Tour de France 2014: Kittel è un mago. Anche in rimonta - Kristoff anticipa ma non basta. Buoni piazzamenti per Cimolai e Oss
- TOUR DE FRANCE 2014 [1]
- Team Giant - Shimano 2014 [2]
- Alexander Kristoff [3]
- Alexander Porsev [4]
- André Greipel [5]
- Arnaud Démare [6]
- Bryan Coquard [7]
- Daniel Oss [8]
- Danny Van Poppel [9]
- Davide Cimolai [10]
- Marcel Kittel [11]
- Mark Renshaw [12]
- Peter Sagan [13]
- Uomini [14]
Il rischio che si corre quando si incappa in un velocista così più forte dei suoi avversari, così superiore anche visivamente, è di ripetersi. Perché le frazioni che si possono chiudere in volata, in un grande giro, sono molteplici, e se finisce col vincerle sempre uno non è che si possano inventare troppi panegirici diversi per incensarlo quasi quotidianamente.
Fortunatamente oggi ci viene in soccorso un uomo non privo d'inventiva che risponde al nome di Alexander Kristoff. Non che abbia battuto il mostro della situazione, ovvero Marcel Kittel; ma l'ha quantomeno obbligato a fare un lavoro tutto diverso da quello esibito nella tappa di ieri a Londra e a ben pensarci anche in quella d'esordio ad Harrogate. Ha dovuto, Kittel, predisporsi a una lunghissima rimonta per poter aver ragione dell'intelligente anticipo operato dal citato Kristoff.
Ieri il tedesco della Giant aveva dato vita a una progressione spaventosa, sul viale di The Mall davanti a Buckingham Palace, e grazie a quella aveva tenuto a bada i rivali, addirittura impedendo loro di uscire dalla sua scia, talmente veloce andava su quel rettilineo. Ad Harrogate invece ha vinto in rimonta, ma si è trattato comunque di uno sforzo breve, visto che la volata è partita dopo rispetto a oggi, e lui è uscito tardi dalla scia di Sagan.
Oggi a Lille invece, tutt'altra storia. Nell'ultimo chilometro gli schemi (e i treni) erano saltati, e il solo Kristoff era rimasto con un uomo al proprio servizio, ovvero Alexander Porsev, che in effetti tirava la fila. Il russo si è spostato forse per aver esaurito le energie (e comunque troppo presto rispetto a una volata canonica), o forse perché era previsto, col suo compagno vincitore della Sanremo, che si optasse per lanciare una volata lunghissima, provando così ad anticipare Kittel, a sorprenderlo, a prendergli qualche metro che poi risultasse decisivo.
Fatto sta che a poco meno di 300 metri dalla linea d'arrivo Kristoff è partito. Mark Renshaw, che era alle sue spalle, ha subito alzato bandiera bianca, mentre Kittel, che emergeva dalla ruota dell'australiano (con Sagan alla propria), ha capito che non c'era da perdere un attimo di tempo. Scalata una marcia, il tedescone è partito per quella che non avrebbe immaginato essere un'operazione tanto difficile: rimontare il norvegese. Sagan, come ieri, faticava a uscire dalla ruota di Kittel, mentre da dietro emergevano Coquard e soprattutto Démare, con Greipel a presenziare poco convinto.
Ma in quegli istanti tutta l'attenzione era rivolta allo sforzo che Kittel stava profondendo sulla sua Giant. Violentandola, quasi, pur di raggiungere lo scatenato, resistentissimo Kristoff, e avendo anche la lucidità di capire che occorreva per un paio di pedalate mettersi in scia all'avversario, per poi rilanciare in maniera decisiva ai 100 metri. Detto fatto, Marcel non ha dato scampo al corridore della Katusha, ma ha dovuto sudare per superarlo solo nei metri finali. Visibile il disappunto di Kristoff, che per un po' aveva creduto che la magata stesse per riuscire, mentre Kittel ha festeggiato col fiatone la terza vittoria in quattro giorni di Tour.
Démare, che invece è appena al primo piazzamento in quattro tappe, ha conquistato un buon terzo posto, davanti a Sagan quarto (e lo slovacco tra i 6 e i 5 km dal traguardo si è ritrovato ad inseguire da solo il gruppo, in seguito a un guaio meccanico), Coquard quinto, Greipel sesto, Renshaw settimo e Van Poppel ottavo. Degna di menzione la presenza in top ten di Davide Cimolai, nono, e Daniel Oss, decimo (e già piazzato in identica posizione ieri). In particolare Cimolai, dopo un discreto Delfinato, potrà cercare di migliorarsi lavorando in proprio, dopo che il suo capitano di volata Sacha Modolo è uscito di scena.
Tornando un attimo su Kristoff, è bene ricordare che il ragazzo è tutt'altro che fermo sul pavé (anche se finora si è espresso meglio al Fiandre che alla Roubaix, dove ha un nono posto come best), e quindi magari domani potrebbe trovare il modo di riprendersi con gli interessi quello che oggi Kittel gli ha soffiato all'ultimo secondo. Se la vedrà, Kristoff, con alcuni maghi delle pietre (Cancellara, Terpstra, Vanmarcke, sol per fare i primi tre nomi che balzano all'occhio), in quella Ypres-Arenberg (155 km con 9 settori in pavé nella seconda metà della tappa) che si presenta come uno dei possibili snodi primari di questo Tour de France.