Tour de l'Avenir 2012: Barguil, successo di gran Valloire - Warren conquista tappa e maglia. Ma l'Italia è presente

La Francia non aveva ancora messo un sigillo di tappa in questo Tour de l'Avenir e l'ha fatto oggi, nella prima frazione di vera montagna, con il proprio leader designato, Warren Barguil, che ha anticipato nella volata i compagni con cui si era avvantaggiato nella salita del Col du Télégraphe. La volata per il secondo posto è stata vinta dal russo Gennady Tatarinov davanti al colombiano Juan Ernesto Chamorro. Oggi è stato però anche il giorno dell'Italia che ha fatto il forcing più importante sulla salita del Télégraphe che ha permesso a Mattia Cattaneo di arrivare coi primi a 2" da Barguil, ma di tenere in classifica anche Pierre Paolo Penasa e Gianfranco Zilioli, giunti a 24" dal vincitore. Con questa bella vittoria Barguil si regala anche la Maglia Gialla di leader della classifica generale.

I distacchi di questa prima giornata sono stati minimi anche se qualcuno ha lasciato sulla strada tanti secondi come il belga Tim Wellens che alla fine paga 56" come l'eritreo Natnael Berhane, il leader della Spagna Carlos Verona cede addirittura 3'35" per non parlare di Bob Jungels che naufraga a più di 7 minuti: questa non è stata forse la tappa più importante, ma di certo alcune indicazioni per la classifica le ha date: Barguil era il favorito in partenza e non si nasconde, l'Italia ha ben 3 uomini che possono fare classifica e anche fare dura la corsa e la Colombia ha sempre qualcuno ogni anno che può vincere e quest'anno è la volta di Chomorro.

Alla partenza di Seyssel il clima non era certo dei migliori, tanta pioggia e temperature basse hanno costretto gli organizzatori a modificare leggermente la partenza e gli atleti sono stati scortati fino alla partenza ufficiale: pronti, via! Ritmo subito altissimo del gruppo e dopo pochi chilometri parte subito la fuga di giornata formata dallo sloveno Jan Tratnik, dal lettone Toms Skujins e dal kazako Alexey Lutsenko. La scelta tattica di quest'ultimo di andare in fuga è piuttosto un mistero considerando la sua buona tenuta in salita; avrebbe potuto essere un uomo per la classifica generale del Kazakistan, la sua prova sarà comunque esemplare visto che anche quando verrà ripreso arriverà ugualmente al traguardo con solamente 1'41" di distacco, prima di tutti gli altri suoi compagni di squadra. Una fuga con dentro il Campione d'Europa è sempre pericolosa e quindi il gruppo la mantiene sempre a distanza di sicurezza continuando ad avvicinarsi e ad allontanarsi ogni qual volta il gruppo pensava di averli quasi raggiunti, per evitare che ci fossero dei contrattacchi.

Il vantaggio massimo del trio di testa raggiunge solamente i 3 minuti e quando il gruppo è ormai ai piedi del Col du Télégraphe per la fuga non c'è alcuna speranza: Alexey Lutsenko tenta così la sortita solitaria, lascia i compagni di fuga e se ne va da solo sui tornanti del versante più difficile del Télégraphe, lungo 11.8 km con una pendenza media del 7.3%. Le rampe fanno subito sentire la fatica e a farne le spese è subito la Maglia Gialla, lo svizzero Silvan Dillier che comincia a perdere contatto. Anche altri nomi illustri si staccano già dai primi tornanti come l'olandese Danny Van Poppel e il lussemburghese Bob Jungles che oggi non avrà per niente una giornata facile. Anche la fuga solitaria di Lutsenko non vedrà l'arrivo ed a 7 km dallo scollinamento verrà raggiunto dal gruppo principale trainato dall'Italia che ha deciso di rendere davvero dura la corsa. Il forcing dell'italia si fa sentire e dal plotone perdono contatto anche il belga Floris Smeyers e soprattutto il capitano della nazionale spagnola Carlo Verona Quintanilla, un nome che proprio non ci si aspettava che cedesse il passo in questo modo.

A 3 km dalla vetta la Maglia di Silvan Dillier è già segnata ad un minuto di distacco e con lui c'è anche l'ormai ex Maglia a Pois Davide Villella che però oggi tanto si è prodigato per gli scalatori azzurri: non lo deluderanno di certo. Il gruppo è molto sfilacciato ma i distacchi non sono elevati. Davanti si trova un gruppetto formato da 7 atleti: Barguil (Francia), Olivier (Olanda), Chernetskiy e Tatarinov (Russia), Chamorro (Colombia), Warbasse (USA) e l'italiano Mattia Cattaneo: questi hanno circa una decina di secondi su un altro gruppetto, dove si trovano gli altri due azzurri Pierre Penasa e Gianfranco Zilioli. Allo scollinamento passa primo il colombiano Chamorro che da domani vestirà la Maglia a Pois, davanti a Warren Barguil e Daan Olivier: nella discesa si stacca però, a sorpresa, l'americano Lawrence Warabasse che finirà per essere raggiunto anche dal gruppetto dietro di lui (farà alla fine comunque meglio del capitano Ian Boswell che continua il trend negativo cominciato con la pessima cronometro).

Warren Barguil è molto veloce allo sprint, ma evidentemente non si fida di alcuni compagni di fuga e così tenta la sorpresa e anticipa tutti, arrivando sul traguardo di Valloire con 2" di vantaggio sui compagni: il gruppetto è poi regolato da Gennay Tatarinov, davanti a Juan Ernesto Chamorro, Daan Olivier, Sergey Chernetski e Mattia Cattaneo. Dietro di loro, a 21" arrivano l'australiano Jay McCarthy e l'altro russo Sergey Pomoshnikov, a 24" il gruppo con gli altri due italiani Pierre Penasa (nono) e Gianfranco Zilioli (undicesimo). La Maglia Gialla di Silvan Dillier arriva alla fine al traguardo con 2'54".

Domani la tappa sarà ancora più impegnativa. Si ripartirà da Valloire e si farà il percorso inverso rispetto ad oggi fino a La Chambre (Km 37,1) quando inizierà la lunga salita del Col de la Madeleine (lunga 20.3 km) fino a quota 1993 metri, si scenderà fino ad Albertville e poi si risalirà fino all'arrivo in quota di Les-Saisies a 1615 metri: i chilometri di gara non sono tantissimi, 130.6, ma sarà fondamentale, per l'Italia, fare il ritmo elevato già da la Madeleine e poi la fatica si farà sentire sulla salita finale. La nostra classifica per ora è molto buona: abbiamo Mattia Cattaneo sesto a 9", Gianfranco Zilioli decimo a 25" e Pierre Paolo Penasa 15esimo a 32".