Giro dei Paesi Baschi 2013: Sorpresa Quintana, la Sky finisce al tappeto - Crono a Martin, Nairo su Porte e Henao

I soli settanta corridori che hanno terminato la Vuelta al País Vasco meritano un applauso: infatti questa cinquantatreesima edizione della corsa a tappa si è corsa, in modo particolare nelle ultime tre tappe, con pessime condizioni meteorologiche, compresa pioggia battente, temperature basse e perfino spruzzatine di neve sul percorso.

La giornata odierna prevedeva la consueta cronometro finale, disputata come dodici mesi fa con l'asfalto bagnato, svoltasi quest'anno attorno alla cittadina di Beasain con il finale identico alla tappa di ieri che vide l'attacco vincente di Richie Porte. Come ampiamente pronosticato, è stato Tony Martin a vincere la prova, percorrendo i 24 km previsti col tempo di 35'05".

Il Campione del Mondo delle prove contro il tempo ha preceduto di 17" un fantastico Nairo Quintana che, grazie alla seconda piazza odierna, ha vinto la classifica generale. Al terzo posto di giornata un altro elemento della Movistar, nonché miglior basco in gara, vale a dire Beñat Intxausti, staccato di 32" dal vincitore.

A seguire si sono classificati un deludente Richie Porte a 40", un costante Simon Spilak a 48", quindi Jean-Christophe Péraud a 51", il capoclassifica (fino a stamane) Sergio Henao a 57", Carlos Alberto Betancur a 1'05", Pieter Weening a 1'06" e un Alberto Contador sottotono, decimo a 1'07". Primo italiano di giornata Adriano Malori, 22° a 1'53" giusto davanti a Matteo Montaguti.

I primi piazzatisi oggi hanno mostrato un andamento costante di gara, avendo mantenuto un ritmo continuo dall'inizio alla fine nonostante la diversa conformazione del tracciato di gara; infatti, Martin precedeva Quintana e Intxausti a metà prova rispettivamente di 7 e 16 secondi, vantaggio poi aumentato gradualmente sin sulla linea d'arrivo. Non così si può dire per Porte che nella prima metà di gara ha perso soli 12 secondi e nella seconda ben 28, unico fra i primi dieci a peggiorare sensibilmente il proprio ruolino di marcia.

La classifica generale vede trionfare come detto Quintana che relega il tasmaniano Porte a 23" e il connazionale Henao a 34". Dopo aver fatto la corsa il team Sky si deve "accontentare" dei due gradini più bassi del podio, come in parte avvenuto nell'ultima Tirreno-Adriatico. Proseguendo nella lettura della classifica quarto Spilak che arriva distaccato di un solo secondo dalla terza posizione di Henao; in ogni caso gran gara per lui che si conferma corridore adatto alle corse a tappe di una settimana - vanta infatti top 5 anche alla Paris-Nice e al Tour de Romandie.

Chi continua a non ingranare è Alberto Contador, quinto a 54" da Quintana; il "pistolero" sembra avere meno fluidità del passato sia negli arrivi in vetta sia nelle crono e, nella marcia di avvicinamento al Tour de France, le prime spie si illuminano. Sesto finale è Pieter Weening, corridore solido e poco appariscente, ma che ha disputato un País Vasco di livello, condito da una prova a cronometro oltre le aspettative; in classifica l'olandese dell'Orica-GreenEDGE precede di un secondo (1'18" contro 1'19") il terzo colombiano protagonista, Carlos Alberto Betancur, che pur non conquistando un successo parziale ha fatto vedere di stare particolarmente bene soprattutto in proiezione delle prossime classiche che ci aspettano a breve. L'ottavo, il nono e il decimo della classifica, ossia Benat Intxausti, Wout Poels e John Gadret, sono rientrati oggi nelle prime dieci posizioni, terminando rispettivamente a 1'57", a 2'47" e a 2'56" da Quintana, sopravanzando Samuel Sanchez, Giampaolo Caruso e Diego Ulissi.

È proprio l'alfiere dell'Euskaltel colui che ha maggiormente tradito le aspettative odierne, arrivando distanziato di più di 3'12" da Martin; allo stesso modo si segnala la prova in chiaroscuro di Diego Ulissi, 39° a 2'56". Fra chi ha disputato una cattiva Vuelta c'è Andrew Talansky che riemerge leggermente oggi arrivando undicesimo mentre Jakob Fuglsang ha terminato nell'ombra, con un 37° posto di tappa e un 31° generale.

In questa Vuelta si deve registrare il dominio dei corridori non europei che hanno vinto tutte le tappe in linea - nell'ordine Gerrans, Impey, Henao, Quintana e Porte - e nella generale, col podio monopolizzato e con la maglia amarillo sempre indossata, tranne nella terza tappa dove era sulle spalle del nostro Francesco Gavazzi. Un altro aspetto da segnalare riguarda Quintana che è l'ennesimo esponente della classe del 1990 a mettersi in mostra - non che fosse inaspettato; infatti, lui e i coetanei Sagan, Pinot, Moser, Phinney, Bouhanni e Kwiatkowski sono già ciclisti di alto livello mentre si aspetta la crescita dei vari Chaves, Le Bon, Bardet, Matthews, Felline, Aru, Dennis e altri ancora.

In casa Italia poco da segnalare, di positivo si registrano le buone prestazioni di Gavazzi, Caruso e Ratto, una prova più che positiva ma macchiata dalla crono odierna per Ulissi e segnali incoraggianti da parte di Cunego e Malori. Una menzione speciale, infine, per lo stoico Amets Txurruka, fugaiolo di professione che ha conquistato nella propria terra sia la classifica degli scalatori che quella dei traguardi volanti.