Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della dodicesima del Tour de France.
Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale)da Raisport
«Tappa tranquilla ma solo per modo di dire. Nelle prime due ore la Sky ha tenuto un ritmo molto alto perché non voleva far andare via nessuno a meno di 10' quindi è stata molto tirata; nella parte centrale poi rientrati tutti, anche i velocisti puri ma negli ultimi 30 km c'è stata di nuovo un po' di tensione perché si sentiva un po' di vento, c'era una discesa abbastanza tecnica e poi per noi c'era anche la lotta per i punti. Siamo al Tour de France quindi è dura recuperare anche in tappe come questa: bisogna saper dosare bene lo sforzo, stare coperti e prendere meno vento possibile, insomma, il soliti trucchi da ciclista. La giornata di oggi, però, non era paragonabile a quelle della prima settimana perché le due salite erano veramente toste, domani invece sarà diverssa e più adatta ai velocisti».
Bradley Wiggins (Sky ProCycling)da Letour.fr
«È stata una tappa difficile. Tutto il mondo probabilmente ha visto solo gli ultimi 100 chilometri ma i primi 100 sono stati forse i più duri di tutto il Tour de France. Anche all'arrivo non ci si poteva rilassare un minuto perché il finale era insidioso. Con gli infortuni che ha avuto in stagione veder vincere Dave è impressionante; vincere nell'anniversario della morte di Simpson è fantastico. Penso cominciasse a sentire un po' escluso in questa settimana e così è un gran giorno per la squadra, la nostra squadra olimpica. In un paio di settimane sta succedendo di tutto, abbiamo vinto tutti tappe al Tour de France ed è grandioso. Quando mi sono mosso in cima alla seconda salita è stato solo per annullare la fuga perché non volevamo dare spazio a Coppel che era solo a 12' in classifica. Ho voluto aiutare la squadra. Al Tour non c'è mai un giorno tranquillo ed oggi è stato un altro esempio.».
David Millar (Garmin-Sharp)da Letour.fr
«È fantastico. Quando ero in fuga oggi stavo pensando alla forma della squadra britannica, c'è un sacco di tempo per pensare quando bisogna pedalare per 226 chilometri, e abbiamo quattro vincitori di tappe, avremo la squadra più forte ai Giochi e speriamo di poter fare quello che dobbiamo. Adesso il ciclismo sta ricevendo una grande attenzione dal pubblico britannico e ne siamo davvero orgogliosi e dobbiamo apprezzarlo perché non sarà così tutti gli anni comunque. Abbiamo il campione del mondo in carica, abbiamo Brad in giallo che è il favorito per la vittoria del Tour, abbiamo Chris è la prima minaccia di Brad, il suo compagno britannico. Se mi avessero detto questo 10 anni fa non ci avrei creduto, avrei pensato che era una cosa folle. Questa è stata una delle vittorie migliori della mia carriera perché è arrivata proprio nel giorno del 45° anniversario della morte di Tommy Simpson. Io sono un ex dopato e sono fiero di dove è arrivato il nostro sport oggi e di cosa abbiamo fatto per cambiarlo. Non dobbiamo dimenticare il passato e io sono uno di quelli che ha fatto degli errori ma voglio che le persone sappiamo che sono sono pulito e che il ciclismo è molto diverso. Tutto il team aveva bisogno di questa vittoria e sono orgoglioso di essere colui che ha aiutato la squadra a venire fuori da questo Tour scioccante. Era determinato a vincere. Eravamo venuti tutti con grandi obiettivi, una caduta ci ha cambiato tutto ma abbiamo mostrato il nostro carattere e continueremo a farlo.».
Peter Sagan (Liquigas-Cannondale)da Raisport/Letour.fr
«Nel visto si può vedere chiaramente cosa ha fatto Goss, la decisione stava alla giuria ma per me era abbastanza evidente il video. Abbiamo tutti e due l'obiettivo della maglia verde, è lui che sta facendo la guerra con me ma spero poi di vincere io. È stato scorretto ma io non sono contento perché non si può fare una guerra così per pochi punti. Oggi i giudici hanno deciso così ma la colpa è sua, non mia».
Manuel Quinziato (BMC Racing Team)da Raisport
«Si vede che 11 anni di professionisti ancora non mi bastano: quando siamo partiti io mi sono spostato un po' sulla sinistra, non ho visto un piccolo gradino e sono caduto praticamente a peso morto contro le transenne. Ho un taglio ad una mano perché più che altro è il nervoso perché mi sono ritrovato subito indietro e per andare all'auto del dottore mi sono ritrovato nel gruppetto, Con un finale così non si può mai stare tranquilli perché c'era la salita di terza categoria e poi ancora rotonde e spartitraffici che ti fanno stare sempre in tensione. Ma è il Tour».
