Mondiale 2013: Le dichiarazioni dei protagonisti

Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine del Campionato del Mondo Élite su strada 2013.

Rui Alberto Faria Da Costa da Conferenza Stampa
«Oggi ho realizzato un sogno. Non me ne rendo ancora conto, ma avrò tempo per realizzarlo. Onestamente non pensavo, stamattina, di poter vincere, ma quando nel finale ci siamo ritrovati in quattro, allora ho capito che potevo farcela. Sapevo che Rodríguez era il meno veloce in volata e avrebbe attaccato prima: io ho atteso il momento che reputavo migliore, così ho attaccato deciso e l'ho ripreso. Quando l'ho raggiunto mi ha detto di passare, ma io me ne son guardato bene: volevo tirare il fiato per la volata ed è andato tutto alla grande. Sono orgoglioso di quel che ho fatto, anche per il mio Paese»

Joaquim Rodríguez da Raisport
«Sembrava che potessi vincere, eravamo davanti in quattro con Valverde che era il più veloce. Sono partito e lui sarebbe dovuto stare alla ruota di chi si sarebbe riportato su di me. Quando ho visto arrivare Rui Costa da solo non ho capito bene la situazione. Sapevo che era più veloce di e e più fresco. È giovane ma ha già vinto delle belle corse. Alla fine è una delusione, anche perché il nome di Purito Rodríguez verrà accostato alle sconfitte. Perdo il Giro, perdo la Vuelta, perdo il Mondiale»

Filippo Pozzato da Raisport
«L'idea era quella di fare corsa dura, si faceva meno fatica a star davanti. Ci abbiamo provato, siamo stati un po' sfortunati con le cadute di Scarponi, Vincenzo e Paolini. Quando ho visto Paolini per terra sono andato un po' in panico... Facevamo la discesa regolari, poi acceleravamo sul pezzo in pianura e questo creava più selezione che non la salita. Vincenzo stava bene, ha detto che voleva giocare le sue carte nell'ultima parte della salita, era giusto che lo facesse. Io non son riuscito a tenere il gruppo di Cancellara e Sagan, ho scollinato a 3" da loro e poi hanno fatto la discesa forte. Via Salviati ho provato a farla forte, penso di essere arrivato a 40 metri da loro ma non sono riuscito a chiudere. Il pubblico è stato fantastico, L'Italia meritava questo Mondiale solo per il tifo che ha avuto. Dovevamo far la corsa e non subirla. Da domani ci accuseranno di avere attaccato troppo presto, consumato due uomini in quattro giri, però se Vincenzo non fosse caduto sarebbero cambiate molte cose. È un peccato per il Betto, un peccato per un Mondiale in Toscana, per il Ballero...».

Vincenzo Nibali da Raisport
«Oggi più che il cuore ci voleva anche un po' di fortuna. Dopo la caduta ho fatto un grande sforzo per rientrare, peccato perché la condizione era davvero buona e potevo avere un po' più di forze in più nel finale per fare la differenza in salita. Io nella morsa degli spagnoli Hanno perso, ha vinto Rui Costa, o no? Hanno corso male loro».

Giovanni Visconti da Raisport
«Non ho rimpianti, ho agito come dovevo, mi toccava fare quello a quel punto di gara. Abbiamo corso bene, la gara è uscita dura come volevamo. Ho provato a fare un'azione che favorisse i miei compagni dietro, che non erano obbligati a tirare.Ho dato il massimo, contrariamente a quanto accade quando c'è questo tempo in cui non vado, invece oggi andavo dappertutto. Nibali meritava almeno la medaglia. È caduto e ha complicato il suo finale di gara ma c'eravamo, quest'anno penso si possa parlare di una bella Italia».

Michele Scarponi da Raisport
«Abbiamo cercato di fare la selezione sulla salita di Fiesole, s'è cercato di fare del nostro meglio. Avrei preferito stare con Vincenzo per essere in due ed avere modo di supportarlo nel finale, ma lui ha preferito andare via da solo perché aveva grandi gambe, e insomma... C'è stata sfortuna per le cadute, siamo caduti tutti, ma anche il gruppo è stato sfortunato. È uscita una gara , sette ore sotto l'acqua con la pioggia non sono semplici. Avrei voluto attaccare e scremare il gruppo al penultimo Fiesole ma Vincenzo era caduto e proprio lì stava rientrando. Mi ha detto che aveva preso una bella botta ma che stava bene, così all'ultimo giro abbiamo pensato con Pippo (Pozzato, n.d.r.) di fare la salita bella forte per lanciarlo in un'azione. Dispiace perché ci credevamo».

Paolo Bettini da Raisport
«Sapevamo che intepretare un percorso così come abbiamo fatto noi era rischioso e si poteva cadere. Siamo caduti in momento in cui il caos era finito. È stata una giornata da leoni, i ragazzi sono stati dei leoni. Quando ho trovato Nibali in terra non credevo che potesse risalire in bici. Se non fosse caduto sarebbe magari arrivato con Joaquim Rodríguez. Forse avrebbe perso, ma lo sforzo fatto dopo una giornata così s'è sentito. Ad ogni modo preferisco ancora una medaglia di legno che aver perso come ha perso la Spagna, su questo non ci piove».