Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della prima tappa del Tour de France.
Marcel Kittel (Argos-Shimano)da Raisport
«Ho sentito che è successo un incidente, non è stata una vittoria semplice per me ma molto bella. Devo ringraziare tutto il team che mi ha protetto, vestire la maglia gialla è un sogno che si realizza. Nel finale ero molto concentrato, ho visto che alcuni dei miei avversari sono caduti, nella volata non sapevo benissimo come muovermi. Una volta però che ho trovato lo spazio è andata bene. Del possibile finale ai -3? No, non sapevo niente. A causa di un bus bloccato sotto all'arrivo? Veramente?»
«Con la caduta è cambiato tutto, peccato perché eravamo messi benissimo. Alla fine è andata che Cavendish non riusciva a rientrare e così mi sono giocato le mie possibilità. Kittel era troppo veloce per me, io sono partito lunghissimo, perché ad un certo punto, quando ero secondo, si sono fermati. Ho cercato la giocata a sorpresa e tutto sommato un 5° posto nella prima tappa del TOur non è poi così male...».
Roberto Ferrari (Lampre-Merida) da Comunicato Stampa
«Appena si è accesa la battaglia nel finale e si è alzato il ritmo, la situazione si è fatta complicata, con tutti i corridori smaniosi di pedalare nelle prime posizioni. La caduta è avvenuta in un tratto nel quale si viaggiava ad alta velocità: ho fatto un gran numero a evitare di travolgere chi mi è caduto davanti, ma un corridore da dietro non ha frenato e mi ha tamponata a tutta velocità, catapultandomi in avanti. Non mi sono fatto nulla, è già un buon risultato. Resta comunque il rammarico di aver perso un’occasione quasi irripetibile».
«Ci hanno comunicato per radio che la corsa si sarebbe conclusa ai -3 km, quindi ci siamo organizzati per questa soluzione. La situazione si è fatta complicata, con necessità di reazione istantanea, quando una nuova comunicazione ci ha informato del ripristino del traguardo originale. In quel momento, è avvenuta anche la caduta: l’ho evitata per pochissimo».
«Ho sentito che è successo un incidente, non è stata una vittoria semplice per me ma molto bella. Devo ringraziare tutto il team che mi ha protetto, vestire la maglia gialla è un sogno che si realizza. Nel finale ero molto concentrato, ho visto che alcuni dei miei avversari sono caduti, nella volata non sapevo benissimo come muovermi. Una volta però che ho trovato lo spazio è andata bene. Del possibile finale ai -3? No, non sapevo niente. A causa di un bus bloccato sotto all'arrivo? Veramente?»
«Con la caduta è cambiato tutto, peccato perché eravamo messi benissimo. Alla fine è andata che Cavendish non riusciva a rientrare e così mi sono giocato le mie possibilità. Kittel era troppo veloce per me, io sono partito lunghissimo, perché ad un certo punto, quando ero secondo, si sono fermati. Ho cercato la giocata a sorpresa e tutto sommato un 5° posto nella prima tappa del TOur non è poi così male...».
«Appena si è accesa la battaglia nel finale e si è alzato il ritmo, la situazione si è fatta complicata, con tutti i corridori smaniosi di pedalare nelle prime posizioni. La caduta è avvenuta in un tratto nel quale si viaggiava ad alta velocità: ho fatto un gran numero a evitare di travolgere chi mi è caduto davanti, ma un corridore da dietro non ha frenato e mi ha tamponata a tutta velocità, catapultandomi in avanti. Non mi sono fatto nulla, è già un buon risultato. Resta comunque il rammarico di aver perso un’occasione quasi irripetibile».
«Ci hanno comunicato per radio che la corsa si sarebbe conclusa ai -3 km, quindi ci siamo organizzati per questa soluzione. La situazione si è fatta complicata, con necessità di reazione istantanea, quando una nuova comunicazione ci ha informato del ripristino del traguardo originale. In quel momento, è avvenuta anche la caduta: l’ho evitata per pochissimo».