Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della settima tappa del Giro d'Italia.
Vincenzo Nibali (Astana)da Raisport
«Non me l'aspettavo nemmeno io una tappa così. Sono scattato in discesa perché volevo guadagnare qualcosa in vista della crono di domani, e qualcosa l'ho guadagnato. Certo, se non finivo per terra era meglio».
Adam Hansen (Lotto-Belisol)da Raisport
«È la gioia più grande della mia vita! Volevo vincere una tappa in questa corsa, in più domani è il mio compleanno, quindi posso dire di essermi fatto un bel regalo. È stato fantastico passare per primo sotto la linea del traguardo, un'emozione unica. Non pensavo potesse mai accadere qui».
Beñat Intxausti (Team Movistar)da Raisport
«È stata una tappa dura, la squadra però ha lavorato perfettamente ed io sono grato ai miei compagni per la gara che hanno fatto. Ora ho la maglia rosa, devo difenderla e domani c'è una cronometro lunga e dura, con tanti specialisti, in primis Wiggins, sarà complicato. Dedico la maglia rosa al mio amico Xavier Tondo ed a mio nonno: loro di sicuro sono le due persone più felici per me adesso».
«Siamo alla fine di una giornata dura, basta solo osservare il meteo ed è detto tutto. Per me in più questa è stata una giornata no sin da subito ma la prendo con filosofia, sono al Giro, non ha senso arrabbiarmi. Non è sempre domenica, cercherò di rifarmi più avanti visto che il Giro è ancora lungo. Che corridore sono? Ancora non ho ben capito se sono più da corse a tappe o più velocista. La velocità ce l'ho, non ho ancora capito in cosa mi converrebbe specializzarmi ma spero di avere delle risposte a fine Giro».
Rafal Majka (Saxo-Tinkoff)da Raisport
«Ho la maglia bianca e sono molto contento, anche perché questo è il mio primo Giro d'Italia. Sul bagnato non è stato semplice oggi, con quelle pendenze e la pioggia mi sono visto costretto a pedalare sempre sulla sella, eppure sono arrivato con i primi. Il mio sogno è tenere la maglia bianca fino a Brescia ma già domani avrò difficoltà nella crono. Per me sarà difficile ma spero tanto di fare bene».
Giovanni Visconti (Team Movistar)da Raisport
«Anche oggi per me è stata una giornata no. Ho risentito delle botte prese ieri, ho tenuto duro per poco ed ora punto tutto sulla tappa di Firenze, che arriva vicino a casa mia. Come squadra siamo soddisfatti per la maglia rosa che ha preso Beñat in una tappa dura, in cui la pioggia ha cambiato tutto, specie nel finale. Per ni quindi va benissimo così, siamo felici».
«Tappa complicata, resa per me più agevole dalla vicinanza di ottimi compagni di squadra: averne così tanti al mio fianco nei momenti cruciali della corsa è stato davvero un grande vantaggio. Abbiamo saputo controllare la situazione, non cercando di strafare anche per evitare cadute. Un corridore come Stortoni, in grande forma, oggi ha fatto una grande gara. Detto questo, bisogna anche considerare che il solo uomo di classifica ad aver accusato ritardo è stato Wiggins, per il resto la situazione è rimasta invariata e non ho recuperato secondi su altri avversari. Spiace tanto dover rinunciare a Cattaneo nelle prossime gare, una perdita davvero pesante».
«Arrivavamo in Abruzzo, la squadra ha gli sponsor abruzzesi, ci tenevamo a far bene e abbiamo dato il masssimo. Abbiamo ottenuto un ottimo risultato e da domani inizia la seconda parte di Giro. Ci sono tante montagne da qui a Brescia ma se dovessi pronunciarmi su un favorito per la vittoria finale non saprei. Hesjedal, Nibali, ma ci sono anche Evans, Scarponi e ancora Wiggins, anche se oggi è stato bloccato dalla paura dopo la caduta. Per quanto mi riguarda dopo 14 Giri ho voluto correre quest'ultimo, a 40 anni, godendomi ogni singola sfacettatura, divertendomi, visto che nei precedenti ero sempre molto stressato da impegni di classifica».
