Settimana Coppi e Bartali 2014: Il primo giorno è firmato Sky - A segno prima Ben Swift, poi il quartetto

La prima giornata della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali, come da tradizione divisa in due semitappe, è stata caratterizzata dal dominio delle maglie del Team Sky: al mattino il britannico Ben Swift, fresco di podio alla Milano-Sanremo, ha vinto in volata la prima frazione, al pomeriggio invece in quartetto composto da Dario Cataldo, Peter Kennaugh, Vasili Kiryienka e dallo stesso Ben Swift s'è imposto con buon margine nella replica dell'innovata cronometro a squadre testata per la prima volta l'anno scorso proprio su queste stesse strade.

In questi primi mesi di 2014 Ben Swift, 26 anni, sembra essersi lasciato alle spalle tutti i problemi fisici che lo hanno limitato negli ultimi anni: qualche bel risultato è arrivato ma tra cadute, operazioni e ricadute hanno grande fatica a trovare continuità e di mostrare completamente le sue potenzialità. Quest'anno aveva cominciato a farsi vedere già a Maiorca ma aveva trovato sulla sua strada un Sacha Modolo in stato di grazia, poi è arrivato il colpaccio con il terzo posto alla Milano-Sanremo che può averlo aiutato a sbloccarsi visto che oggi non s'è fatto sfuggire la possibilità di cogliere il primo successo stagionale e riassaporare il gusto della vittoria a 1 anno e 8 mesi dall'ultima volta.

La semitappa del mattina era di appena 99.5 chilometri con partenza e arrivo a Gatteo, ma proprio il chilometraggio ridotto e la presenza di due gran premi della montagna rendevano l'esito finale meno scontato di quanto ci potesse immaginare. Alla fine è stata volata ma il primo gruppo era composto da meno di 60 unità. Con un percorso simile bisognava stare molto attenti anche alla fuga da lontano che è partita in pianura ma solo dopo 37 chilometri: i protagonisti dell'attacco erano Duber Quintero (Colombia), Preben Van Hecke (Topsport Vlandereen), Takashi Miyazawa (Vini Fantini Nippo), Simone Antonini (Marchiol), Viesturs Luksevics (Amore&Vita), Mirko Tedeschi (Team Idea) ed Emanuel Kiserlovski (Meridiana); uno dei più pericolosi era proprio il colombiano Quintero che esattamente un mese fa aveva fatto tappa e maglia nella frazione inaugurale del Tour de Langwaki con una fuga da lontano.

I drappello dei 7 battistrada è arrivato fino a 2'35" di vantaggio sul gruppo che però è letteralmente esploso sulle due salite ravvicinate di Sogliano al Rubicone e di Torre di Massamanente: davanti hanno i fuggitivi si sono frazionati e gli ultimi superstiti sono stati raggiunti nel tratto finale di pianura verso Gatteo e l'unico ad aver mollato troppo presto per restare nella prima parte del plotone è stato il giapponese Miyazawa. Tra i corridori che si sono ritrovati ad inseguire nel secondo gruppo spiccavano i nomi di Elia Viviani e Simone Ponzi, ma con loro c'erano anche corridori come gli scalatori Diego Rosa e Isaac Bolivar (3° al Langkawi) o il velocista Michael Van Staeyen.

Negli ultimi chilometri abbiamo quindi assistito ad una bella da la Sky davanti e la Cannondale e la Topsport dietro: il ritardo degli inseguitori, che aveva toccato anche 1'30", era sceso fino a 22" a 5 chilometri dal traguardo ma a quel punto sono venute a mancare le forze per chiudere l'ultimo buco visto che in testa l'andatura è cresciuta ancora per la preparazione dello sprint. Visti i nomi di coloro che erano rimasti davanti la volata ovviamente non ha avuto storie, troppo superiore per tutti Ben Swift che, pilotato da Peter Kennaugh, ha preceduto di una lunghezza Manuele Mori e Damiano Caruso con Springers, Cecchin, Pasqualon, Barbin, lo stesso Kennaugh, Taborre e Busato a completare la top10. Per i primi inseguitori alla fine il distacco è stato di 53".

Al pomeriggio invece c'è stata la cronometro a squadre con tutti i team che hanno spezzato la squadra in due gruppi da quattro (per via di ritiri o uomini in meno fin dal via ci sono stati dei terzetti e anche due coppia) a fare ognuno la propria corsa. Il percorso era praticamente lo stesso dell'anno scorso anche se andava percorso in senso opposto: la dolce discesa è quindi diventata una leggera salita e con questo si spiega una differenza nei tempi superiore ai due minuti rispetto alla prova del 2013.

Il Team Sky ha vinto anche questa tappa schierando nella squadra A Dario Cataldo, Peter Kennaugh, Vasili Kiryienka e Ben Swift, arrivati tutti nel primo gruppo al mattino: un quartetto stellare con gente abituata a questo tipo di prove visto che ad esclusione del nostro Cataldo gli altri tre hanno avuto tutti un ottimo passato su pista nell'Inseguimento a Squadre. La Sky A ha quindi chiuso la prova in 15'30" precedendo di 15" la RusVelo B (Lagutin, Pozdnyakov, Pomoshnikov ed Ershow) che era partita per terza e che ha resistito con il miglior tempo fino a pochi minuti dalla conclusione della tappa.

Le posizione tra la terza e la sesta sono state occupate dai due team di Cannondale e Neri Sottoli: bravissimi in particolare Alberto Bettiol, Guillaume Boivin a Matej Mohoric (Cannondale B) che correndo in tre sono riusciti ad arrivare in terza posizione a 18" dalla Sky; stesso ritardo per la Neri Sottoli B che hanno preceduto di 3" i compagni di squadra e di 4" la Cannondale A. Solo 15° posto a 35" per la Lampre-Merida A di Diego Ulissi, uno dei favoriti per il successo finale vista la sua posizione di campione uscente, mentre l'Androni di Pellizotti ha perso 27": chiunque vorrà provare a schiodare gli Sky dalla vetta dovrà per forza attaccare a fondo domani sul circuito di Sogliano al Rubicone perché altrimenti l'impegnativa cronometro conclusiva potrebbe essere nuovamente favorevole al team britannico.