Tour de France 2014: Péraud sorpassa, Valverde alla deriva - Pinot si difende bene ed alla fine è terzo
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Alla fine così è andata, nonostante una foratura, imprevisto sempre dietro l'angolo: Jean-Christophe Péraud ha superato in classifica generale Thibaut Pinot, guadagnando a 37 anni la piazza d'onore (Chris Horner, splendido quarantenne, seppe fare molto meglio nella scorsa Vuelta contro Nibali!), ma il giovanotto della FDJ.fr ha di che esser soddisfatto.
A 24 anni stare là, sul podio della corsa più importante al Mondo, per te che sei francese, non è emozione da poco. La crono lo sfavoriva, vero, ma lui ha badato più a non affondare, anziché contenere un Péraud francamente incontenibile. Contenere Valverde, perché se Péraud era a 13" da Pinot, il murciano era a soli 15" ed a crono prometteva battaglia.
È naufragato, un naufragio inatteso, anche se nell'ultima settimana non aveva dato ottimi segnali. Ha chiuso con un distacco di 4'28" da Tony Martin, Alejandro, che significa 2'01" da Péraud e 1'16" da Pinot, la cosa più importante. Un crollo che mette in discussione molto del futuro del murciano, che per la stagione 2015 dovrà riaggiustare il tiro - a quanto lui stesso e perfino il Team Manager Movistar Eusebio Unzué - a seconda di quelli che saranno gli obiettivi alla sua portata.
Considerando che tra un anno la squadra spagnola darà l'assalto alla maglia gialla con il colombiano Nairo Quintana, fresco vincitore del Giro, si capisce come gli spazi per Valverde potrebbero (potranno) ridursi a qualche semplice vittoria di tappa. Valverde patisce i diretti rivali, subisce il peso delle primavere e nell'ultima settimana la sua minor freschezza rispetto agli avversari per il podio è emersa chiaramente. La crono poteva essere un'occasione per recuperare il tempo perduto sui Pirenei, è diventato per lui un boomerang.
E fortuna sua che Van Garderen non è stato affatto brillante nella prima tappa pirenaica, quella di Bagnères-de-Luchon, altrimenti, con il suo facile pedalare nella prova contro il tempo odierna, avrebbe faticato ben poco a recuperare e scavalcare il murciano. Già, Van Garderen: stamane era sesto a 2'07" da Romain Bardet, che lo precedeva. Nei 54 km contro il tempo ha pagato solo 2'08" all'extraterrestre Tony Martin, rendendo a Bardet 2'09". Per due secondi, quindi, avviene il sorpasso dello statunitense, e Bardet si deve accomodare in sesta piazza.
Non si può dire quanto ci sperasse, alla vigilia, il giovane rampante transalpino, ma il suo è stato un grandissimo Tour. Maglia bianca, ha dovuto piegarsi al solo Pinot. Ciò non toglie che per il futuro può solo migliorare. Van Garderen invece, nonostante la bella prova, subisce sempre uno o due passaggi a vuoto nell'arco di un GT. Senza pregiudicare nulla al BMC, forse è più adatto a brevi corse a tappe di dieci giorni, come il Tour of California, anziché ai GT. Correre una cronometro così bene come ha fatto oggi, poi, aumenta l'amaro in bocca per la giornataccia sui Pirenei: non ci fosse stata, parleremmo magari di un Tejay a podio.
Alle spalle di Vincenzo Nibali ci finiscono invece, come detto, Jean-Christophe Péraud e Thibaut Pinot. La Francia non piazzava a podio due dei suoi dal lontano 1984, quando Laurent Fignon batté Bernard Hinault. Ora, senza scomodare paragoni che non stanno né in cielo né in terra, semplicemente Péraud e Pinot hanno fatto quello che gli si chiedeva, quello che potevano. Niente di più, niente di meno. Pinot, scalatore puro, sapeva bene che Péraud teneva in salita e gli avrebbe dato filo da torcere a cronometro.
Ha attaccato, riattaccato, guadagnato finché a potuto, fino agli ultimissimi metri dell'Hautacam, ma con 13" sul connazionale era pressoché impossibile non esser vittima di un sorpasso. E infatti sorpasso è stato, nonostante una foratura abbia fatto perdere 30" buoni a Péraud. Il 37enne mai avrebbe sperato di giungere alle spalle di Nibali (staccato di 7'52") dopo soli quattro anni di strada. Margini di miglioramento non ne ha così tanti, mentre Pinot, sulle ali dell'entusiasmo, sta già lavorando per portarlo a casa, un Tour. Chissà quando, chissà come.
Per il momento ha dimostrato di saper andare benissimo in salita, di tenere a crono, e pazienza se Péraud l'ha battuto oggi. Un domani andrà diversamente. Importava, più che altro, non perdere il podio a beneficio di Valverde, e questo non è avvenuto. Ora il murciano, uno dei corridori più forti da un decennio abbondante a questa parte, dovrà sì ritrovare stimoli, obiettivi, dopo tale batosta.