«Non me l'aspettavo nemmeno io una tappa così. Sono scattato in discesa perché volevo guadagnare qualcosa in vista della crono di domani, e qualcosa l'ho guadagnato. Certo, se non finivo per terra era meglio».
«È la gioia più grande della mia vita! Volevo vincere una tappa in questa corsa, in più domani è il mio compleanno, quindi posso dire di essermi fatto un bel regalo. È stato fantastico passare per primo sotto la linea del traguardo, un'emozione unica. Non pensavo potesse mai accadere qui».
«È stata una tappa dura, la squadra però ha lavorato perfettamente ed io sono grato ai miei compagni per la gara che hanno fatto. Ora ho la maglia rosa, devo difenderla e domani c'è una cronometro lunga e dura, con tanti specialisti, in primis Wiggins, sarà complicato. Dedico la maglia rosa al mio amico Xavier Tondo ed a mio nonno: loro di sicuro sono le due persone più felici per me adesso».
«Siamo alla fine di una giornata dura, basta solo osservare il meteo ed è detto tutto. Per me in più questa è stata una giornata no sin da subito ma la prendo con filosofia, sono al Giro, non ha senso arrabbiarmi. Non è sempre domenica, cercherò di rifarmi più avanti visto che il Giro è ancora lungo. Che corridore sono? Ancora non ho ben capito se sono più da corse a tappe o più velocista. La velocità ce l'ho, non ho ancora capito in cosa mi converrebbe specializzarmi ma spero di avere delle risposte a fine Giro».
«Ho la maglia bianca e sono molto contento, anche perché questo è il mio primo Giro d'Italia. Sul bagnato non è stato semplice oggi, con quelle pendenze e la pioggia mi sono visto costretto a pedalare sempre sulla sella, eppure sono arrivato con i primi. Il mio sogno è tenere la maglia bianca fino a Brescia ma già domani avrò difficoltà nella crono. Per me sarà difficile ma spero tanto di fare bene».
«Anche oggi per me è stata una giornata no. Ho risentito delle botte prese ieri, ho tenuto duro per poco ed ora punto tutto sulla tappa di Firenze, che arriva vicino a casa mia. Come squadra siamo soddisfatti per la maglia rosa che ha preso Beñat in una tappa dura, in cui la pioggia ha cambiato tutto, specie nel finale. Per ni quindi va benissimo così, siamo felici».
«Tappa complicata, resa per me più agevole dalla vicinanza di ottimi compagni di squadra: averne così tanti al mio fianco nei momenti cruciali della corsa è stato davvero un grande vantaggio. Abbiamo saputo controllare la situazione, non cercando di strafare anche per evitare cadute. Un corridore come Stortoni, in grande forma, oggi ha fatto una grande gara. Detto questo, bisogna anche considerare che il solo uomo di classifica ad aver accusato ritardo è stato Wiggins, per il resto la situazione è rimasta invariata e non ho recuperato secondi su altri avversari. Spiace tanto dover rinunciare a Cattaneo nelle prossime gare, una perdita davvero pesante».
«Arrivavamo in Abruzzo, la squadra ha gli sponsor abruzzesi, ci tenevamo a far bene e abbiamo dato il masssimo. Abbiamo ottenuto un ottimo risultato e da domani inizia la seconda parte di Giro. Ci sono tante montagne da qui a Brescia ma se dovessi pronunciarmi su un favorito per la vittoria finale non saprei. Hesjedal, Nibali, ma ci sono anche Evans, Scarponi e ancora Wiggins, anche se oggi è stato bloccato dalla paura dopo la caduta. Per quanto mi riguarda dopo 14 Giri ho voluto correre quest'ultimo, a 40 anni, godendomi ogni singola sfacettatura, divertendomi, visto che nei precedenti ero sempre molto stressato da impegni di classifica».