Tour de Romandie 2013: Il solito Meersman, di forza e mestiere - Ci prova Malori ma il belga prevale su Francesco Gavazzi

Non è un Giro di Romandia fortunato per i nostri colori. Sempre all'attacco e presenti in tre tappe in linea nelle volate, gli italiani non riescono ad andare oltre il secondo posto. Due giorni fa Nizzolo, ieri Gasparotto s'è dovuto incredibilmente arrendere a Navardauskas, che è passista, non sprinter, oggi Francesco Gavazzi è arrivato lì lì, vicino alla prima stagionale.

Eppure sul traguardo di Payerne s'è imposto per la seconda volta in quattro giorni un GIanni Meersman in forma strabiliante ed alla quarta affermazione stagionale, dopo le due tappe vinte alla Volta a Catalunya. Non si può dire che il belga in forza da quest'anno all'Omega Pharma Quickstep sia stato portato in carrozza allo sprint, visto che gli attacchi si sono susseguiti sin dai primi chilometri e fino ai 400 metri non si era certi se Adriano Malori sarebbe stato ripreso oppure no.

Sfortunatamente l'avventura del parmense della Lampre è finita lì, ai 400 metri, ma la gamba c'è e si vede. Scattato già a 30 km dall'arrivo insieme ad altri, Malori se n'è andato quando mancavano 6.6 km all'arrivo. Un allungo degno di un passistone come lui, subito davanti al gruppo di 20". La Movistar di Valverde prima, l'Omega Pharma di Meersman poi, si sono sobbarcate il lavoro, ma Malori, sempre là davanti a poche centinaia di metri, non cedeva. All'ultimo chilometro pareva potercela fare ma ai 400 metri l'impresa è stata interrotta, e la volata è stata lanciata poco dopo.

Tappa non troppo difficile la terza del Giro di Romandia, 181 km con partenza ed arrivo a Payerne, quattro Gpm non impossibili e tanti saliscendi. Però piove, fa fresco e la voglia di attaccare non manca. Partono dopo pochi chilometri Bilbao, Burghardt, Bérard, Reza, Brändle e Kruijswijk, con l'olandesino della Blanco che è il meglio piazzato in classifica generale e per diversi chilometri resta maglia gialla virtuale.

La Sky chiude ma riparte a 40 km dall'arrivo un secondo plotoncino. Al suo interno Porte, nella veste di stopper, poi Rolland, Malori, Gasparotto, Petrov, Clement, Fedrigo, De Greef e Van de Walle. Guadagnano poco sul gruppo maglia gialla dove la Sky lascia l'onere di ricucire alla Movistar di Valverde, desideroso di vittoria, ed all'Omega Pharma di Meersman, che sa di poter riuscire a cogliere il bersaglio grosso anche oggi, ripetendo la vittoria di due giorni fa a Renens.

Non appena ripresi - mancano 34 km al traguardo - parte Rohregger in contropiede. Sembrerebbe un'azione destinata a morire in pochi chilometri, invece il RadioShack non guadagna chissà che vantaggio però si mantiene davanti. Almeno finché il gruppo non inizia l'ultimo Gpm, quello di Châbles. Breve ma insidioso, ed è proprio lì che, una volta raggiunto e superato Rohregger, se ne vanno Enrico Gasparotto e Simone Stortoni. Sembra il friulano dell'Astana il più determinato ad arrivare, forse per riscattare la seconda piazza di ieri.

Mancano 18 km al traguardo ma i due battistrada scollinano con 5" di vantaggio sul plotone ora tirato dagli uomini Sky. Nerz e Kruijswijk provano a riportarsi sui due battistrada ma in un dentello ai -11 km il gruppo rinviene sia sul questi ultimi due che su Gasparotto e Stortoni. Allunga Moreno Moser, lo segue Carlos Alberto Betancur ma chi se ne va veramente è il duo formato da Kelderman e Majka. Ripresi ai -6.6 km, ecco partire deciso Adriano Malori.

Sembra facile da andare a riprendere prima per la Movistar, quindi per l'Omega Pharma, ma all'ultimo chilometro il parmense è ancora avanti di una quindicina di secondi. Il gruppo accelera, ai 500 metri è alle calcagna di Malori, ai 400 metri l'ha superato. Peccato, è stato un bellissimo tentativo. Tony Martin lancia Gianni Meersman ma lascia un pericoloso varco sulla sinistra. Ci si fionda Michael Albasini ma Meersman ritorna subito in carreggiata, supera lo svizzero dell'Orica-GreenEDGE e si avvia a vincere.

Deve solo respingere l'assalto di Francesco Gavazzi, che sta arrivando. Meersman fa il furbetto e con una scodata per frenare Gavazzi ed un secondo spostamento sempre verso destra chiude ogni varco all'uomo dell'Astana. Ci sarebbero i presupposti per sporgere reclamo ma Gavazzi non protesta, la Giuria non si pone il problema e la vittoria è di Meersman. Dietro al belga ed a Gavazzi troviamo Albasini, quindi Mezgec, Lobato, Wyss, Nocentini, Ferrari, Janse Van Rensburg e Florencio.

La classifica generale vede sempre Froome in giallo, con 6" su Talansky e 9" su Meersman, che abbuono dopo abbuono vede (di sfuggita) il podio. Kiserlovski è a 15", Rui Costa a 16", Pinot, Clement, Valverde e Danielson a 17".

Domani penultima giornata di gara e tappa regina, 188.5 km da Marly a Les Diablerets, ma saranno quattro i Gpm di prima categoria da superare. Oltre al Col des Mosses, la doppia ascesa al Col de la Croix, inframezzata dal Pas de Morgins. Dall'ultimo valico, il secondo Col de la Croix, mancheranno 10 km a Les Diablerets. L'organizzazione del Tour ha fatto sapere che la tappa verrà regolarmente disputata, anche se ai 1752 metri del Col de la Croix si prevede neve. Come se in questa prima parte di stagione non se ne fossero viste abbastanza, di corse imbiancate. Nel caso di maltempo, di neve, di freddo intenso, speriamo prevalga il buon senso.