Vuelta a Burgos 2014: Lagunas de Nairo, Quintana avverte - Stravince in salita come un anno fa. E per la Vuelta fa paura
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- Neri Sottoli - Yellow Fluo 2014 [6]
- Team Katusha 2014 [7]
- Andrey Zeits [8]
- Beñat Txoperena Maitxikote [9]
- Daniel Moreno Fernández [10]
- David Arroyo Duran [11]
- Janez Brajkovic [12]
- Matteo Rabottini [13]
- Mikel Landa Meana [14]
- Mirko Tedeschi [1989] [15]
- Nairo Alexander Quintana Rojas [16]
- Pablo Torres Muíño [17]
- Paolo Tiralongo [18]
- Pello Bilbao [19]
- Sergio Pardilla Bellón [20]
- Serguei Klimov [21]
- Valerio Agnoli [22]
- Uomini [23]
Non si vedeva dal 1° giugno, Nairo Quintana, e nella sua ultima apparizione in una corsa ciclistica aveva indosso una maglia rosa. Quella maglia rosa. Torna in questo ferragosto, tra l'Eneco Tour che affronta il Muur di Geraardsbergen, l'Arctic Race of Norway che sfiora Capo Nord e tante grigliate, più o meno al caldo. Torna a vincere - è il sesto centro stagionale - alla sua maniera, in solitaria ed in salita. E mette paura.
Non tanto perché gli avversari non lo conoscano, non lo temano, ma perché tra una settimana, da Jerez de la Frontera, prenderà il via la Vuelta a España, e con una gamba del genere questo Quintana potrebbe pensare seriamente di abbinare la maglia roja della corsa a tappe iberica con quella rosa che è già nel cassetto.
Fa sembrar semplici le cose più complicate: dalla sua Colombia, dove è solito allenarsi, torna in gara e si mette tutti alle spalle: era successo al Giro, è successo alla Vuelta a Burgos, corsa già vinta nel 2013 e che funge da ideale percorso d'avvicinamento per la Vuelta. La terza tappa prevedeva l'arrivo in salita a Lagunas de Neila, luogo non casuale: lì Quintana s'impose anche nel 2013, facendo la doppietta tappa-maglia.
Il corridore antico calato nel moderno ha voluto rispettare le tradizioni, le sue, almeno. E visto che oggi si partiva da Comarca Pinares per raggiungere Lagunas de Neila dopo 170 km e cinque Gpm (l'Alto de Pazil de Rozavientos, a 30 km dal traguardo, il più impegnativo), Nairo s'è ripetuto.
Un finale tutto in rimonta, per riacciuffare quei tre là davanti - Landa, Pardilla ed Arroyo - ed il pericolo di lavorare solo per Dani Moreno, lo spagnolo della Katusha che normalmente fa il luogotente per Joaquim Rodríguez ma oggi ha saputo tenere il passo di Quintana. Il campesino temeva lo spunto veloce di Moreno, e così l'ha staccato, giusto per essere sicuro della vittoria.
La frazione è vissuta sulla fuga di Mirko Tedeschi (Neri Sottoli-Alé), Pablo Torres (Burgos BH), Andrey Zeits (Astana), Lluís Mas Bonet (Caja Rural-Seguros RGA), Beñat Txoperena (Euskadi) e Serguei Klimov (RusVelo). Il sestetto non è mai andato oltre i due minuti di vantaggio, tenuto d'occhio dalla Movistar. L'attacco di Torres in testa alla corsa non è stato proprio il migliore dei segni, tant'è che lo stesso attaccante, insieme a Tedeschi e Mas Bonet, s'è dovbuto arrendere.
Zeits, Txoperena e Klimov invece hanno portato avanti l'azione, con il russo che cedeva poco dopo ed i due rimasti al comando - Zeits e Txoperena - ripresi dal gruppo tirato dai Movistar sull'Alto del Collado, penultima ascesa di giornata. Il gruppo, oltre che tirato, era stato sgretolato dagli uomini Movistar, che avevano impostato un alto ritmo per Quintana: non più di una trentina di corridori davanti.
A questo punto mancava solamente la salita finale e Sergio Pardilla è stato il primo ad attaccare non appena la strada s'è impennata sotto le sue ruote, presto raggiunto da David Arroyo e Mikel Landa. Quest'ultimo ha provato a fare come nel 2011, quando su questo traguardo seppe imporsi. Il problema è che dietro Nairo Quintana aveva iniziato il suo inseguimento, con Dani Moreno a ruota. Pardilla, dopo la fiammata iniziale, perdeva forza e così restavano al comando prima Landa ed Arroyo, poi solamente Landa.
Però Quintana e Moreno erano a pochi metri e per il colombiano non era difficile raggiungere e superare l'uomo dell'Astana, non prima di aver scaricato il fastidioso compagno d'avventura. Quintana trionfa in solitaria, Moreno giungerà al traguardo con 6" di ritardo. A 10" Landa, a 19" Arroyo, a 35" Brajkovic, a 41" Tiralongo, a 46" Rabottini, a 48" Agnoli, a 58" Bilbao, a 1'07" Pardilla.
La nuova classifica generale vede sempre davanti a tutti un uomo Movistar: non più Juan José Lobato ma Nairo Quintana. Ad un solo secondo c'è il tignosissimo Dani Moreno, a 37" David Arroyo, a 46" Janez Brajkovic, a 52" Valerio Agnoli, a 59" Paolo Tiralongo, a 1'04" Matteo Rabottini, a 1'09" Pello Bilbao, a 1'13" Sergio Pardilla, a 1'34" Daan Olivier.
Domani una tappa mossa da Medina de Pomar a Villarcayo, tre Gpm di terza categoria che non dovrebbero impegnare troppo Quintana, mentre tra due giorni la breve corsa a tappe si chiuderà con una cronometro di 12 attorno ad Aranda de Duero. Nairo ha vinto dove voleva, ha dato un gran bel segnale, per sé e per Eusebio Unzué, in ottica Vuelta. Gli avversari, che magari speravano in un piccolo appagamento del colombiano dopo la vittoria del Giro, sono avvisati.