Tour de France 2013: Kittel se la ride anche di sera - Sui Campi Elisi la quarta vittoria. Roberto Ferrari 5°

Bastia, Saint Malo, Tours e Parigi: il Tour de France era iniziato nel segno di Marcel Kittel e oggi s'è chiuso nuovamente con un successo del velocista tedesco della Argos-Shimano, quarto centro di questa edizione. L'anno scorso la Grande Boucle di Kittel era terminata dopo appena cinque giorni ma in quei giorni la sua reputazione era ancora di un bravo sprinter ma non ancora in grado di lottare con costanza contro tutti i più forti: in questo 2013 è arrivata la svolta e questo Tour de France è stata la vera consacrazione di questo 25enne di Arnstadt.

Come da tradizione quest'ultima tappa è iniziata con una lunga passerella molto rilassata tra brindisi e fotografie di rito, inframezzate anche da qualche piccolo scherzo e tante risate. Dopo una sessantina di chilometri, però, s'è entrare in Parigi e qui è stata corsa vera ed abbiamo assistito anche ad una frazione piuttosto animata sebbene alla fine non si sia sfuggiti all'esito di una volata di gruppo. La Sky è entrata per prima sui Campi Elisi ed è stata significati la scelta di Chris Froome di mandare avanti in prima posizione il proprio compagno ed amico Richie Porte: il tasmaniano è stato il gregario migliore in montagna e pur senza essere riuscito a vincere una tappa s'è potuto togliere questa bellissima soddisfazione.

I primi scatti sono arrivati a circa 55 chilometri dal traguardo ma solo dopo una foratura di Cavendish è partita una fuga: a 50 km dall'arrivo si sono sganciati Meyer, El Fares, Millar e Flecha con quest'ultimi due che sullo slancio sono rimasti da soli in testa. Millar e Flecha sono riusciti a conquistare un vantaggio massimo di circa 30" mentre alle loro spalle tra timidi tentativi di contrattacco s'è visto anche Cadel Evans. Purtroppo per la Vacansoleil, proprio mentre Flecha era davanti, c'è stato il ritiro di Lieuwe Westra quando mancavano appena 38 km al termine del 100° Tour de France: l'olandese stava male da alcuni giorni, oggi le sue condizioni erano peggiorate e non è riuscito a tenere il ritmo di un gruppo lanciatissimo. Era dal 1977 che un corridore non si ritirava all'ultimo giorno del Tour, in quell'anno quest'amaro destino toccò a Joseph Bruyère.

David Millar ha tentato quindi un assolo ma a 20 chilometri dall'arrivo le carte si sono nuovamente rimescolate: dal gruppo s'è mosso Roy e poco dopo s'è formata una nuova fuga con Bram Tankink, Alejandro Valverde ed il nostro Manuel Quinziato. Davvero insolito vedere uno dei primi 10 della classifica generale muoversi in una tappa come questa e molto bravo è stato anche il trentino Quinziato che ha dovuto lavorare molto per i compagni in questo Tour, senza però che la BMC ottenesse risultati degni di nota. Questo terzetto è arrivato ad avere in vantaggio di 21" ma ovviamente Omega Pharma e Argos hanno fatto buona guardia.

Il gruppo è tornato compatto proprio all'inizio dell'ultimo giro, a 6500 metri dal finale. Nell'ultima tornata s'è visto in testa anche Alberto Contador che ha provato a ricambiare i favori di tre settimane facendo una bella tirata per il treno di Bennati. Alla fine però è stata l'omega Pharma a mettersi davanti in blocco con un treno spettacolare che prevedeva nell'ordine Terpstra, Chavanel, Martin, Kwiatkowski, Trentin, Steegmans e quindi Cavendish: a scompigliare i piani dello squadrone belga ci ha pensato Fabio Sabatini che s'è inserito tra Trentin e Steegmans nel tentativo di aiutare Sagan; nel momento in cui Trentin s'è accorto di non avere un compagno di squadra in scia la velocità è calata leggermente e lì sono spuntate Argos e Lotto.

Un gran lavoro l'ha fatto proprio la Argos con Koen De Kort che è entrato in testa nell'ultima curva con Kittel a ruota ed arrivati sui Campi Elisi il tedesco è partito lungo con una splendida accelerazione: Greipel che era in scia non è riuscito a rispondere, Cavendish, che aveva vinto le ultime quattro volate qui, era poco dietro e anche lui s'è dovuto piegare. Kittel non ha neanche avuto bisogno del colpo di reni e s'è imposto proprio davanti a Greipel, Cavendish e Sagan nell'ordine. Roberto Ferrari ha chiuso con un altro quinto posto, un altro buon piazzamento per il corridore della Lampre che al Giro era rimasto molto sotto le attese e al Tour non è andato male contro tutti i più forti al mondo; per gli italiani è arrivato anche il nono posto di Daniele Bennati. Qualche secondo più indietro, 53" per la precisione, è arrivata in parata la Sky: tutti a braccia alzate per festeggiare il primo successo di Chris Froome.