Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della decima del Tour de France.
Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale)da Raisport
«Ci ho provato ma qui tutti dicono che hanno voglia di attaccare per mettere in difficoltà la Sky e poi al momento giusto si guardano tutti indietro. Quando sono rimasto solo per un po' ho insistito poi mi sono rialzato. Serve più coraggio, forse gli altri hanno paura delle tappe ancora da venire e vedremo quindi nei prossimi giorni. La Sky ha corso bene, si sono gestiti in salita. La mia condizione è ottima e sono contento, bisogna essere fiduciosi».
Bradley Wiggins (Sky ProCycling)da Letour.fr
«Quando Nibali si è unito con Sagan poteva sembrare una situazione difficile ma noi non potevano seguire ogni mossa e per fortuna non siamo andati nel panico. Abbiamo fatto la discesa, poi abbiamo fatto un ritmo forte sulla salita successiva e lo abbiamo ripreso. Nella testa bisogna sempre fare calcoli ed essere un po' come un uomo d'affari, non bisogna lasciare che le emozioni prendano il sopravvento. Van den Broeck aveva cinque minuti in classifica quindi potevamo lasciarlo andare un po', Nibali è andato via da solo e sapevamo che negli ultimi 30 km sarebbe stato difficile per un uomo da solo stare avanti. Siamo rimasti tranquilli e questo ci può aiutare a vincere il Tour. Un grazie non è abbastanza per il lavoro che hanno fatto i miei compagni, siamo stati assieme tutto l'anno, è un gruppo molto compatto e senza di loro non sarei in questa posizione. Tutto si è svolto come pensavamo oggi e tutto ha funzionato bene, non c'è stato un solo momento in cui ero preoccupato».
Ivan Basso (Liquigas-Cannondale)da Raisport
«Era la prima tappa alpina, abbiamo provato a fare qualcosa ma come gli altri giorni la Sky è stata fortissima. Io sono qui per cercare di portare Nibali più in alto possibile in classifica quindi non devo fare un bilancio per ora. Quello della squadra invece dopo la prima settimana è ottimo grazie a Peter e gli altri ragazzi. Nelle prossime tappe aiuterò come possibile Vincenzo, ci sono almeno cinque giornate e vedremo di fare tutto il possibile per combattere contro la Sky».
Thomas Voeckler (Europcar)da Letour.fr
«Questa mattina mi ero detto che la fuga sarebbe potuta andare e che avrei potuto vincere la tappa. Ero fiducioso ma non troppo perché c'erano tanti corridori forti e alla fine ho capito che potevo vincere solo a cinque metri dalla fine. Gli ultimi 500 metri erano così duri che mi guardavo dietro: ho visto Voigt e Sánchez e pensavo che fosse finita per me, erano lunghissimi quei metri finali. L'ho sempre detto che un Tour de France è buono solo se arrivi a Parigi e puoi dire di non avere rimpianti: da oggi io non ho rimpianti ma questo non vuol dire che me ne starò in gruppo nelle prossime tappe. Due settimane prima del Tour mi sono dovuto ritirare alle Route du Sud per il dolore ad una gamba e pensavo di non farcela: non ho toccato la bici per 8 giorni, ero deluso, ma oggi ero proprio dove volevo essere. Sul Col du Grand Colombier ho preso la maglia a pois perché comunque era meglio che niente ma ho sempre pensato alla vittoria di tappa, anche con il male alle gambe. Mi trattavano come l'uomo da battere e così quanto è scattato Devenyns ho lasciato che tirassero loro: fosse stata tutta pianura ce l'avrebbe fatta lui ma il mio ds Andy Flickinger mi ha spinto a provarci. La maglia a pois non è comparabile con quella gialla ma oggi non avevo chance di prendere la gialla. La maglia a pois l'avevo già vestita ma mai a questo punto della corsa: non la lascerò facilmente».
Michele Scarponi (Lampre-ISD)da Raisport
«In tappe come questa si pensa sempre a come poteva andare se si faceva qualcosa di diverso: con il senno di poi forse potevo seguire Voeckler e non marcare Luis León Sánchez ma in quei momenti non era facile, siamo al Tour e avevo compagni di fuga molto forti; speravo che Sánchez seguisse Voeckler ma ha fatto tirare me e quando ho capito che non ne aveva era troppo tardi. Forse quello che aveva un pochino più degli altri oggi ero io. L'intenzione oggi era di fare una bella tappa anche se puntavo più a quella di domani. La Sky è molto forte, l'impressione è quella di un gruppo compatto quasi inattaccabile ma il Tour de France è ancora lungo e attaccando si possono scoprire alcune falle nei meccanismi. Mi sarebbe piaciuto vincere oggi ma prim a di Parigi ci proverò ancora e spero che vada meglio».