GP Beghelli 2012: Nicki Sørensen, il Montevegliardo - Successo per il 37enne della Saxo. Felline secondo

L'autunno ciclistico che segna la fine della stagione 2012 non ha certo portato gloria ai corridori italiani nelle corse di casa: Milano-Torino, Piemonte, Lombardia, Sabatini, Emilia e oggi anche il Gran Premio Bruno Beghelli sono finite tutte in mani straniere, sia per quanto riguarda i ciclisti, sia per le squadre di appartenenza. Sul traguardo di Monteveglio è stato infatti il veterano danese Nicki Sørensen ad esultare a braccia alzate per la sua prima vittoria stagionale, colta proprio in extremis.

Il 37enne della Saxo Bank ha così chiuso nel migliore dei modi la stagione e la soddisfazione sarà senz'altro grande perché questa vittoria è arrivata al termine di una gara per nulla facile da gestire, un po' per il percorso, un po' per il gran ritmo tenuto dal gruppo dal primo all'ultimo chilometro. Dopo una ventina di chilometri, infatti, sotto l'iniziativa di Marino Palandri (Amore & Vita) s'è formata una fuga di 16 corridori che comprendeva anche Anacona, Caccia, Sarmiento, Betancur, Pires, Quintero, Stortoni, Bouet, Kiryienka, Rubiano, Coledan, Naulleau, Piscopiello, Busato e Dodi; un'azione così numerosa e ricca di ottimi corridori poteva anche chiudere lì la corsa e a maggior ragione il rischio è aumentato quanto il ritardo del gruppo è salito sopra i 7 minuti.

Proprio in quel momento tra gli inseguitori s'è capito che o ci si metteva a fare sul serio, oppure sarebbero stati i battistrada a giocarsi la vittoria: la reazione del gruppo c'è stata ed è stata anche piuttosto veemente visto che il distacco è sceso a quattro minuti nel giro di poco più di 15 km. In margine s'è poi stabilizzato nelle prime tornate sul circuito di Monteveglio ma nel corso del quarto giro, a circa 80 km dalla conclusione, il gruppo s'è riavvicinato e davanti sono iniziati i primi scatti: la situazione s'è così rimescolata ed è praticamente nata una fuga in continua evoluzione tra attacchi, contrattacchi, recuperi e crisi e da 16 battistrada s'è passati prima a 7, poi a 14, poi ancora a 19, infine a 18.

Il plotone ha dovuto faticare parecchio per tenere il distacco sotto controllo ma solo a circa 10 chilometri dal traguardo, con l'ultimo giro già iniziato, s'è potuto parlare di gruppo finalmente compatto. Decisivo è stato quindi l'ultimo passaggio sulla salita di Zappolino, un'erta certamente non insormontabile ma un ottimo trampolino per chi aveva ancora energie nelle gambe dopo una corsa così tirata: proprio in cima c'è stato l'allungo di Domenico Pozzovivo e a ruota del lucano della Colnago si sono portati Matteo Rabottini, Przemyslaw Niemiec, Nicki Sørensen e Fabio Felline.

Questo quintetto ha guadagnato una ventina di secondi sfruttando la stanchezza degli inseguitori ed un attimo di disorganizzazione subito dopo la salita. A circa due chilometri dall'arrivo Nicki Sørensen ha fatto valere tutta la sua esperienza maturata in anni ed anni di fughe al Tour de France o alla Vuelta a España, azioni che gli sono valse anche un successo di tappa nelle due grande corse a tappe: con uno scatto deciso ha sorpreso i compagni di fuga che non sono riusciti a chiudere subito il buco e si sono così trovati a lottare per il secondo posto. Sørensen è arrivato tutto solo al traguardo: tolti due titoli nazionali su strada l'ultima vittoria di Nicki era una tappa del Giro di Danimarca negli ultimi giorni di luglio del 2009. Nel complesso ottima la corsa di tutta la Saxo Bank che è sempre stata presente nelle fughe con Pires prima e Chris Sørensen poi e nel finale ha anche coperto la fuga di Nicki con il sempre generoso Matteo Tosatto.

Questo esito ha lasciato sicuramente un po' di rammarico a Fabio Felline che era ampiamente il più veloce nel gruppetto di testa e lo ha dimostrato andando a vincere la volata per il secondo posto (distacco finale di 12") davanti ad un sempre più convincente Matteo Rabottini mentre Niemiec e Pozzovivo si sono dovuti accontentare della quarta e della quinta posizione rispettivamente. Per l'Androni Giocattoli-Venezuela, però, si può comunque festeggiare la seconda posizione di Fabio Felline (ma nei primi 10 troviamo anche Ermeti e Rubiano) perché è valso la conquista del Campionato Italiano a Squadra, la classifica organizzata dalla Federciclismo e che garantisce automaticamente un invito al prossimo Giro d'Italia: per i ragazzi di Gianni Savio è un traguardo importantissimo perché può consentire di preparare la stagione 2013 con più tranquillità e partendo da un'importante certezza.