L'intervista: La lunga strada verso casa - Sonny Colbrelli e un Giro che finisce nella sua Brescia
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Per il secondo anno consecutivo Sonny Colbrelli si schiera al via della partenza del Giro d'Italia: l'anno scorso da neoprofessionista riuscì ad arrivare a Milano in 100a posizione con una top10 nella tappa di Cervere. Dopo un avvio di stagione internazionale tra Argentina, Qatar, Oman, Belgio, Olanda, Francia e Turchia, il corridore della Bardiani-CSF Inox è quindi atteso da tre settimane in Italia che lo condurranno da Napoli fino alla sua Brescia.
L'arrivo a Brescia è un motivo in più per far bene nella corsa rosa. In che condizione arrivi a questo importante appuntamento?
«Le sensazioni sono buone. Mi sono piazzato in un paio di tappe in Turchia e sono soddisfatto per come ci siamo comportati sia io che tutta la squadra. Si va al Giro per ben figurare a livello di squadra e siamo tutti pronti per provare a portare a casa una vittoria. In modo particolare io sento molto questo Giro perché si arriva a Brescia ma prima ci sono 20 tappe da affrontare. Meglio non pensarci».
In questo 2013 hai corso tantissimo ottenendo buoni piazzamenti. Sembra che tutto vada bene e che manchi solo una vittoria a darti maggiore sicurezza.
«Sì, per fortuna tutto è girato nel verso giusto e ho ingranato fin dalle prime gare. Ho mancato per poco la vittoria in corse di livello assoluto contro grandi corridori (2° alla Volta Limburg Classic in Olanda a fine marzo e anche alla Coppa Bernocchi 2012, ndr) ed è ovvio che adesso anche io voglio la mia prima vittoria da pro'. Ad ogni modo non è questo un obiettivo che mi ossessiona. Per ora voglio solo crescere, giocarmi le mie carte ed essere utile alla squadra visto che anche Modolo e tutti gli altri vanno forte».
Rispetto allo scorso anno come arrivi alla vigilia del Giro d'Italia?
«Anche l'anno scorso ero in Turchia ma fui costretto a ritirarmi anzitempo. Fu un colpo bruttissimo perché temevo di aver compromesso la mia partecipazione al Giro. A dire il vero pure quest'anno ho rischiato di abbandonare il Tour of Turkey dopo tre tappe ma in ogni caso posso dire che rispetto all'anno scorso sono più motivato e ho molta più esperienza che mi dà morale e fiducia».
Il vero Colbrelli preferisce le volatone, le volate ristrette o giocare d'anticipo come l'anno scorso a Frosinone quando era in avanscoperta con Purito Rodríguez?
«Nelle volate a ranghi compatti mi butto ma non posso pensare di competere con velocisti come Cavendish o altri. Magari posso giocare d'anticipo per tentare qualcosa. Nelle volate ristrette invece posso dire la mia ma bisogna tener duro così come devo provare a tener duro in tutte le tappe del Giro per poter arrivare in fondo, fino a casa».