Tour de l'Avenir 2013: Fernández Andujar, colpo a sorpresa - Stacca tutti sulla Madeleine. Formolo ottimo 5°
- Tour de l'Avenir 2013 [1]
- Adam Yates [2]
- Alexis Gougeard [3]
- Asbjørn Kragh Andersen [4]
- Bakhtiyar Kozhatayev [5]
- Clément Chevrier [6]
- Davide Formolo [7]
- Davide Martinelli [8]
- Ever Alexander Rivera Guerrero [9]
- Gavin Mannion [10]
- Haritz Orbe Urrutia [11]
- Heiner Rodrigo Parra Bustamante [12]
- Juan Ernesto Chamorro Chitan [13]
- Julian Alaphilippe [14]
- Louis Vervaeke [15]
- Lukas Pöstlberger [16]
- Lukas Spengler [17]
- Merhawi Kudus Ghebremedhin [18]
- Nicky Van Der Lijke [19]
- Oskar Svendsen [20]
- Patrick Konrad [21]
- Rubén Fernández Andújar [22]
- Simon Yates [23]
- Vladislav Gorbunov [24]
- Pianeta giovani [25]
Tra i colombiani e gli altri favoriti per la vittoria finale è lo spagnolo che non ti aspetti a mettere una seria ipoteca per la vittoria al Tour de l'Avenir: Rubén Fernández Andujar, "navigato" neoprofessionista della Caja Rural di classe '91, ha staccato tutti e si è involato in perfetta solitudine verso il traguardo di St. François Longchamp, sulle rampe del terribile Col de la Madeleine.
La breve tappa odierna non ha detto moltissimo prima della salita, se non che Juan Ernesto Chamorro, uno dei favoriti per la vittoria finale, sarebbe finito fuori classifica. La caduta di ieri ha fatto più danni di quanto sembrasse in un primo momento, tant'è che Pöstlberger, Kragh Andersen, Spengler (Svizzera) e Gorbunov (Kazakistan) sono costretti a non partire, mentre Nicky Van Der Lijke si ritirerà strada facendo.
Anche oggi come ieri tanta fatica per far andare via la fuga, tant'è che la prima azione seria si vedrà al km 28, con dentro la maglia gialla Gougeard e Juan Ernesto Chamorro, voglioso di recuperare, oltre che il nostro Davide Martinelli. I 14 non riescono però a guadagnare e subito dopo accade qualcosa di inusuale: Chamorro, fino a poco prima in fuga, perde le ruote del gruppo sulle prime rampe prima del Col du Grand Cucheron, salita di prima categoria a 40 km dall'arrivo. Sarà l'inizio di un faticoso tira e molla che vedrà l'ormai ex-capitano della Colombia uscire di classifica, prendendo 15' all'arrivo.
Sulla salita non succede granché ed è lo spagnolo Orbe a scollinare per primo, allungando rispetto al plotone. Ed è qui che Julian Alaphilippe, uno dei corridori più attivi in questa corsa, si prodiga in un bello quanto velleitario attacco in discesa, terreno sul quale, si dice, abbia un talento innato. In breve Alaphilippe sorpassa Orbe e guadagna terreno, arrivando ai piedi dell'ascesa finale con 1'20" di vantaggio sul gruppo, dimezzato dalla prima ascesa.
Qui presto Alaphilippe si scioglie, con lui la maglia gialla Gougeard ed un corridore atteso come Rivera. I belgi tirano per chiudere su Alaphilippe, e come ciò avviene è Rubén Fernández, inaspettatamente, a lasciare la compagna ai -9 dall'arrivo. Una macchina schiacciasassi ed incrementa costantemente il suo vantaggio. Il giovane norvegese primo anno Oskar Svendsen si lancia all'inseguimento, non riuscendo a guadagnare più di tanto sul resto del gruppo, mentre un altro dei favoriti della vigilia, Vervaeke, si squaglia: al traguardo accuserà 11'.
Il vantaggio tocca quasi i 2' ed è solo un po' di vivacità tra gli otto uomini restanti nel gruppo principale che permette di ridurlo. Dopo Rubén Fernández bisognerà aspettare 1'38" prima di vedere arrivare Patrik Konrad, partito in contrattacco su Parra nell'ultimo chilometro. Un ottimo Adam Yates (mentre il gemello Simon pagherà dazio negli ultimi chilometri) chiude terzo a 1'42", su Parra e Formolo a 1'44".
Un ottimo Gavin Mannion chiude sesto a 1'46" nonostante le fatiche di ieri, mentre Oskar Svendesen deve chiudere settimo a 1'53" davanti all'atteso Kudus. Il kazako Kozhayatev a 1'59" chiude il gruppo dei big che son rimasti insieme dietro Fernández, mentre Chevrier, altro favorito atteso alla vigilia, accusa 4'36".
Si conclude quindi in maniera imprevista questa prima sfida alpina del Tour de l'Avenir, ovvero con una seria ipoteca da parte di un corridore che non ci si attendeva e che finora non aveva raccolto risultati di particolare rilievo in salita. Il vantaggio di Fernández Andujar sta soprattutto nella forma fisica, visto che lui ha avuto la possibilità di disputare (e concludere) il Giro di Portogallo, disputato in preparazione a questo evento.
La classifica sorride ai nostri colori, con Formolo terzo a 1'39" dietro Konrad a 1'30". Formolo che si conferma corridore solido e affidabile. Ora l'obiettivo della squadra azzurra, finita per il resto tutta abbondantemente fuori classifica, sarà portarlo sul podio: pensare alla vittoria finale, in questa situazione, sembra un po' utopistico.
L'appuntamento di domani non sarà un arrivo in salita ma nemmeno una tappa di totale riposo: sarà la frazione più breve, appena 78 km da Saint Gervais a Morzine, che prevede però due GPM, di cui il secondo, il Col Des Gets, di seconda categoria, si trova a -8 dall'arrivo. Un buon trampolino di lancio per qualsivoglia tipo di azione.