco Roman Kreuziger, altro corridore in grado di fare grossi danni sia in prima persona (ma qui il problema non si porrà), sia per il capitano. Sérgio Paulinho è un portoghese che sa mettere alla frusta il plotone e lo stesso si potrà dire per Michael Rogers, vincitore di due tappe al Giro 2014 (Savona e Zoncolan), grande passista e gregario ottimo per il madrileno. Ivan Rovny, ormai non più un bimbo, potrà essere una carta ottima da giocare, magari nelle fughe, mentre Matteo Tosatto metterà a disposizione di Contador tutta l'esperienza del mondo (è il secondo più anziano al Giro dopo Petacchi). Completano la rosa Manuele Boaro, che lavora, certo, ma sa anche correre per sé e magari mettere sul tavolo un colpo di mano, ed il danese Christopher Juul-Jensen, affidabile e generoso. Sarà sicuramente una delle formazioni con cui fare i conti. |
IL CAPITANO |
Trek Factory Racing [213] |
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IL ROSTER - Eugenio Alafaci [214] |
L'ANALISI La squadra statunitense diretta da Luca Guercilena non scenderà in Italia con un capitano per la classifica generale, il Bauke Mollema di turno, per intenderci (l'olandese è, appunto, assente). Calvin Watson, australiano, è l'unico che potrebbe rispondere all'identikit dell'uomo da classifica, ma l'esperienza ed i risultati non sono propriamente dalla sua. Per il resto la Trek punta ai successi parziali, con Giacomo Nizzolo che cercherà di dare tutto nelle volate, ben pilotato - si spera per lui - da Marco Coledan, voluto in squadra proprio dal milanese. Negli arrivi per ruote veloci occhio anche all'olandese Boy Van Poppel, mentre Fabio Felline sarà un altro da tenere sotto stretta osservazione, ma in frazioni più insidiose: tiene sulle salite non troppo impegnative ed è molto veloce. Il resto della squadra, fra il simpatico giapponese Fumiyuki Beppu, il portoghese Fabio Silvestre e il belga Kristof Vandewalle, alternerà il lavoro per i leader alle giornate in fuga. |
IL CAPITANO |