Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della diciassettesima tappa del Tour de France.
Alejandro Valverde (Movistar Team)da Letour.fr
«Ho avuto un sacco di sfortuna fin dall'inizio in questo Tour e è stata veramente dura. Sono caduto tre volte in due giorni e non stavo bene. Quindi non era più possibile lottare per una buona classifica generale, specialmente con Froome e Wiggins così forti. Così mi sono concentrato su una vittoria di tappa. Ci ho provato, finora non era mai andata bene ma abbiamo continuato a combattere contro la sfortuna. Quando mi sono reso conto che Froome e Wiggins si stavano avvicinando sulla salita finale ho dato tutto quello che potevo per resistere al loro inseguimento; a 500 metri dall'arrivo ho cominciato a dirmi che era andata bene. Questa è una vittoria davvero speciale per me: sono tornato in squadra e vinco di nuovo, come non avevo mai fatto prima. Per due anni mi sono dovuto fermare dalle gare ma non ho mai smesso di lavorare. E adesso questa è la quinta vittoria in stagione per me. Sul podio ho rivisto tutte le mie vittorie, tutte sono emozionanti e per questo non sono riuscito a trattenere le lacrime»
Bradley Wiggins (Sky ProCycling)da Letour.fr
«Negli ultimi chilometri abbiamo parlato di Nibali perché sapevato che era al limite. Chris ha detto che voleva provare ad andare per la tappa e io ho detto "Yeah... ah... pff". Lo sapete. Non ero troppo sicuro del distacco in quel momento ma quando abbiamo passato il Peyresourde mi sono lasciato trasportare; quello è stata la prima volta in cui mi sono concesso di pensare che avevo vinto il Tour. Da lì all'arrivo la mia concentrazione era andata. Tutto era saltato e Chris mi incitava a guadagnare tempo ma ero veramente in un altro mondo. Una volta che abbiamo visto Nibali in difficoltà sul Peyresourde abbiamo pensavo che non avremmo avuto il problema di un suo attacco nel finale e quindi ho capito che era fatta. Abbiamo staccato gli altri e ho perso la concentrazione: ho pensato a tante cose diverse tutte assieme, Chris voleva insistere ma la non riuscivo a combattere. La natura del Tour è fatto di persone che cadono lungo la strada mentre la strada va avanti. Questo è in risultato della lunghezza e della durezza della corsa; è il Tour de France. Alla partenza di Liegi ho detto che la questione era di stare bene per 21 giorni e non avere mai giornate o troppo buone o troppo cattive. E oggi l'abbiamo visto: Nibali ieri è stato fortissimo e forse non ha recuperato per oggi. Sta tutto nella consistenza. Sull'ultima salita è stata una sensazione incredibile tutti dicevano che le montagne erano il terreno in cui ero più debole, nel finale avevo quasi le lacrime agli occhi. Chris è stato fortissimo anche oggi. È stato un compagno di squadra fantastico durante questo Tour de France e di sicuro un giorno vincerà il Tour e io sarò là al suo fianco.».
Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale)da Raisport
«Avevo fatto un pensiero alla tappa ma oggi non stavo molto bene, avevo un problema muscolare e non riuscivo a spingere. È stato un giorno difficile ma, come detto, il motivo è un problema muscolare, mi faceva un po' male il polpaccio e non riuscito a girare agile come volevo. Dopo questa tappa sono felice ma c'è anche un po' di rammarico: alla fine il vantaggio in classifica è rimasto quello, ho perso una decina di secondi, e nonostante il problema sono riuscito a rimanere sempre davanti con i primi; pensavo anche alla tappa ma ho capito presto che sarebbe stata molto difficile. Voglio dire grazie a tutti miei compagni di squadra, hanno lavorato tutto il giorno per me, speravo di ringraziarli con una vittoria ma non è stato possibile; comunque hanno fatto un grade lavoro, sono contento per loro e adesso pensiamo a fare bene queste ultime tappe. Froome? Ad un certo punto l'ho visto molto affaticato, poi s'è ripreso e ha fatto quell'accelerata nel finale. Per me comunque il corridore più forte oggi è stato Ivan Basso che ha scandito un ritmo molto alto: la mia squadra ha sfiancato tutti e se i distacchi all'arrivo sono stati minimi è perché le forze erano uguali per tutti».
Christopher Froome (Sky Pro Cycling)da Raisport
«Oggi abbiamo tirato molto e abbiamo fatto lo stesso lavoro che stiamo facendo già da due settimane. Io sono contento, ho fatto il mio lavoro, non sono triste. Certo, una vittoria di tappa in più mi sarebbe piaciuta, vincere la Tour è sempre una cosa grandissima, ma è enorme già quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo».
