Tour Down Under 2013: Slagter's laughter, giovani risate - Battuti Goss e Gilbert, Thomas sempre leader
- Tour Down Under 2013 [1]
- Belkin Pro Cycling Team 2013 [2]
- Sky ProCycling 2013 [3]
- Andrey Amador Bikkazakova [4]
- Ben Hermans [5]
- Boy Van Poppel [6]
- Brian Bach Vandborg [7]
- Cameron Wurf [8]
- Christopher Juul Jensen [9]
- Daniele Pietropolli [10]
- Daryl Impey [11]
- Edvald Boasson Hagen [12]
- Geraint Thomas [13]
- Giovanni Visconti [14]
- Gorka Izagirre Insausti [15]
- Ion Izagirre Insausti [16]
- Ivan Santaromita [17]
- Jack Bobridge [18]
- Javier Moreno Bazán [19]
- Kenny Elissonde [20]
- Luke Durbridge [21]
- Maarten Tjallingii [22]
- Matthew Harley Goss [23]
- Philippe Gilbert [24]
- Simon Clarke [25]
- Simone Ponzi [26]
- Simone Stortoni [27]
- Steve Morabito [28]
- Thierry Hupond [29]
- Tiago Jose Pinto Machado [30]
- Tim Wellens [31]
- Tom Jelte Slagter [32]
- Valerio Agnoli [33]
- William Clarke [34]
- Uomini [35]
Nuove leve del ciclismo che crescono e iniziano ad affermarsi: ne stiamo vedendo diverse, al Tour Down Under, e oggi è toccato a Tom Jelte Slagter, 23enne olandese che dopo due stagioni in maglia Rabobank, difende i colori della Blanco (quindi non si è mosso) e ha conquistato la prima vittoria da professionista (e prima per il nuovo sponsor) nella terza tappa della corsa australiana, da Unley a Stirling. Alcuni Slagter se lo ricordavano, prima d'oggi, come il corridore riverso su una strada bianca della tappa di Orvieto al Giro del 2011, due giorni dopo la scomparsa di Weylandt: caduto al rifornimento, la sua immobilità subito dopo fece scendere nuovamente una cappa di gelo sulla corsa rosa, poi fortunatamente dopo qualche interminabile secondo si mosse e tutto sommato se la cavò senza grossi danni (una commozione cerebrale e la frattura di una cavità oculare).
Questa vittoria gli permette di spingere più indietro quel brutto ricordo, e di porre il primo mattoncino di una carriera che da tempo gli si preannunciava interessante. Così come già da un paio di giorni (cioè dall'inizio della corsa) si era capito che Slagter poteva lasciare un bel segno sul Tour Down Under: 15esimo nella volata d'apertura, quarto (e quindi tra i corridori che si sono giocati il successo) ieri a Rostrevor. E oggi primo a Stirling, su un traguardo su cui bisogna essere veloci e potenti per vincere: del resto non ti lasci alle spalle Goss e Gilbert se non hai delle qualità importanti.
La prima salita di giornata, posta subito dopo la partenza da Unley e subito prima dell'ingresso nel circuito che caratterizzava la tappa (21 km e spiccioli da ripetere 5 volte), ha subito messo in luce la voglia di attaccare di alcuni: Bobridge e Impey in particolare; ma è stato sulla successiva discesa che son partiti due Clarke in fuga: William, vincitore di questa stessa tappa un anno fa; e Simon, che abbiamo visto tra i protagonisti (con vittoria di tappa e maglia di migliore scalatore) all'ultima Vuelta. I due hanno guadagnato fino 3'25" (al km 30), e William ha preceduto Simon su entrambi i traguardi volanti con abbuoni. Rilevante il terzo posto del capoclassifica Thomas al primo dei due sprint (al secondo è stato Tjallingii a prendere la terza piazza): 1" di abbuono per allungare in classifica, per il gallese. Importante in una corsa che spesso si decide su distacchi minimi.
A 50 km dal traguardo, ovvero al terz'ultimo passaggio sulla salitella del traguardo, ancora Bobridge (con Durbridge, Machado, Amador, Stortoni e Juul Jensen), ha attaccato; in contropiede Vandborg e Van Poppel si sono mossi poco dopo, e ai -43 hanno raggiunto i Clarke, imitati poi anche da Impey, Morabito, un volitivo Amador e Hupond.
La Sky di Thomas ha tirato il gruppo per controllare il distacco, sempre oscillante tra i 20 e i 30". Nell'ultimo giro del circuito, a 16 km dal traguardo, Vandborg ha perso le ruote degli altri 7; due chilometri più avanti, un attacco di Morabito e Amador ha fatto fuori anche William Clarke e Van Poppel, ma ormai le energie migliori per gli attaccanti erano già state spese, sicché il gruppo ha alla lunga avuto buon gioco per riprenderli: aggancio riuscito ai 5 km. Morabito, mai domo, ha tentato un ulteriore contrattacco, con Agnoli, ma non ha avuto fortuna; né ne ha avuta Machado, che si è mosso ai -4 per essere ripreso ai -2.
L'ultimo allungo prima della volata è stato azzardato da Wurf a un chilometro dal traguardo, ma a quel punto sono entrati pesantemente in gioco i grossi calibri della classifica: Thomas, lì nelle prime posizioni, ha tentato di mettere a segno una bella doppietta, dopo la vittoria di ieri; ma la sua volata lunga stavolta è stata frustrata dall'irresistibile spunto di Slagter, che ha preceduto come detto sopra Goss (redivivo!) e Gilbert (che ha smaltito bene la caduta di ieri); quarto e senza abbuoni Thomas, davanti a Visconti, Javi Moreno, Ponzi, Pietropolli e Santaromita (tanta Italia nelle prime posizioni). I primi 27 corridori al traguardo sono stati classificati con lo stesso tempo, poi il resto del plotone è giunto sgranato (ma, tanto per fare il nome di un favorito della vigilia, un Boasson Hagen ha perso 2'07").
Nel primo drappello c'erano 13 dei primi 15 della generale: solo Wellens ha perso un'eternità (9'04"), mentre Elissonde è arrivato a ridosso dei primi, a 8" da Slagter. Il quale Slagter scala la classifica dalla quinta alla seconda posizione, rosicchiando al leader Thomas 9" e attestandosi su un ritardo di 5". Terzo è Moreno a 6", quindi Hermans a 8 e Pietropolli, quinto, a 15 (stesso distacco degli 8 uomini che lo seguono). Domani da Modbury a Tanunda, con un percorso più facile rispetto a oggi, la quarta tappa del Down Under 2013 dovrebbe risultare meno battagliata, per quanto riguarda la generale; non per lo sprint, visto che Greipel e soci saranno chiamati a un nuovo scontro a viso aperto dopo quello consumato nella prima tappa.