Tour de Pologne 2013: Ulissi, che piglio! Vola a Campiglio - A Diego tappa e maglia. Nibali e Wiggins a oltre 9'

Diego Ulissi è un corridore tanto caruccio, tanto bravino, ma di cui - non si capisce perché - si parla sempre troppo poco. E dire che il toscano di Cecina è pure nel giro della Nazionale, non vince in modo esagerato ma si piazza con buona costanza, sa correre e vuole crescere. Fino a stamane nella stagione 2013 aveva ottenuto solo la vittoria di Sogliano al Rubicone alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali, con tanto di classifica finale della corsa.

E c'era però il 13° posto alla Freccia Vallone ed il promettente 20° posto alla Liegi, un Bayern-Rundfahrt chiuso al 6° posto senza mai uscire dai primi sette, una bella 11a piazza al Giro di Svizzera, in quel di Crans-Montana.

Oggi al Giro di Polonia Ulissi ha vinto in un luogo mitico per il ciclismo e che purtroppo negli ultimi giorni è tornato a far parlare di sé per questioni che non hanno a vedere nulla con le prestazioni sportive in sé e per sé: Madonna di Campiglio.

Tiene bene il passo dei migliori (cosa che non hanno fatto Urán, Wiggins e nemmeno Nibali) e nel finale lancia una volata. Troppo lunga, con il rapporto troppo duro? No, semplicemente troppo tutto per la concorrenza, lasciata a diverse bici di distanza.

Il 70° Tour de Pologne prende il via da Rovereto, squadre da sei ed abbuoni (di 30", 20" e 10") ai tre corridori più combattivi in ogni tappa. Esperimenti e nulla più. Va via subito una fuga con Matysiak, Pauwels, Van der Sande, Rowe, Agnoli, Huzarski e Duque.

Al primo sprint intermedio posto a Trento Duque precede Van der Sande e Pauwels. Sopraggiunge anche Pinotti, con il BMC che si piazza 3° al secondo traguardo volante dietro a Huzarski e Cedric Pineau.

Il gruppo è lontano, a 8'45". Il gruppone si spezza e davanti restano in quattro: davanti restano solo Huzarski, Pauwels, Cédric Pineau e Pinotti, con un vantaggio che rasenta i 9'.

Al TV speciale Pineau precede Pauwels ed Huzarski ma il vantaggio si dimezza: il secondo gruppo inseguitore è a 4'18", il plotone principale a 7' e rotti. Huzarski è uno tra i più attivi ed infatti è il primo a transitare sul Passo del Durone: dietro al polacco della NetApp-Endura troviamo Serge Pauwels e Cedric Pineau. Proprio Pauwels ed Huzarski restano in testa nell'altopiano che porta a Pinzolo, e di lì ai 13 km di salita finale.

Tira la Cannondale, apparentemente per Ivan Basso, ed infatti il vantaggio dei due battistrada cala a poco a poco. A Pinzolo hanno soltanto 1'15", poi inizia la salita e gli accordi si rompono: Pauwels allunga, Huzarski non tiene il ritmo del portacolori dell'Omega Pharma Quick Step.

Non impiegano molto, i Cannondale, a riprendere il polacco, mentre Pauwels viene riacciuffato grazie ad un bellissimo allungo del colombiano (un altro!) Cayetano Sarmiento. La corsa esplode, si stacca Wiggins, come ci si poteva aspettare; un po' meno attesa la deriva di Vincenzo Nibali, imitato da Rigoberto Urán.

In testa allungano Marczynski, Valls e Howes, presto ripresi, ed allora è Pieter Weening a contrattaccare. Resta in testa per un po', l'olandese dell'Orica-GreenEDGE, e sono in molti a provare l'allungo: prima Henao, con Rebellin e Pozzovivo, ma chi è più deciso di loro è un altro terzetto formato da Chris Anker Sørensen, Eros Capecchi e Robert Kiserlovski. Solo i primi due si portano ai -4 km su Weening, che tuttavia riprova l'allungo anche una volta entrato a Madonna di Campiglio.

Allungo che pare buono, buonissimo, ma il gruppo non gli lascia margine. Lo riprendono sul traguardo ed è lì che ha inizio la bellissima progressione di Diego Ulissi. Alle sue spalle, ma molto alle sue spalle, Darwin Atapuma, che domani sul Pordoi potrebbe rivincere (già s'impose qui al Giro del Trentino 2012) e Rafal Majka, realtà polacca, altro che promessa.

Ivan Basso non può essere deluso anche se è preceduto da Eros Capecchi al 4° posto. Dietro al varesino della Cannondale Domenico Pozzovivo e Jon Izagirre, quindi Alex Howes, Ben Hermans e Pieter Weening, 10°. Mentre Davide Rebellin chiude 15°, ma con il primo gruppo, il distacco di Vincenzo Nibali è pesante: il messinese paga infatti ad Ulissi 9'13", così come Wiggins, mentre va leggermente meglio a Rigoberto Urán, che paga "solo" 6'19".

Ulissi è logicamente la prima maglia gialla del Tour de Pologne e domani dovrà già difenderla con le unghie e con i denti. Nei 206 km che separano Marilleva dal Passo Pordoi i corridori dovranno scalare prima dell'erta finale il Passo di Pampeago ed il Passo Costalunga, due 1a categoria mica da ridere. Possibili stravolgimenti della classifica sono dietro l'angolo anche se quest'Ulissi tanto caruccio e tanto bravino, con il mirino puntato su Firenze, non pare facilmente battibile.