«Ho avuto un sacco di sfortuna fin dall'inizio in questo Tour e è stata veramente dura. Sono caduto tre volte in due giorni e non stavo bene. Quindi non era più possibile lottare per una buona classifica generale, specialmente con Froome e Wiggins così forti. Così mi sono concentrato su una vittoria di tappa. Ci ho provato, finora non era mai andata bene ma abbiamo continuato a combattere contro la sfortuna. Quando mi sono reso conto che Froome e Wiggins si stavano avvicinando sulla salita finale ho dato tutto quello che potevo per resistere al loro inseguimento; a 500 metri dall'arrivo ho cominciato a dirmi che era andata bene. Questa è una vittoria davvero speciale per me: sono tornato in squadra e vinco di nuovo, come non avevo mai fatto prima. Per due anni mi sono dovuto fermare dalle gare ma non ho mai smesso di lavorare. E adesso questa è la quinta vittoria in stagione per me. Sul podio ho rivisto tutte le mie vittorie, tutte sono emozionanti e per questo non sono riuscito a trattenere le lacrime»
«Negli ultimi chilometri abbiamo parlato di Nibali perché sapevato che era al limite. Chris ha detto che voleva provare ad andare per la tappa e io ho detto "Yeah... ah... pff". Lo sapete. Non ero troppo sicuro del distacco in quel momento ma quando abbiamo passato il Peyresourde mi sono lasciato trasportare; quello è stata la prima volta in cui mi sono concesso di pensare che avevo vinto il Tour. Da lì all'arrivo la mia concentrazione era andata. Tutto era saltato e Chris mi incitava a guadagnare tempo ma ero veramente in un altro mondo. Una volta che abbiamo visto Nibali in difficoltà sul Peyresourde abbiamo pensavo che non avremmo avuto il problema di un suo attacco nel finale e quindi ho capito che era fatta. Abbiamo staccato gli altri e ho perso la concentrazione: ho pensato a tante cose diverse tutte assieme, Chris voleva insistere ma la non riuscivo a combattere. La natura del Tour è fatto di persone che cadono lungo la strada mentre la strada va avanti. Questo è in risultato della lunghezza e della durezza della corsa; è il Tour de France. Alla partenza di Liegi ho detto che la questione era di stare bene per 21 giorni e non avere mai giornate o troppo buone o troppo cattive. E oggi l'abbiamo visto: Nibali ieri è stato fortissimo e forse non ha recuperato per oggi. Sta tutto nella consistenza. Sull'ultima salita è stata una sensazione incredibile tutti dicevano che le montagne erano il terreno in cui ero più debole, nel finale avevo quasi le lacrime agli occhi. Chris è stato fortissimo anche oggi. È stato un compagno di squadra fantastico durante questo Tour de France e di sicuro un giorno vincerà il Tour e io sarò là al suo fianco.».
«Avevo fatto un pensiero alla tappa ma oggi non stavo molto bene, avevo un problema muscolare e non riuscivo a spingere. È stato un giorno difficile ma, come detto, il motivo è un problema muscolare, mi faceva un po' male il polpaccio e non riuscito a girare agile come volevo. Dopo questa tappa sono felice ma c'è anche un po' di rammarico: alla fine il vantaggio in classifica è rimasto quello, ho perso una decina di secondi, e nonostante il problema sono riuscito a rimanere sempre davanti con i primi; pensavo anche alla tappa ma ho capito presto che sarebbe stata molto difficile. Voglio dire grazie a tutti miei compagni di squadra, hanno lavorato tutto il giorno per me, speravo di ringraziarli con una vittoria ma non è stato possibile; comunque hanno fatto un grade lavoro, sono contento per loro e adesso pensiamo a fare bene queste ultime tappe. Froome? Ad un certo punto l'ho visto molto affaticato, poi s'è ripreso e ha fatto quell'accelerata nel finale. Per me comunque il corridore più forte oggi è stato Ivan Basso che ha scandito un ritmo molto alto: la mia squadra ha sfiancato tutti e se i distacchi all'arrivo sono stati minimi è perché le forze erano uguali per tutti».
«Oggi abbiamo tirato molto e abbiamo fatto lo stesso lavoro che stiamo facendo già da due settimane. Io sono contento, ho fatto il mio lavoro, non sono triste. Certo, una vittoria di tappa in più mi sarebbe piaciuta, vincere la Tour è sempre una cosa grandissima, ma è enorme già quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo».