Giro di Svizzera 2013: Altro che Quinto, Cameron primo! - A Meyer su Terpstra la ventosa crono d'apertura
- Tour de Suisse 2013 [1]
- Orica - GreenEDGE 2013 [2]
- Alex Rasmussen [3]
- Andreas Klöden [4]
- Andy Schleck [5]
- Bauke Mollema [6]
- Cameron Meyer [7]
- Damiano Caruso [8]
- Daniel Martin [9]
- Diego Ulissi [10]
- Domenico Pozzovivo [11]
- Fabian Cancellara [12]
- Giovanni Visconti [13]
- Gorka Verdugo Marcotegui [14]
- Heinrich Haussler [15]
- Igor Antón Hernández [16]
- Janez Brajkovic [17]
- Jean-Christophe Péraud [18]
- Matteo Tosatto [19]
- Maxime Monfort [20]
- Michael Albasini [21]
- Michel Koch [22]
- Michele Scarponi [23]
- Moreno Moser [24]
- Nicolas Roche [25]
- Niki Terpstra [26]
- Peter Sagan [27]
- Peter Velits [28]
- Philippe Gilbert [29]
- Reto Hollenstein [30]
- Roman Kreuziger [31]
- Rui Alberto Faria da Costa [32]
- Ryder Hesjedal [33]
- Simon Spilak [34]
- Tejay Van Garderen [35]
- Thibaut Pinot [36]
- Uomini [37]
Che il vento nelle valli tra le montagne possa avere un'influenza sullo svolgimento delle gare ciclistiche, lo sanno tutti; in relazione alle cronometro, poi, tale agente atmosferico diventa un vero e proprio elemento dirimente, perché non gareggiando tutti i corridori contemporaneamente, a seconda del momento in cui si parte si può beneficiare o meno di una spinta supplementare; o, viceversa, ci si può scontrare contro correnti avverse mentre magari un avversario partito un'ora prima ha fatto la sua prova in un clima di meriggiare pallido assorto, insomma, per usare termini meno poetici, in completa tranquillità.
La crono d'apertura del Giro di Svizzera 2013, praticamente un prologo di 8 km quasi completamente piatti, ha avuto proprio un andamento corrispondente a quanto scritto sopra: fino a un certo punto il vento era moderato, e tutto s'è svolto secondo copione, con miglior tempo fatto segnare da Cameron Meyer, valente giovanotto d'Australia che nella specialità eccelle, e che ha valide ambizioni per un futuro da protagonista. Quindi, intorno alle 15, ecco alzarsi le citate correnti, contrarie nel tratto aperto della prima fase della crono: aperto perché esposto da tutti i lati, del resto si correva in parte sull'aeroporto di Quinto, quindi si comprende bene la portata delle folate (e poi lo sanno tutti che gli aeroporti sono in genere i luoghi più ventosi della terra...).
Da lì in avanti, non c'è stato un cronoman che abbia potuto e saputo far meglio di Cameron, e degli altri che erano partiti presto: eclatante il caso dell'eroe di casa, Fabian Cancellara, partito alle 15.31 e capace di andare non oltre la 16esima posizione, quando era chiaro alla vigilia che fosse proprio lui l'uomo da battere. Curioso che il capitano della RadioShack abbia fatto segnare lo stesso tempo del grande rivale delle classiche Philippe Gilbert (10'01", a 22" da Meyer), partito un'ora e dieci minuti prima.
Ma allora guardiamo l'ordine d'arrivo, pieno di presenze inattese alle spalle di Meyer (che era comunque accreditato di ottime possibilità, e che ha fatto segnare il tempo di 9'39"): l'ottimo Terpstra ha chiuso al secondo posto a 10" da Cameron, quindi troviamo Haussler (terzo a 14"), Alex Rasmussen (quarto a 15), Verdugo e Hollenstein (a seguire a 16"), Michel Koch a 18, e un bel terzetto a 19", con Peter Velits, il redivivo (dopo il Giro) Hesjedal e un Tosatto supersonico soprattutto nella prima metà di tappa (tant'è vero che ha fatto segnare il miglior intertempo dopo 3.4 km).
Appena fuori dalla top ten Giovanni Visconti, a 21" da Meyer, dopodiché possiamo andare a fare una scansione degli uomini di classifica (o presunti tali), riportando per ognuno il ritardo: Monfort paga 25", Pinot 32, Albasini 34, Roche 37, il campione uscente Rui Costa 40, Mollema 41, Brajkovic 42, Klöden 43, Kreuziger e Pozzovivo 44, Péraud e Van Garderen 45, Ulissi 46, Damiano Caruso 50, Daniel Martin 58, Scarponi un minuto tondo, Schleck 1'06", Spilak 1'07", Antón 1'13". Da segnalare poi le prestazioni di Sagan (40esimo a 35" da Cameron) e Moser (45esimo a 37).
La classifica - ovviamente identica all'ordine d'arrivo - muterà profondamente già domani, sull'arrivo in quota di Crans Montana. In teoria si dovrebbe scalare, nella seconda tappa, anche il Nüfenenpass in avvio, ma le forti nevicate delle scorse settimane impediscono che si percorra il tracciato originario. Si dovrebbe prendere il via da Ulrichen (subito a fine discesa dal Nüfenen), mentre i 15 km dell'ascesa che porta al traguardo sono confermati. Vedremo se Meyer sarà in grado di difendere la leadership dal prevedibile assalto dei tanti che ambiscono a un posto al sole in Svizzera. Il 25enne della Orica potrebbe peraltro farcela, visto che già in passato ha mostrato interessanti prospettive per quel che riguarda le gare a tappe. Questo Tour de Suisse gli servirà proprio per fare un punto della situazione sui suoi progressi in tema di fondo e di tenuta in salita.