«Tappa tranquilla ma solo per modo di dire. Nelle prime due ore la Sky ha tenuto un ritmo molto alto perché non voleva far andare via nessuno a meno di 10' quindi è stata molto tirata; nella parte centrale poi rientrati tutti, anche i velocisti puri ma negli ultimi 30 km c'è stata di nuovo un po' di tensione perché si sentiva un po' di vento, c'era una discesa abbastanza tecnica e poi per noi c'era anche la lotta per i punti. Siamo al Tour de France quindi è dura recuperare anche in tappe come questa: bisogna saper dosare bene lo sforzo, stare coperti e prendere meno vento possibile, insomma, il soliti trucchi da ciclista. La giornata di oggi, però, non era paragonabile a quelle della prima settimana perché le due salite erano veramente toste, domani invece sarà diverssa e più adatta ai velocisti».
«È stata una tappa difficile. Tutto il mondo probabilmente ha visto solo gli ultimi 100 chilometri ma i primi 100 sono stati forse i più duri di tutto il Tour de France. Anche all'arrivo non ci si poteva rilassare un minuto perché il finale era insidioso. Con gli infortuni che ha avuto in stagione veder vincere Dave è impressionante; vincere nell'anniversario della morte di Simpson è fantastico. Penso cominciasse a sentire un po' escluso in questa settimana e così è un gran giorno per la squadra, la nostra squadra olimpica. In un paio di settimane sta succedendo di tutto, abbiamo vinto tutti tappe al Tour de France ed è grandioso. Quando mi sono mosso in cima alla seconda salita è stato solo per annullare la fuga perché non volevamo dare spazio a Coppel che era solo a 12' in classifica. Ho voluto aiutare la squadra. Al Tour non c'è mai un giorno tranquillo ed oggi è stato un altro esempio.».
«È fantastico. Quando ero in fuga oggi stavo pensando alla forma della squadra britannica, c'è un sacco di tempo per pensare quando bisogna pedalare per 226 chilometri, e abbiamo quattro vincitori di tappe, avremo la squadra più forte ai Giochi e speriamo di poter fare quello che dobbiamo. Adesso il ciclismo sta ricevendo una grande attenzione dal pubblico britannico e ne siamo davvero orgogliosi e dobbiamo apprezzarlo perché non sarà così tutti gli anni comunque. Abbiamo il campione del mondo in carica, abbiamo Brad in giallo che è il favorito per la vittoria del Tour, abbiamo Chris è la prima minaccia di Brad, il suo compagno britannico. Se mi avessero detto questo 10 anni fa non ci avrei creduto, avrei pensato che era una cosa folle. Questa è stata una delle vittorie migliori della mia carriera perché è arrivata proprio nel giorno del 45° anniversario della morte di Tommy Simpson. Io sono un ex dopato e sono fiero di dove è arrivato il nostro sport oggi e di cosa abbiamo fatto per cambiarlo. Non dobbiamo dimenticare il passato e io sono uno di quelli che ha fatto degli errori ma voglio che le persone sappiamo che sono sono pulito e che il ciclismo è molto diverso. Tutto il team aveva bisogno di questa vittoria e sono orgoglioso di essere colui che ha aiutato la squadra a venire fuori da questo Tour scioccante. Era determinato a vincere. Eravamo venuti tutti con grandi obiettivi, una caduta ci ha cambiato tutto ma abbiamo mostrato il nostro carattere e continueremo a farlo.».
«Nel visto si può vedere chiaramente cosa ha fatto Goss, la decisione stava alla giuria ma per me era abbastanza evidente il video. Abbiamo tutti e due l'obiettivo della maglia verde, è lui che sta facendo la guerra con me ma spero poi di vincere io. È stato scorretto ma io non sono contento perché non si può fare una guerra così per pochi punti. Oggi i giudici hanno deciso così ma la colpa è sua, non mia».
«Si vede che 11 anni di professionisti ancora non mi bastano: quando siamo partiti io mi sono spostato un po' sulla sinistra, non ho visto un piccolo gradino e sono caduto praticamente a peso morto contro le transenne. Ho un taglio ad una mano perché più che altro è il nervoso perché mi sono ritrovato subito indietro e per andare all'auto del dottore mi sono ritrovato nel gruppetto, Con un finale così non si può mai stare tranquilli perché c'era la salita di terza categoria e poi ancora rotonde e spartitraffici che ti fanno stare sempre in tensione. Ma è il Tour».