Giro d'Italia 2014: Finora un Quintana col fiato corto - Nairo, l'allergia ed oltre tre minuti da recuperare a Urán

Nairo, ¿qué pasa? Dopo tredici frazioni, cronosquadre compresa, il capitano della Movistar si trova in una posizione assai indigesta, nonché imprevista alla vigilia: la classifica piange, e il sesto posto attuale instilla diversi dubbi sulla possibilità che il colombiano sfili in rosa sulla magnifica Piazza Unità d'Italia a Trieste.

Sfumata oggi la possibilità di essere il primo escarabajo (per i meno avvezzi, il soprannome dei ciclisti colombiani) della storia ad indossare la maglia più rappresentativa del Giro ora Quintana paga già dal connazionale Urán 3'29". Nella crono odierna il boyacense ha progressivamente perso nei vari tratti intermedi: era 7° a Boscasso con 30" dal vincitore di tappa, quindi 14° ad Alba a 1'18" e infine 13° a Barolo con 2'41". Parametrando la prova con gli altri rivali come Evans, Kelderman, Majka e Pozzovivo la prestazione di Nairo Man è stata all'altezza delle aspettative: nei confronti dell'australiano si temeva di subire un gap anche maggiore rispetto ai 67" effettivamente accumulati.

Il capolavoro odierno di Urán ha però fatto saltare il banco: i quasi 4" persi al km sono un macigno pesantissimo che, sommati a quelli pagati sinora nelle tappe già affrontate, portano il distacco tra i due alla ragguardevole cifra di 209 secondi. Le tappe che ora verranno affrontate dalla carovana sono quelle più attese dallo scalatore ventiquattrenne: potenzialmente esiste lo spazio per recuperare ed azzerare il distacco dal capitano dell'Omega Pharma, considerate sia le caratteristiche del percorso sia quelle del forte ciclista andino. Tuttavia ci sono due aspetti da non sottovalutare del Quintana attuale, che lasciano dubbiosi sull'effettiva riuscita dell'operazione di rimonta.

Il problema principale riguarda lo stato di salute di Nairo: come si vociferava da alcuni giorni e come poi dichiarato nel dopo tappa odierno Quintana soffre per un'allergia di stagione, motivo per cui ha un forte mal di gola con produzione di catarro, elemento che, soprattutto per un atleta sotto sforzo, impedisce la corretta respirazione. Escludendo l'agevole tappa di domani il fine settimana prevede quattro ascese impegnative e, soprattutto, lunghe: uno sforzo prolungato fuori soglia è deleterio per chi si trova in queste condizioni, anche se il soggetto in questione ha delle caratteristiche fisiche ottimali.

Un secondo elemento di sfiducia nel piano di azzeramento del ritardo ha a che fare con i compagni di squadra del colombiano: se l'Omega Pharma ha messo in mostra non solo oggi degli eccellenti Gianluca Brambilla e Wouter Poels e se la BMC propone il miglior Steve Morabito di sempre affiancato dal solido Samuel Sánchez attuale, la Movistar si trova in una situazione diversa. Infatti il solo José Herrada sembra trovarsi in un discreto stato di forma, pur essendosi staccato sia a Montecopiolo che a Sestola.

Invece le prestazioni di Igor Antón, Eros Capecchi e Gorka Izagirre devono per forza di cose aumentare esponenzialmente per permettere al proprio capitano di coltivare il sogno rosa. Jonathan Castroviejo, oggi protagonista di una crono disputata ad andatura turistica, e il trio di acciaccati formato da Andrey Amador, Adriano Malori e Francisco Ventoso potranno anche loro essere utili come appoggio in eventuali attacchi del capitano, stanti comunque le difficoltà che stanno attraversando attualmente.

Per non vedere il bicchiere totalmente vuoto si può aggrapparsi ad una piccola fiammella di speranza: negli ultimi 55 giorni del calendario Quintana ha gareggiato solamente in 13 di questi, vale a dire le tappe del Giro sinora disputate. Gli allenamenti in patria di aprile, affrontati sempre al di sopra dei 3000 metri di altitudine, hanno sicuramente permesso al secondo del Tour 2013 di prepararsi con la giusta calma e con l'obiettivo di raggiungere il top della forma nella terza, durissima settimana.

Già dieci mesi fa sulle strade di Francia "el campesino" era risultato il migliore nell'ultimo terzo di gara, con il solo Joaquim Rodríguez capace di stare con lui. Per sperare che questo Giro sia finalmente una corsa combattuta e intrigante da seguire bisogna fare il tifo perché Nairo recuperi. Conoscendo la sua fierezza e il suo orgoglio, non sarà disposto a vedere qualcuno gioire al suo posto senza aver dato tutto. Anche se si tratta di un amico e connazionale.