Vuelta a España 2012: Degenkolb l'imbattibile - Quinta vittoria per il tedesco davanti a Viviani e Bennati

L'ultima tappa di un grande giro, che bella scampagnata che è nove volte su dieci: ritmo blando (almeno fino al circuito finale), voglia di scherzare e di festeggiare in ogni caso, visto che arrivare in fondo a un GT è pur sempre una piccola vittoria. Anche per gli ultimi, anche per la maglia nera, che nel caso è il cinese Cheng Ji, primo esponente della Repubblica Popolare a portare a termine un grande giro. A suo modo è nella storia, così come anche Daniel Teklehaimanot, primo eritreo a compiere identica impresa.

Con Contador attento soprattutto a evitare rischi e protetto perciò dalla sua Saxo Bank, lo sviluppo della Cercedilla-Madrid, appena 115 km, è stato praticamente scontato: tutti insieme fino a Madrid, poi sul circuito, a 60 km dalla conclusione, si è messa in moto una fughetta di 6 uomini (Seeldraeyers, Lagutin, Carrasco, Aramendia, Chacón e Astarloza) che hanno amministrato però non più di un paio di decine di secondi di vantaggio, e sono stati ripresi a 7 dal traguardo, poco prima che iniziasse l'ultimo giro del circuito (ne hanno coperti 11 da 5.7 km l'uno).

Raggiunti gli attaccanti, c'è stato un velleitario tentativo di contropiede operato da Travis Meyer (fratello di Cameron), ma poi la lotta si è sostanziata tutta tra i treni dei velocisti. La Liquigas, con un Viviani da lanciare, ha tenuto molto bene le redini della corsa, tirando fino all'ultimo chilometro; quindi è stata la Argos di Degenkolb a prendere il comando delle operazioni, ma Elia è stato comunque in grado di inserirsi nel treno della formazione olandese. Purtroppo per lui, il veronese è stato scalzato da Bennati, che ha preso a sua volta la ruota del plurivincitore tedesco.

All'uscita dall'ultima curva Geschke ha finito il suo compito in testa, e Degenkolb è partito. Mancavano 200 metri all'arrivo, e Bennati non dava l'impressione di poter saltare dalla ruota di John; ai 100 metri è allora partito Viviani, alle spalle dell'aretino, ma in realtà la vittoria di Degenkolb, potentissimo nel fendere l'aria, non è mai stata in discussione: il corridore della Liquigas ha rimontato ma non troppo, e forse serberà un minimo rimpianto per non essere riuscito a tenere la ruota del tedesco; ma anche l'avesse tenuta, probabilmente sarebbe arrivato ugualmente secondo. Bennati, terzo, ha tenuto a bada il ritorno di Allan Davis e Koldo Fernández, ma la sorpresa maggiore ci viene dal sesto classificato: Alejandro Valverde.

Il murciano si è buttato nella volata perché solo 4 punti lo separavano da Joaquim Rodríguez in maglia verde. E con i 10 punti conquistati grazie al sesto posto di giornata, il capitano della Movistar ha scalzato quello della Katusha dalla testa della classifica a punti; non solo: grazie a questo sorpasso, Valverde si è aggiudicato anche la gran combinata, ovvero la graduatoria che somma i piazzamenti nelle varie classifiche, e che premia il corridore col punteggio più basso: secondo nella generale, primo a punti e quinto nei Gpm, il totale è 8 punti, tanti quanti ne ha Purito (terzo-secondo-terzo), che però - a parità di punti - paga un piazzamento peggiore nella generale.

Quanto alla classifica più importante, non è mai stata in discussione oggi, e Contador può festeggiare col suo 1'16" su Valverde e con l'1'37" su Rodríguez. Dei 198 partenti da Pamplona, in 175 sono arrivati a Madrid. Menzione speciale per Adam Hansen, che è l'unico corridore, quest'anno, ad aver portato a termine tutti e tre i grandi giri. Nel libro d'oro della stagione 2012 si merita un paragrafetto tutto per lui.