Volta a Portugal 2013: Tabella di Marque rispettata appieno - Crono e corsa allo spagnolo, delusione Rui Sousa
- Volta a Portugal em Bicicleta Liberty Seguros 2013 [1]
- Ceramica Flaminia - Fondriest 2013 [2]
- Efapel - Glassdrive 2013 [3]
- OFM - Quinta da Lixa 2013 [4]
- Alejandro Manuel Marque Porto [5]
- Andrea Manfredi [6]
- Daniel Eduardo Moreira Silva [7]
- Edgar Miguel Lemos Pinto [8]
- Gustavo César Veloso [9]
- Hernâni Brôco [10]
- Rui Miguel Sousa Barbosa [11]
- Uomini [12]
dal corrispondente
La delusione a Guarda, città di oltre 40mila abitanti nell'entroterra della regione del Centro, nonché sede della penultima tappa della Volta a Portugal, ieri era palpabile. Malgrado non fosse impresa facile, per Rui Miguel Sousa, difendere la sua maglia amarela nella cronometro decisiva della corsa a tappe portoghese, non erano pochi quelli che speravano in un miracolo che regalasse il successo a un atleta di casa, in quella che è l'edizione numero 75 della Volta, un'edizione quindi speciale e particolarmente sentita dai tifosi locali.
La cronometro di poco più di 35 km tra Sabugal e Guarda, con una leggera salita nell'ultimo tratto, ha visto invece il successo su tutta la linea dello spagnolo Alejandro Marque Porto, che pure difende i colori di una formazione lusitana (la OFM-Quinta da Lixa) e che ha preceduto di 36" il connazionale e compagno di squadra Gustavo César Veloso. Rui Sousa, beniamino di casa e leader della classifica generale fino alla partenza, ha chiuso la prova al terzo posto, staccato di 1'28", troppo rispetto ai soli 6" di vantaggio che aveva sul secondo (César Veloso) e ai 38" che avrebbe dovuto difendere da Marque (che alla partenza era quarto).
Ieri David Blanco (vincitore di ben cinque Volta, record assoluto, l'ultima lo scorso anno), ora commentatore per un giornale sportivo portoghese, prevedeva che a giocarsi la vittoria sarebbero stati i primi 6 della generale (i tre citati più Broco terzo, Moreira quinto e Lemos sesto), ma già sapeva che «non sarà facile per Rui Sousa difendere i pochi secondi di vantaggio contro corridori come César Veloso e Marque, molto più adatti di lui in questo tipo di prove». L'ex campione spagnolo è stato facile profeta, e dopo la tappa si è pure commosso abbracciando il vincitore Marque, suo caro amico.
I padroni di casa avevano invece poco da festeggiare, in primis Rui Sousa, che già dopo la tappa di venerdì, chiusa al secondo posto all'arrivo di Alto da Torre, aveva previsto di che morte sarebbe dovuto morire, non riuscendo a gioire fino in fondo per la conquista della maglia di leader: nella sua espressione si percepiva l'amarezza per non essere riuscito a conquistare quei secondi di vantaggio fondamentali per chi, come lui, non è un passista e nella cronometro avrebbe dovuto pensare a difendersi. Per la quarta volta, tra l'altro, il corridore della Efapel chiuderà la Volta al terzo posto della generale dopo aver fatto secondo all'Alto da Torre: è già successo nel 2002 e ora sta diventando un'abitudine, visto che tale risultato si è ripetuto nel 2011 e nel 2012 prima di quest'anno. Se non è una cabala infausta questa...
Alla fine Alejandro Marque Porto, esperto 32enne di Pontevedra, con la vittoria di tappa e quella totale centra l'affermazione più importante di un'intera carriera spesa nel circuito Continental portoghese. Sarà la passerella conclusiva di oggi (130 km attorno a Viseu) ad apporre il sigillo al suo trionfo, ottenuto con appena 4" di vantaggio su César Veloso, secondo della generale, mentre Rui Sousa porterà a casa 50" di distacco dallo spagnolo; e mentre il primo italiano della classifica, Andrea Manfredi della Flaminia, è 40esimo a quasi un'ora di ritardo dal vincitore. Che non è portoghese, come speravano tifosi e anche organizzatori, ma che ha tutta la legittimazione a fregiarsi oggi del titolo di campione della "Bodas de Diamante", come è stata definita la Volta 2013.