Le dichiarazioni dei protagonisti al termine della dodicesima tappa del Tour de France.
Marcel Kittel (Argos-Shimano)da Raisport
«Ci siamo giocati tutti negli ultimi metri. È stato bellissimo, sto andando bene, la squadra è stata fantastica. La vittoria di oggi ha soprattutto un grande significato per me. Per il ciclismo tedesco è un gran momento, dedico questa vittoria alla squadra e a tutti quelli che hanno lottato semplicemente per arrivare alla fine. Un mio compagno, Veelers, a fine tappa era in lacrime adoro questa squadra».
Christopher Froome (Team Sky)da Raisport
«Sentivo nelle gambe lo sforzo di ieri ma poi più andavamo avanti, più stavo bene. Ogggi è andata meglio del previsto, al Tour non ci sono tappe facili né rilassanti. Su Kittel che dire... È stato bravissimo, ha ottenuto una grande vittoria, è uno ddei più grandi velocisti al mondo».
Roberto Ferrari (Lampre-Merida)da Comunicato Stampa
«Oggi è stato un finale tiratissimo, stavo bene ho fatto tutto al meglio negli ultimi metri, poi mi sono mancate un po' le gambe ma è un buon 5° posto. Kittel è il più forte, Cavendish magari è un po' stordito dalle polemiche ma tutti i giorni sono là a giocarsela per poco».
Davide Cimolai (Lampre-Merida)da Raisport
«C'è stata una caduta nel finale, una cosa che può capitare in quei momenti. Mi dispiace perché potevo essere d'aiuto a Ferrari negli ultimi 2 km. È successo che mi sono caduti davanti, si son toccati, io ho provato a frenare ma mi son venuti addosso da dietro».
Peter Sagan (Cannondale)da Raisport
«Un altro giorno è andato, oggi c'è stata un po' di sfortuna: chi è caduto, ma le volate sono così. Ero sulle ruote giuste, ma con Kittel e Cavendish... Vediamo cosa succede nella terza settimana. Ieri i velocisti hanno fatto una crono normale ed io a tutta e s'è sentito, forse. Al Tour vengono tutti per far bene, d'altronde».
Pierre Rolland (Europcar)da Raisport
«Da tempo non ci sono vittorie francesi al Tour, è vero, ma per questo non penso di dover avere il peso di una nazione su spalle. Abbiamo dei velocisti che aiuteranno a sbloccare il nostro movimento. Per quanto mi riguarda spero che le gambe reggano per le tappe alpine. Saranno le gambe a decidere se andrò bene o meno, le gambe parleranno da sole».